Dobbiamo superare la mobilità privata
Il Secolo XIX nazionale, 23 gennaio 2017 – L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha stimato il numero dei casi di mortalità legati all’inquinamento dell’aria: 467 mila nel 2013. In questa triste classifica l’Italia figura al primo posto con oltre 90 mila casi. Lo scandalo “Dieselgate”, che dopo la Volkswagen riguarda la Fca, ci ricorda quanto, nell’inquinamento da traffico, contino i veicoli diesel. Nei decenni scorsi erano stati appoggiati in Europa proprio per diminuire l’inquinamento, in sostituzione di quelli a benzina. Oggi, però, è emerso che neppure i sistemi antinquinamento più avanzati riescono a ridurre l’impatto delle auto diesel, in particolare le emissioni di ossidi di azoto, un gas tossico , responsabile di malattie respiratorie e cardio circolatorie.
La materia è di competenza dei Governi: Norvegia e Olanda stanno discutendo di bandire le auto diesel entro il 2025. Ma anche i Comuni possono giocare un ruolo: Parigi, Città del Messico, Madrid e Atene stanno preparando il bando definitivo dei motori diesel. L’impegno, da portare a termine entro il 2025, è stato assunto nella sesta Conferenza biennale dei Sindaci (C40), tenutasi a novembre nella capitale messicana. Altri Comuni stanno andando nella stessa direzione, da Oslo a Londra. Oltre a ridimensionare il gasolio, queste città vogliono incentivare le alimentazioni alternative e la mobilità sostenibile e condivisa.
E a Genova? Il confronto elettorale dovrebbe partire anche da questa consapevolezza: il modello fondato sulla motorizzazione individuale non è più sostenibile. La soluzione, oltre al bando dei diesel, alle auto elettriche e alle biciclette, sta nella condivisione del veicolo, resa possibile dalle nuove tecnologie: car-sharing, car-pooling, trasporto a domanda (taxi collettivo), distribuzione condivisa delle merci (city logistic), modalità che hanno tutte bisogno per diffondersi di un’integrazione intermodale con il trasporto pubblico -che va difeso e potenziato- lungo le “linee di forza”, cioè le principali, della mobilità. Il trasporto pubblico va inoltre reso meno inquinante, con la progressiva introduzione di biometano prodotto localmente, a partire dalle frazioni organiche di origine urbana e dai fanghi di depurazione delle acque.
Giorgio Pagano e Federico Valerio
Promotori dell’Osservatorio Civico Ligure
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