Ciclovia, un sogno da Ventimiglia a Roma
Il Secolo XIX, 4 maggio 2017 – La Ciclovia del Canale Lunense da Santo Stefano a Ortonovo è un’importante infrastruttura realizzata in un territorio bellissimo. E’ stata inaugurata nei giorni scorsi dalla Regione ma va ancora conclusa, superando le interruzioni presenti nel tratto sarzanese. L’obbiettivo è tuttavia molto più ambizioso. La Ciclovia è entrata infatti a far parte, grazie all’accordo firmato ai primi di aprile dalle Regioni Liguria, Toscana e Lazio, della Ciclovia Tirrenica: un itinerario di straordinario valore culturale e paesaggistico, che consentirà di pedalare sul lungomare da Ventimiglia a Roma.
L’idea nacque nel 2014 nel Parco di San Rossore: c’erano i tecnici delle Regioni, l’Anci, la Federparchi, la FIAB, le associazioni ambientaliste. Proponemmo un protocollo d’intesa agli amministratori, che è stato finalmente siglato. La Ciclovia sarà lunga 1200 Km, di cui 700 già percorribili. Ora la progettazione va ultimata -anche nel tratto spezzino- e resa omogenea. Grazie all’accordo il progetto potrà accedere ai finanziamenti nazionali ed europei, passaggio fondamentale per la realizzazione. E occorre pensare fin d’ora alle forme di gestione.
Il progetto segnerà una svolta nel turismo delle tre regioni. Le vacanze in bici sono economiche e all’insegna del risparmio, piacevoli perché immerse nella natura, utili alla salute. Da alcuni anni anche in Italia i turisti che scelgono la bici sono aumentati, e le loro pedalate hanno un impatto pari a 3 miliardi e 200 milioni. La Ciclovia, collegata alle stazioni ferroviarie e alla portualità nautica, ai parchi e alle città d’arte, diventerà un formidabile strumento per aumentare la differenziazione dell’offerta turistica ed estendere la stagionalità. Nei territori attraversati si svilupperanno le economie diffuse: l’ospitalità, il ristoro, l’assistenza tecnica, l’accompagnamento di gruppi, l’editoria dedicata. La Ciclovia può attrarre molte migliaia di visitatori e generare un indotto che si avvicini a quello delle piste “storiche” come la Vienna-Passau lungo il Danubio. Serve uno studio di fattibilità con un’analisi costi-benefici: è stato fatto per la parte toscana, il saldo evidenzia un vantaggio positivo di 30 milioni di euro, mentre l’indotto sarebbe di oltre 20 milioni di euro.
Giorgio Pagano
Presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo
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