Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
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Contro la fame nel mondo un’authority e una legge per il commercio equo-solidale

a cura di in data 28 Maggio 2008 – 10:30

Il  Secolo  XIX28 maggio 2008 – Dopo aver tanto parlato della crisi finanziaria e di quella energetica ci siamo finalmente resi conto del dramma più grande: la crisi alimentare. Miliardi di persone, in Africa, Asia e America centromeridionale, sono colpite dal rincaro dei prodotti agricoli e dalla carenza di cibo. Luciano Gallino, sulla Repubblica di qualche giorno fa, ne ha spiegato le cause non contingenti: la distruzione in questi Paesi dei sistemi agricoli regionali, ricchi di biodiversità e adatti a nutrire meglio, sul posto ,un numero elevato di persone. Milioni di ettari sono stati trasferiti in pochi anni dalle colture intensive tradizionali, praticate da piccole aziende contadine, a colture estensive gestite dalle grandi corporations internazionali, con il sostegno delle politiche americane ed europee. Non ci resta, conclude polemicamente Gallino, che “scrivere al proprio parlamentare chiedendogli di far costruire attorno all’Italia un muro alto decine di metri per tenere fuori gli affamati: la politica,al momento, non è capace di offrire altro”.
E’ vero che è in atto un prosciugamento culturale della politica, che la rende più il luogo dei programmi a breve che quello di espressione di un’idea nuova di modello sociale e di sviluppo umano. Come ha denunciato Mikhail Gorbaciov sulla Stampa, è la stessa ONU a tacere. E tuttavia non dobbiamo rassegnarci a questo silenzio assordante, e chiedere quantomeno fatti, segni, leggi in controtendenza, capaci di cominciare a mutare il corso degli eventi. I nostri parlamentari non possono sottrarsi alle loro responsabilità, a partire da due importanti provvedimenti.
Il primo è la riforma della legge sulla cooperazione internazionale, per  costruire una cooperazione più ambiziosa e forte, che esca dalla logica di nicchia in cui è stata troppo spessa relegata per porsi sullo stesso livello delle grandi politiche pubbliche. Il che vuol dire più risorse destinate agli aiuti (l’Italia è tristemente in ritardo rispetto alla tabella di marcia concordata a livello internazionale); e una profonda riforma della gestione, con l’istituzione di un’Agenzia che assicuri più efficacia e unitarietà d’azione ai nostri interventi.
Il secondo è l’approvazione di una legge sul commercio equo e solidale. Per affrontare le cause ricordate da Gallino bisogna sostenere le attività economiche locali in cui lotta alla povertà, uso equilibrato delle risorse naturali e salvaguardia delle identità culturali convivono e si integrano, assicurando alle comunità locali il diritto alla sovranità alimentare e difendendo la biodiversità. Dunque un sostegno concreto all’agricoltura rurale e tipica e alla rete del commercio equo e solidale, che costituisce un approccio alternativo al commercio convenzionale, perché è una relazione paritaria tra tutti i protagonisti della filiera: chi produce, chi trasforma, chi distribuisce e vende, chi acquista e utilizza. Il commercio equo e solidale è ormai un fenomeno sociale ed economico, che in Italia cresce del 15% l’anno, genera oltre 120 milioni di euro di giro di affari (5 milioni in Liguria), sostiene centinaia di progetti di sviluppo nel sud del mondo e coinvolge oltre 20.000 volontari, migliaia di operatori e milioni di consumatori. La legge, necessaria perché anche questo settore trovi riconoscimento e tutela, può scaturire da un progetto discusso nella scorsa legislatura e sottoscritto da parlamentari del centrosinistra e del centrodestra.
I parlamentari liguri dovrebbero fare la propria parte, anche perché espressione di un  territorio in cui gli Enti locali e le ONG sono molto impegnate nella solidarietà internazionale e in cui la Regione, prima in Italia insieme a Toscana e Umbria, ha approvato una legge importante, che favorisce la diffusione, a partire da quest’anno, dei prodotti solidali nelle mense scolastiche e ospedaliere. Dal 23 al 25 maggio si terrà a Genova la prima fiera del commercio equo e solidale:speriamo arrivino buone notizie.

Giorgio Pagano
L’autore, già sindaco della Spezia, si occupa di cooperazione internazionale allo sviluppo nell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani)e di politiche urbane nella Recs (Rete città strategiche)

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