Una città impegnata a riprendersi il mare
Il Secolo XIX – 2 agosto 2009 – “Memorie di mare”, la bella mostra al Trianon, raccoglie testimonianze custodite da enti, associazioni, famiglie della città: fotografie, stampe, attrezzi di bordo, film, racconti in video… Un tuffo nel passato, per ritrovare le nostre radici di città di mare. Il modo migliore per entrare nell’atmosfera del Palio, la festa che è sempre più momento fondamentale dell’identità della comunità.
Ma che cos’è un’identità? Non solo la celebrazione di una tradizione, ma anche la spinta a farla vivere nel presente e nel futuro. La consapevolezza che il mare è la nostra risorsa principale, della quale siamo stati privati a lungo e che oggi, sia pure gradualmente, ci stiamo riprendendo.
Certo, sui grandi obbiettivi lo scetticismo degli spezzini è cresciuto: perché non si vedono ancora i risultati. La città vuole segnali concreti di operatività. Il Comune deve entrare nel merito del progetto vincitore del concorso di idee sul waterfront e l’Autorità Portuale deve accelerare i lavori al molo Garibaldi, per ricollocarvi le attività portuali di Calata Paita. Circa le aree militari, è il Governo che deve “stringere”: dare concretezza ai passi in avanti fatti su beni importanti come le ex casermette di Pagliari e l’aeroporto di Cadimare e soprattutto discutere dell’Arsenale e decidere quali sue aree possono essere destinate, a Ponente, ad attività nautiche e turistiche e quali invece devono restare militari, in uno stabilimento moderno ed efficiente. Una città che riconquista il suo mare dovrebbe riscoprire, inoltre, il progetto che nel 1998 l’allora Direttore dell’Arsenale Dino Nascetti elaborò con il Ministro della Difesa più lungimirante di questi anni, Beniamino Andreatta: l’Arsenale visitabile, con percorsi guidati tra lavoratori orgogliosi di esibire la loro professionalità e tesori di archeologia industriale custoditi nelle officine storiche. Cominciammo a attuare il progetto con le visite turistiche in “trenino”: poi, con l’emergenza terrorismo scattata nel 2001, finì in un cassetto. Dal quale bisognerebbe tirarlo fuori, come si è cominciato a fare con la Festa della Marineria.
Lo scetticismo si vince facendo capire che le cose si muovono. Ed è vero: il disegno strategico di questi anni sta prendendo corpo a poco a poco. Al Mirabello i lavori procedono spediti, e turisti e spezzini ci vanno già. Presto ospiterà una piscina e, Marina permettendo, sarà realizzato il passaggio pedonale dalla banchina Revel al porticciolo. E’ ormai una realtà la darsena di Pagliari, che non è solo un polo per le attività nautiche ma anche l’inizio della riqualificazione urbanistica e ambientale del Levante: abbiamo portato il mare là dove c’erano i containers accatastati. E poi c’è un altro progetto del Comune che fa “entrare il mare in città”: quello per la navigabilità del primo tratto del Lagora, fino a Porta Sprugola, che è stato finanziato dalla Regione. Un progetto legato al Mirabello, perché lo valorizza, e all’Arsenale visitabile, perché prevede l’accesso via mare al Museo navale.
Infine c’è il sogno più grande: la spiaggia in città. In attesa del golfo balneabile, che cosa si può fare? Il sindaco ha spiegato che il progetto delle “piscine sul mare” alla Morin è troppo oneroso, ma che la prossima estate sarà possibile fruire della diga. Le acque sono balneabili: salvaguardando la mitilicoltura, una parte della diga sarà destinata al diportismo e a spiagge raggiungibili con i vaporetti. Sarebbe un fatto di straordinario valore simbolico.
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