Turismo, non soltanto crociere. Puntiamo sulle presenze lunghe
La Nazione – 3 gennaio 2014 – Il turismo è sempre più l’asse centrale dell’economia spezzina. Servono quindi nuove politiche, per rispondere alle nuove esigenze che il turismo o, meglio, i diversi turismi ci pongono. Individuo tre temi su cu sviluppare la riflessione. Il primo: oltre il 50% dei turisti sono stranieri, un numero destinato a crescere con l’arrivo di cinesi, russi e indiani. Scelgono le Cinque Terre, e poi le altre località, in primis la città capoluogo, il primo Comune della provincia per presenze turistiche. Sono attratti da un insieme di fattori: paesaggio, cultura, enogastronomia, gli elementi che costituiscono l’italian way of life. Bisogna migliorare sempre più l’accoglienza: dobbiamo diventare come il Chianti e le Langhe, unire cioè tutte le nostre attrazioni in un’unica proposta. Il secondo tema, che è poi una variante del primo: sempre meno i superyacht sono stanziali nei porti, sempre più sono affittati da società che fanno mini crociere per tutto l’anno. Non a caso, intelligentemente, Porto Lotti sta per realizzare una nuova darsena per superyacht, pronta per il 2015: si fermeranno una settimana, il turista vorrà dormire a terra in hotel, gustare il nostro cibo, ammirare le bellezze naturali, visitare musei, castelli e siti archeologici, fare shopping, divertirsi… Porto Lotti diventerà cioè una porta di accesso al territorio: ritorna la questione di una proposta che esalti e migliori tutti gli elementi della nostra ricettività, finalizzata a questo specifico segmento turistico. Infine il terzo tema: sempre più aziende sono interessate a fare team building, cioè attività formative per fare “squadra”, in località simili alla nostra, adatte anche a regate, ecc. Dobbiamo quindi porre sempre più attenzione a questa fascia del turismo congressuale, che è alla nostra portata perché non richiede grandi numeri.
I tre temi ci parlano delle nostre potenzialità, ci indicano il lavoro da fare e ci suggeriscono di non concentrarci solo sul turismo crocieristico: perché le realtà vere del turismo sono le presenze per più giorni negli alberghi, quelle stanziali e non fuggevoli. Da Sindaco mi sono impegnato, consegnando al mio successore il progetto vincitore del concorso di idee per il waterfront, perché la città potesse diventare un porto per i passeggeri. Sono quindi al di sopra di ogni sospetto se pongo oggi la questione di non sopravvalutare il turismo crocieristico, che è sì decisivo, ma non deve essere l’unico su cui puntare. Quindi: recuperiamo gli anni perduti e realizziamo, per fasi e con la partecipazione, il waterfront, che renderà la città ancora più bella e attrattiva; e dotiamoci di una stazione crocieristica vera, non provvisoria. Ma non illudiamoci troppo sui vantaggi economici immediati. Certo, c’è anche il crocierista che non fa escursioni ma si ferma in città o nelle località vicine. Qual è la percentuale? Quanto spende in media? Si parla di 40 euro; ma un cinese che arriva per un soggiorno breve ne spende 5.400! L’importante è che la pur fugace esperienza di transito costituisca l’occasione per stimolare un soggiorno successivo più completo. Perché, se l’esperienza è positiva, si tende a tornare. Il turismo crocieristico è dunque un tassello di una strategia più complessiva. Diventare ospitale per i diversi turismi: è questa la vera grande sfida che Spezia ha davanti.
Giorgio Pagano
Presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo
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