La svolta di Lara nella CGIL spezzina
Il Secolo XIX, 21 dicembre 2017 L’elezione di Lara Ghiglione a segretaria della Cgil spezzina segna una svolta. La Cgil è stata per molti anni il sindacato in primo luogo degli operai. Le poche donne dirigenti erano operaie. Nelgrande palco del Monteverdi, dove si festeggiavano i sessant’anni di Giuseppe Di Vittorio (1952), c’erano solo uomini. Il libro della Cgil del 2001”Il Sindacato nella storia spezzina” raccoglie solo due testimonianze femminili, non a caso di due operaie, le filandine Delfina Betti e Ines Maloni. Secondo la Cgil e la sinistrala fabbrica era “punto di orientamento politico, di fiducia, elemento di unificazione ideale e quindi forza determinante per lo sviluppo futuro”, per dirla con Anelito Barontini, che di quel mondo fu la figura più prestigiosa.Gli operai che si formarono nell’antifascismo e nella Resistenza espresserouna classe dirigente, sindacale e politica, che gestìle fabbriche con i Consigli di Gestione efu poi protagonista di lotte durissime negli anni della rottura dell’unità antifascista, della chiusura delle fabbriche edei licenziamenti politici. Una fase nuova si aprì con le lottein difesa della cantieristica alla fine degli anni Sessanta: si affacciò sulla scena una nuova generazione di dirigenti sindacali e politici operai.
Il cambiamento profondo avvenne negli anni Ottanta: crisi dell’industria, perdita di centralità degli operai, crescita del terziario. Le donne acquisirono peso nel mondo del lavoro e nel sindacato. Non a caso Lara proviene dalla scuola, come Sonia Bertella, prima segretaria donna della Cisl. Cisl e Uil, meno “operaie” della Cgil, hanno avuto per prime segretarie donne (nella Uil Nadia Maggiani).
Lara è una “pasionaria”, combattiva e diretta, che ha chiari gli obbiettivi di fondo. Il primo: la città del futuro ha ancora bisogno dell’industria -tecnologica e innovativa- e quindi degli operai, non solo del turismo e dei servizi. Il secondo: aumentano le diseguaglianze nel mondo del lavoro, serve un sindacato che tenga tutti assieme, anche i disoccupati, i giovani che si sbattono nei mille lavoretti, i lavoratori delle ditte di appalto. Il terzo: a parità di mansioni si sono aggravate le differenze di stipendio tra uomo e donna, che vanno abbattute. Settant’anni fa, il 22 dicembre 1947, fu approvata la Costituzione, fondata sul lavoro e l’eguaglianza. Attuarla èla “missione della vita” dei giovani sindacalisti, donne e uomini, di oggi.
Giorgio Pagano
Cooperante, già Sindaco della Spezia
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