Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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La primavera della cultura giovanile

a cura di in data 24 Maggio 2011 – 14:09

Il  Secolo  XIX – 24  maggio  2011 – L’articolo di oggi è stato stimolato dalle riflessioni, su Cronaca4, di Marco Ursano sul nuovo dinamismo della produzione culturale giovanile in città, e poi da qualche esperienza diretta. “La scena culturale spezzina sta vivendo una sorta di risveglio -scriveva Marco già qualche mese fa – un <rinascimento contemporaneo> di idee, progetti, produzioni, luoghi, eventi. Tratto comune: esperienze <glocal>, che nascono nella provincia profonda e si alimentano di suggestioni e relazioni globali”. Gli esempi portati sono molti: il “teatro fisico” di Artificio 23 e Balletto Civile, la pittura di Mirko Baricchi, la graphic novel di Andrea Campanella, il funky dei Funkafè, il jazz di Leonardo Corradi e Matteo Cidale, le iniziative della Loggia dei Banchi. Altri esempi sarebbero sicuramente condivisi da Ursano: di recente ho assistito a due spettacoli teatrali di notevole valore, “Jacobs” della Compagnia degli Evasi e “Venticinquezeroquattro” della Compagnia degli Scarti. Ancora: le scuole di musica, da Batebalengo a Onde sonore; giovani emergenti nella musica classica, come Paolo Barizza; graffitari  che sono “artisti di strada” e non “imbrattamuri”, come mi spiega la presidente dell’Arci Antonella Franciosi, che li ha supportati nel dar vita a un’associazione. E, tra i locali, oltre agli “storici” Skaletta e Shake, ne cito uno nuovo, Origami: ospita spettacoli musicali e teatrali, letture di poesia e mostre d’arte. “Ogni giorno c’è chi ci chiede di poter suonare o esporre” -mi racconta Martina, che lo gestisce- e anche di poter partecipare a corsi”. Insomma, c’è “un substrato vivo, creativo, con punte di eccellenza rappresentate da un professionismo di livello”, mi conferma Luca Bondielli dell’Istituzione dei servizi culturali, che lavora nel Centro Culturale Giovanile Dialma Ruggiero.
Proprio la Dialma è un esempio di come il pubblico possa dare spazio a questo vento creativo e supportarlo: la Compagnia degli Scarti è diventata compagnia residente, e alla Dialma farà produzione e ricerca. Inoltre il Centro è la sede dei laboratori del progetto dell’assessorato alle politiche giovanili “Golfo dei Poeti e della Musica”, che si propone di favorire la realizzazione dei progetti dei giovani musicisti, con il loro coinvolgimento attivo. Questo spirito innovativo deve ora permeare le altre strutture culturali. Spezia ha visto all’opera, al Teatro Civico e al CAMeC, personalità di rilievo come Antonello Pischedda e Bruno Corà. Conclusa la loro esperienza, bisogna non smettere di innovare e non perdere in qualità: è il momento di mettere alla prova, nei ruoli dirigenti, giovani talenti.
A chi obietta “con la cultura non si mangia”, consiglio la lettura di uno studio della European House Ambrosetti. I dati rivelano che, oltre agli indiscutibili benefici spirituali e civili, la diffusione della cultura porta con sé importanti ricadute economiche: ogni euro prodotto dal settore culturale ha un impatto complessivo sul sistema economico pari a 2,49 euro, e ogni unità di lavoro determina un aumento dell’occupazione complessiva pari a 1,65 unità. La classe dirigente deve considerare la cultura un buon investimento. Il Comune non deve arretrare, nonostante i tagli, e i privati devono fare la loro parte, dimostrando “responsabilità sociale”.

lontanoevicino@gmail.com

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