Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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Un immenso genocidio è in corso. Respingere è davvero un progetto criminale

a cura di in data 14 Luglio 2016 – 08:06

La Gazzetta della Spezia, 9 luglio 2016 – Non so quale mio intervento abbia letto Stefania Pucciarelli, consigliere regionale della Lega Nord. Certamente non quello pubblicato dalla Gazzetta ne giorni scorsi. O forse l’ha letto, ma ha preferito ignorare tutte le questioni da me poste, per buttarla in caciara e in propaganda.Io non ho fatto polemiche, ho solo provato a ragionare sul fenomeno dell’immigrazione, stimolato dall’’intervistadel Direttore della Caritas don Palei. Dobbiamo -tutti- essere capaci di rinnovare in modo radicale il nostro approccio ai problemi politici e sociali del nostro tempo: altrimenti non c’è alcuna possibilità di attraversare questa notte che si fa sempre più buia. Pucciarelli scrive che bisogna “intervenire alla radice del problema migratorio”, ma non spiega minimamente come. Nel mio intervento ho indicato due strade, che percorro quotidianamente da molti anni. Ricordo a Pucciarelli che faccio il cooperante, che non ho nulla a che fare con l’establishmentda lei criticato-ma del quale, in quanto consigliere regionale, fa parte- e che non ho alcun incarico istituzionale o partitico da oltre 9 anni. Le due strade sono quelle oggi indicate da chi facooperazione internazionale: la prima prevede progetti realizzati insieme agli africani in Africa, per “aiutarli a casa loro”, come direbbe Pucciarelli; la seconda prevede, in Italia, progetti realizzati insieme agli immigrati per far sì che possano tornare, con un lavoro, nei loro Paesi d’origine. Pucciarelli di queste due mie proposte -che per me sonoimpegno quotidiano- nemmeno parla. Nel caso le condivida, le spiego che Governo e Regione sono assai poco attivi in materia: poche risorse, scarsa attenzione politica. E le domando: che cosa fa la Lega per spingere il Governo nella direzione giusta? E che cosa fa in Regione, dove governa?Januaforum, l’associazione dei cooperanti liguri, propone da molto tempo di dar vita a uno strumento permanente, pubblico-privato, che lavori a partenariati tra la Liguria e i Paesi poveri. Che risposta dà la Lega?

Detto questo, poi dobbiamo accogliere. Non ci sono alternative. Pucciarelli critica giustamente l’intervento militare in Libia nel 2011. Racconto a lei e ai lettori la mia esperienza. Ho partecipato, fin dallo scoppio della rivolta contro Gheddafi, e poi dopo la sua caduta, all’unica missione della cooperazione italiana in Libia in quel periodo. Con l’associazione Funzionari senza Frontiere e altre Ong e associazioni operammo nei centri ortopedici per curare i pazienti feriti di guerra, soprattutto vittime di amputazioni e bisognosi di protesi. Noi volevamo restare per impegnarci nel sostegno al decentramento amministrativo e all’autogoverno locale: ma ci trovammo completamente soli, e dovemmo rinunciare. Il Governo italiano si preoccupò solo di difendere gli interessi economici dell’Eni e delle nostre imprese, e non di sostenere la costruzione dello Stato di diritto e della società civile in Libia. Eppure, dicono gli studi, è il sostegno alle strutture istituzionali e sociali, ai Comuni, ai corpi intermedi, che riduce la possibilità del riaccendersi dei conflitti di 4/5.Non a caso la Libia è oggi un Paese allo sbando, senza Stato. Dobbiamo quindi criticare l’intervento militare, ma anche l’incapacità dell’Occidente di dare un sostegno alle “primavere arabe”, quella libica e le altre.Senza avere alcun rimpianto dell’epoca in cui trafficavamo -perché tenesse in carceri disumane gli immigrati che volevano raggiungere il nostro Paese- con un dittatore che la maggioranza dei libici non sopportava e la cui caduta era inevitabile. Quindi l’alternativa, oggi, non è fare accordi bilaterali con altre dittature: perché dietro di essi si nascondono abusi, carceri, torture, nuovi desaparecidos di cui non abbiamo più notizie. Circa 250.000 rifugiati e richiedenti asilo sono oggi intrappolati in Libia, con un urgente bisogno di protezione internazionale: rischiano di essere eliminati, o di annegare a qualche miglia dalle nostre coste. Quest’estate ritroveremo i loro cadaveri sulle nostre spiagge. Cara Pucciarelli, alle porte d’Europa, a causa delle politiche europee e americane, un immenso genocidio è in corso. Servono corridoi umanitari subito. Respingere è davvero un progetto criminale.

Pucciarelli scrive, inoltre, che ”per quanto riguarda la praticabilità dei respingimenti” il sottoscritto “farebbe bene ad augurarsi che la Lega non vada più al Governo, perché in quel caso sarebbe sbugiardato”. Ma la Lega ha governato con Berlusconi per tantissimi anni! E l’immigrazione in tutti questi anni è aumentata, perché non ci sono alternative! La Lega ha inserito il reato di “immigrazione clandestina”: ma è servito solo a sommergere le Procure di inutili processi. Non a caso l’intero apparato giudiziario e il Ministro della Giustizia Orlando vogliono abolire il reato, ma si trovano davanti all’opposizione del Ministro dell’Interno Alfano, che per fortuna non se la sta passando -politicamente- molto bene. Speriamo che se ne vada e che il problema sia finalmente risolto.

Infine: Pucciarelli ignora anche la mia proposta di accoglienza. Mi accusa di andare “a discapito dei diritti sociali” degli italiani. Ma io ho proposto esattamente il contrario:misure su lavoro, reddito, casa che impediscano la guerra tra poveri e garantiscano standard minimi per tutti, italiani e migranti. E’ decisivo, in particolare, un Piano per il lavoro: per i nostri giovani e per i migranti, che acquisirebbero capacità e competenze utili per il riscatto del loro Paese di origine, per creare cioè le condizioni del loro ritorno a casa. Che è esattamente ciò che vogliono.E’ un’alternativa del tutto praticabile: si trovano sempre i soldi per salvare le banche, perché non per il lavoro e la giustizia sociale? Ma, per questo, l’Europa e l’Italia devono uscire dagli schemi dell’austerity neoliberista.

Giorgio Pagano
Presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo e dell’Associazione Funzionari senza Frontiere

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