“In giardino con Morando”, Levanto – Piazzetta della Compera 14-15-16 luglio
Tre giorni nel giardino
di Morando Morandini
LEVANTO (SP) – Si intitola “In giardino con Morando” ed è la tre-giorni che a Levanto viene dedicata a Morando Morandini, celebre critico cinematografico scomparso nel 2015 all’età di 91 anni. Morandini era molto legato al paese della Liguria di levante, di cui era cittadino onorario, dove si era sposato con Laura Tartaglia nel 1951 e dove riposano le sue spoglie accanto a quelle della moglie. Per dieci anni, dal 2004 al 2013, proprio a Levanto Morandini aveva dato vita al “LauraFilmFestival”, mettendo il suo arguto e geniale talento a disposizione del numeroso pubblico di appassionati e addetti ai lavori che si incontravano nel suo giardino in piazzetta della Compera. E proprio quel giardino ritornerà protagonista dal 14 al 16 luglio con un calendario fitto di appuntamenti e con la partecipazioni di personaggi celebri nel mondo del cinema, del giornalismo e della letteratura.
Si comincia venerdì 14 luglio alle ore 17,30 con l’apertura della rassegna a cura di Lia e Luisa Morandini e di Amedeo Fago. A seguire “Ricordando Morando (…e scusate il doppio gerundio)”: interverranno Matteo Pavesi, direttore generale della “Fondazione Cineteca Italiana” e curatore de “La Biblioteca di Morando”; Filippo La Porta, saggista, giornalista e critico letterario; Marco Bellocchio,regista.
Alle ore 21,30 “Mandolinando in Giardino: concerto tra le colonne sonore della nostra esistenza” con il “Carlo Aonzo Trio”: Luciano Puppo al contrabbasso, Lorenzo Piccone alla chitarra e Carlo Aonzo al mandolino, ideatore e fondatore de “L’Accademia Internazionale del Mandolino”.
Sabato 15 luglio, alle ore 17,30 presentazione del libro “Sao Tomè e Principe – Diario do centro do mundo” di Giorgio Pagano: parteciperanno Pierfranco Pellizzetti, accademico, saggista e giornalista, e l’autore Giorgio Pagano, scrittore, cooperante internazionale ed editorialista.
Alle ore 18,30 presentazione del libro “Invecchiano solo gli altri” di Marco Aime e Luca Borzani. Parteciperanno Silvia Vegetti Finzi, psicologa e scrittrice; Marco Aime, antropologo e scrittore; Luca Borzani, saggista e presidente della “Fondazione Palazzo Ducale di Genova”. A seguire, Filippo La Porta presenterà il suo libro “Indaffarati” cioè i giovani non sono per niente “sdraiati”.
Alle ore 21,30, infine, presentazione del libro “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia, con proiezione di audiovisivi e conferenza tenuta dallo stesso Bruno Arpaia, scrittore e giornalista.
Domenica 16 luglio, sempre alle ore 17,30, presentazione del libro “Diecimila muli. Un romanzo di uomini e di bestie” di Salvatore Maira: interverranno Filippo La Porta, Amedeo Fago (regista) e Salvatore Maira (regista e scrittore).
Alle ore 18,30 presentazione del libro “Chi comanda nella città” di Mario Vegetti, a cura di Giuseppe Pericu, avvocato, giurista e politico, e di Mario Vegetti.
La rassegna si chiude alle ore 21,30 al “Cinema Roma” con la presentazione e la proiezione del film “Era d’estate”, interpretato da Beppe Fiorello e Massimo Popolizio e incentrato sulla permanenza all’isola dell’Asinara di Giovanni Falcone Paolo Borsellino, nell’estate del 1985. Parteciperanno Luisa Morandini, critica cinematografica e attrice, e la regista Fiorella Infascelli.
L’ingresso agli appuntamenti della rassegna “In giardino con Morando” è libero e gratuito, eccetto il biglietto al Cinema Roma. La manifestazione è stata ideata e promossa da Paolo Bertolotto, Lia e Luisa Morandini e Amedeo Fago, in collaborazione con “Associazione Laura Morandini”, “Associazione Culturale Mediterraneo” , “Comitato Vallesanta”, “Libreria Corrado Oppecini”.
Info: ingiardinoconmorando@gmail.com
Giorgio Pagano ha presentato, introdotto da Pierfranco Pellizzetti, “Sao Tomé e Principe – Diario do centro do mundo” a Levanto, nell’ambito della rassegna “In giardino con Morando”. A proposito della discussione in corso su migrazioni e cooperazione con l’Africa Pagano ha detto: “Dobbiamo garantire il diritto di migrare. Serve una operazione umanitaria multinazionale sotto il controllo dell’Italia, una missione Mare Nostrum allargata e finanziata direttamente dalla Commissione europea”. E poi occorre, ha aggiunto, la riforma della legislazione europea, a partire dalla sospensione del regolamento di Dublino che obbliga i migranti a fermarsi nello Stato di primo approdo, Italia, Spagna e Grecia.
Secondo Pagano “è impossibile distinguere tra i profughi politici e quelli economici e ambientali”. E ha citato a tal proposito Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei: “E’ come fare la distinzione se uno preferisce morire impiccato o alla sedia elettrica”.
Pagano ha concluso dicendo che occorre garantire anche “il diritto di restare”, agendo sulle cause che costringono a migrare: “Ma non contrapponiamo ‘casa’ a ‘casa’. Non ci potranno più essere ‘case’ nostre e loro, recintate, esclusive, ma solamente un’unica ‘casa’ comune. Nella quale gli africani verranno in Europa, e gli europei andranno in Africa, perché abbiamo bisogno gli uni degli altri”.
Infine qualche considerazione sulla cooperazione: “La cooperazione con i Paesi africani deve aumentare le risorse: noi, con lo 0,16%, siamo gli ultimi in Europa! In realtà stiamo facendo tutto il contrario: dal mercato italiano delle armi (‘aiutiamoli a spararsi a casa loro’) fino alla politica energetica che produce il riscaldamento climatico innanzitutto a ‘casa’ loro. La cooperazione deve basarsi, come stiamo facendo a Sao Tomé e Principe, su partnership fondate sulla parità e la reciprocità, deve smetterla di depredare le risorse africane e non deve trasformarsi in aiuti ai regimi perché rinchiudano in campi di concentramento chi è costretto a fuggire dalle guerre, dalla fame e dai cambiamenti climatici. Servono aiuti, sostegno vero e riparazioni alle malefatte della nostra economia di rapina. Il Governo dice: aiutiamo il Niger. Ma guardiamo a come le multinazionali occidentali del petrolio hanno ridotto il Delta del Niger: un pantano immenso di bitume e scarti del grezzo di prima estrazione che ha compromesso le falde acquifere costringendo alla fuga migliaia di contadini. Mentre la Francia tuttora estrae, in questa sua ex colonia, pagando compensi irrisori, l’uranio che alimenta un terzo della potenza energetica francese. Noi oggi dobbiamo offrire al Niger la sicurezza economica, l’unica che può contrastare l’emigrazione, non un altro scambio ineguale”.
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