Expo non solo vetrina ma luogo di partenariato
Il Secolo XIX Nazionale – Rubrica Punti di Vista, 5 giugno 2015 – Expo piace di più a una parte di cittadini e meno a un’altra. Ma dovremmo essere tutti d’accordo sul fatto che ci restano meno di cinque mesi per non perdere l’occasione di discutere il tema fondamentale: come nutrire 7 miliardi di abitanti del pianeta senza continuare a ferire la terra. Diritto al cibo, sovranità alimentare e tutela della biodiversità sono aspirazioni globali che vanno fatte vivere all’interno della vetrina del commercio mondiale: per “dare un’anima a Expo”, come raccomanda Carlo Petrini. A fare la differenza saremo noi tutti, per lo spirito con cui visiteremo o saremo presenti a Expo. La Liguria farà la sua parte: sabato 6 giugno, nel padiglione di Sao Tomè e Principe, piccolo Stato dell’Africa occidentale, verrà firmato un protocollo d’intesa tra il Governo di STP, la RAIL, Rete delle Attività Internazionali della Liguria, costituita da 44 organizzazioni della società civile, e l’analoga Rete della Toscana.
Ci saranno due Ministri di STP, all’Economia-Industria-Pesca-Turismo-Cooperazione internazionale e all’Agricoltura-Sviluppo rurale, e rappresentanti del nostro Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale. Il primo obbiettivo è la cooperazione per lo sviluppo sostenibile di STP: sostegno al decentramento istituzionale, alla lotta alla povertà, alla protezione ambientale. Temi in cui sono centrali l’agricoltura, risorsa fondamentale del Paese -in particolare per la coltivazione del cacao- e la biodiversità, di cui STP è ricchissima. Il secondo obbiettivo è il partenariato economico tra STP, Liguria e Toscana, in questi settori: agricoltura, turismo sostenibile, pesca, industria agroalimentare, utilizzo sostenibile della foresta, portualità e logistica. E’ la prova che è possibile coniugare aiuto e investimento, cooperazione internazionale e internazionalizzazione delle imprese. Le imprese di STP sono molto piccole; ma anche quelle liguri, in grandissima parte, lo sono. Entrambe possono reagire alla crisi solo se diventeranno capaci di andare all’estero, supportate dalle rispettive istituzioni. Il futuro della cooperazione è oltre l’aiuto. Lo scenario internazionale è infatti cambiato: i Paesi partner ci chiedono sempre più il trasferimento di tecnologie ed esperienze. A Expo occorre andare con un approccio strategico che guardi al futuro: deve servirci non solo come vetrina ma anche e soprattutto come occasione per costruire partnerships tra il nostro Paese e l’Africa.
Giorgio Pagano
Presidente delle associazioni Mediterraneo e Funzionari senza Frontiere
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