Report del gruppo di lavoro “Religioni e politica” 12.03.2010
Il gruppo di lavoro si è riunito con la Consulta delle religioni, per predisporre un programma comune di iniziative. Dopo la fase della presentazione dei diversi punti di vista etici e religiosi, si apre così la fase del confronto a più voci. In questa fase nuova il rapporto con la Consulta può essere molto fecondo: essa è infatti un luogo di incontro tra tutte le componenti religiose della città. La sua “scommessa” è anche quella di Mediterraneo: che le religioni abbiano al loro interno grandi strumenti di dialogo e di apertura per costruire insieme il bene comune. Insieme anche alle pratiche tese a costruire un’umanità migliore provenienti dalle tendenze etiche non credenti.
Il primo momento di confronto comune verterà sul tema della laicità, considerato -direbbe il giurista protestante Jean Bauberot- da tre lati: quello dei non credenti, per cui la laicità è l’affermazione che lo Stato non si può identificare con nessuna confessione religiosa; quello degli appartenenti della religione di maggioranza, che insistono sulla libertà religiosa; quello delle religioni minoritarie, che insistono per l’uguaglianza, contro la disparità di trattamento. La laicità è l’attitudine mentale che tiene conto di tutti e tre i lati. Serve costruire uno spazio pubblico al cui interno si muovano liberamente le chiese cristiane, le altre confessioni religiose, le culture di orientamento non religioso. E la Costituzione ci è di aiuto per procedere su questa strada. Quella della laicità di integrazione, in cui ci sono i valori condivisi di un nuovo umanesimo.
All’iniziativa, che si terrà il 6 maggio, parteciperà il Vicepresidente del Senato Vannino Chiti, personalità politica da sempre attenta a queste problematiche, che si confronterà con altre personalità, espressione del mondo cattolico e di quello valdese.
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