Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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Asl e Alisa, dimenticati i medici di famiglia

a cura di in data 21 Novembre 2016 – 13:00

Il Secolo XIX nazionale, 15 novembre 2016 – Quando si devono affrontare, in sede politica, le problematiche dell’organizzazione sanitaria c’è sempre il rischio che l’attenzione agli elementi gestionali prevalga rispetto al tema principale, che è il rapporto del cittadino con chi deve prendersi cura della sua salute.
A questo rischio non ha saputo sottrarsi la Regione Liguria: nelle settimane passate le iniziative della Giunta regionale si sono centrate su una “Super-ASL” (A.LI.SA) e sull’istituzione di una nuova figura apicale nelle ASL, il “Direttore socio-sanitario”. A parole, il “Libro Bianco” dell’Assessorato aveva esaminato le questioni di sostanza relative alla situazione sanitaria regionale, ma in concreto il tema decisivo, il rilancio della “medicina sul territorio”, non viene affrontato.

Peggio, si ritiene che esso trovi soluzione attraverso la mera istituzione dei ricordati Direttori socio-sanitari, che dovrebbero assicurare una corretta integrazione tra sistema ospedaliero e medicina “di base”. Sulla carta, il Direttore sanitario di ogni ASL ha però già oggi il compito di sovraintendere sia al sistema ospedaliero (per i presidi dipendenti dalla ASL stessa) sia alla “attività territoriale”; prima di istituire, a latere, un ulteriore Direttore, con evidenti pericoli di conflitti di competenze e di scaricabarile di responsabilità, sarebbe stata indispensabile una attenta analisi dei motivi per i quali l’integrazione, sempre auspicata, non si è attuata. Tra tali motivi, vi è certo il peso dei Presidi ospedalieri “autonomi” (a Genova S. Martino-IST, Galliera, Evangelico, Gaslini); ancor più rilevante è l’insufficiente attenzione dei vertici politici all’esigenza di valorizzare l’apporto dei Medici di famiglia, quelli con i quali il cittadino, già prima di avere una malattia acuta, si interfaccia nella quotidianità della sua vita, e il cui operato è ancor più decisivo in presenza di una popolazione, come quella ligure, di età media elevata.

L’Osservatorio Civico Ligure terrà un incontro pubblico su questi temi lunedì 21 alle 17 presso la sala del Consiglio Metropolitano di Genova (Largo Lanfranco, ex Provincia); interverrà Ivan Cavicchi, uno dei massimi esperti italiani di politiche sanitarie.

Giunio Luzzatto e Giorgio Pagano
Promotori dell’Osservatorio Civico Ligure

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