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14 Novembre 2024 – 21:22

Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi
Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
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“Le guerre sante: le crociate e la Jihad” Alessandro Barbero a Lerici e in Sala Dante giovedì 15 dicembre ore 16 e venerdì 16 dicembre ore 10,30

a cura di in data 12 Dicembre 2016 – 21:46
Invito

Invito

LE GUERRE SANTE: LE CROCIATE E LA JIHAD
ALESSANDRO BARBERO A LERICI E IN SALA DANTE
giovedì 15 dicembre ore 16 e venerdì 16 dicembre ore 10,30

L’Associazione Culturale Mediterraneo, l’Università delle Tre Età del Golfo dei Poeti e la Consulta Studentesca Provinciale hanno organizzato due iniziative con il professor Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte Orientale, sul tema “Le guerre sante: le crociate cristiane e la Jihad”. Le iniziative si terranno a Lerici (giovedì 15 dicembre alle ore 16 nella Sala consiliare) e alla Spezia (venerdì 16 dicembre alle ore 10,30 nella Sala Dante). A Lerici Barbero inaugurerà l’Anno Accademico 2016-2017 dell’Università delle Tre Età, preceduto dai saluti del Presidente Eliana Bacchini, del Sindaco Leonardo Paoletti e delle altre autorità. In Sala Dante lo storico, introdotto dal Presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano, incontrerà gli studenti delle scuole superiori.

Il tema scelto per le due iniziative ha le sue radici nel mondo medievale. Oggi, con la nuova situazione storica che stiamo vivendo, assume una non facile attualità. I crociati si spinsero in Oriente accogliendo la proposta di Urbano II uscita dal concilio di Clermont-Ferrand nel 1095. Si spinsero a compiere cose che oggi sembrano molto discutibili, ma che a loro parevano sacrosante. Il Jihad, nel linguaggio religioso islamico, è la guerra santa contro gli infedeli allo scopo di espandere la comunità o per difendersi da attacchi esterni. Per i musulmani è un dovere collettivo ma può diventare un obbligo individuale.

Il tema verrà affrontato con lo stile di Barbero, che è quello di chi vuole far uscire la storia dal recinto dei pochissimi specialisti addetti ai lavori e farla arrivare a tutti con una intelligente e consapevole operazione di narrazione divulgativa. La storia deve servire la vita e per questo non può ridursi a una forma di sapere esclusivo, non può rimanere confinata nelle biblioteche o nelle aule delle Università, ma deve poter essere accessibile al maggior numero di persone per dare spessore e consapevolezza alle scelte di tutti.

 


 

Lo storico Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte Orientale, assai noto per gli interventi televisivi nelle trasmissioni di divulgazione “Superquark” e “Il tempo e la storia”, ha affascinato il pubblico che ha affollato la Sala consiliare del Comune di Lerici e la Sala Dante alla Spezia, su invito dell’Associazione Culturale Mediterraneo, dell’Università delle Tre Età del Golfo dei Poeti e della Consulta Studentesca Provinciale. Il tema “Le guerre sante: le crociate cristiane e la Jihad” ha le sue radici nel mondo medievale ma assume una bruciante attualità, come è emerso dalle domande che tanti studenti hanno posto in Sala Dante a Barbero. Secondo lo storico “le crociate cristiane e la Jihad sono due fenomeni culturalmente molto diversi”. I primi cristiani -ha spiegato- “erano pacifisti integrali, ancor più dei cristiani di oggi, e un cristiano non poteva fare il soldato”. Poi le cose cambiarono a poco a poco, fino all’Impero di Costantino, un Impero cristiano che doveva avere un esercito. Se Sant’Agostino si tormentò accettando infine la “guerra giusta” ma non la “guerra santa”, San Bernardo invece diede ragione ai Templari e alla “guerra santa”, alla religione che ha come missione il combattere. La prima Crociata nacque come “moto di un’Europa in crescita, con tanti giovani senza lavoro pronti a partire per liberare Gerusalemme, conquistarla e poi fermarsi per dare vita a un regno, il primo esempio di colonialismo”. I musulmani decisero di contrattaccare, fino alla riconquista di Gerusalemme duecento anni dopo. Lo spirito crociato si spense, fino all’Illuminismo e ai giorni nostri, con la Chiesa “che cominciò a criticare la ‘guerra santa’ e arrivò al pacifismo”. Eppure “i testi sacri non cambiano: l’Antico Testamento ammette la guerra, a differenza del Vangelo”: cambia invece “il modo di interpretare i testi nelle diverse fasi storiche”.

Così, ha proseguito Barbero, “è accaduto per il Corano”, un testo “in cui ci sono sia la pace che la guerra”, e in cui “la guerra è ammessa quando si è attaccati, per difendere la fede, senza eccedere, senza esagerare”: “il passo più guerresco del Corano è quello che cita l’Antico Testamento”. Barbero ha spiegato che nell’Islam “domina la frammentazione, perché non ci sono Papa, Chiesa e clero come nella Chiesa cattolica” e i maestri musulmani “sono tanti e dicono cose diverse”. La conclusione: “i fanatici sono fanatici perché lo sono, non perché hanno letto il Corano”.

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