Un’escalation che va contrastata
La Nazione, 22 marzo 2023
Il Comitato Unitario della Resistenza e l’antifascismo spezzino hanno sempre considerato emblematico quanto accaduto nel febbraio 2021 a Ceparana: l’uso della violenza non è episodico ma strutturale in molti ambienti che si rifanno al fascismo e al nazismo.
Ormai è chiaro che oltre ai singoli fatti, seppure gravissimi – altri ne sono seguiti, fino all’aggressione al Circolo ARCI Canaletto del novembre 2022 –, a dover preoccupare La Spezia e l’intero Paese è soprattutto un sistema ideologico che cresce tra i giovani e nella rete.
Ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura perché sono state ancora una volta all’altezza del loro compito. Ma affrontare questa sfida solo come una sfida alla sicurezza significa affrontare i sintomi e non il problema. È alla politica che deve essere richiesto di affrontare la questione. Perché è una basilare questione politica, una questione di salute della democrazia.
Questi episodi si inseriscono in un processo in corso di revisione politica e culturale, che ha come obiettivo la fine dell’antifascismo come cultura civile del Paese, nata dalla vicenda storica che ha portato l’Italia al ventennio della dittatura. Ma l’antifascismo è l’elemento fondativo della democrazia riconquistata, è il patrimonio comune degli italiani. Niente e nessuno potrà mai sostituirlo in questa indispensabile funzione.
Un popolo grande e unito lo ribadirà nelle manifestazioni del 24 aprile a Migliarina e del 25 aprile al Monumento della Resistenza.
Nei mesi scorsi si è costituita, attorno al Comitato Unitario, una rete antifascista amplissima, che ha dato vita alla manifestazione del 16 dicembre. Abbiamo in programma venti mesi di iniziative per ricordare l’ottantesimo anniversario della lotta di liberazione, che iniziò l’8 settembre 1943 e si concluse il 25 aprile 1945. Saremo nelle scuole, nelle fabbriche, in ogni quartiere e paese della provincia all’insegna della memoria storica, guidati dal motto del Presidente Sandro Pertini: “il fascismo non è un’opinione, è un crimine”. Oggi come ieri.
Giorgio Pagano
Co-presidente del Comitato Unitario della Resistenza
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