Voglia di “ardir”. Così La Spezia ritrova sé stessa
La Repubblica – Il Lavoro, 22 Gennaio – Un titolo non si sceglie mai a caso, e così è per “Eppur bisogna ardir” La Spezia partigiana 1943-45” (edizioni 5Terre) che Giorgio Pagano, già sindaco della città e ora copresidente del Comitato unitario d ella Resistenza, ha scritto partendo da lontano. Nel tempo, quei 70 anni passati dalla Liberazione, ma anche nei luoghi, perché è in Africa, dove segue ora progetti di cooperazione, che Pagano ha iniziato a scrivere il libro, che sarà presentato sabato 23 a Sarzana (ore 16, Sala della Repubblica)insieme a Piero Guelfi, Massimo Dadà, Alessio Giannanti e Andrea Ranieri.
Quell’”ardir” è la prima versione della strofa iniziale di Fischia il vento, la canzone-simbolo d ella Resistenza, scritta dal comandante imperiese Felice Cascione. E nell’“ardir” di Giorgio Pagano, c’è sottotraccia quella voglia di “andar”, ma portando sempre con sé la propria storia. Come Pagano sta facendo con l’esperienza solidale in Africa: luoghi e persone che sperimentano quello stesso bisogno di libertà che hanno vissuto settant’anni fa i protagonisti della Resistenza.
La memoria di quell’ardir e di quell’andar ha anche dei risvolti non facili, e Pagano non si tira indietro dall’andare a dispiegarli.
Come nel caso della storia di “Facio”. Combattente eroico, poi fucilato quasi come traditore: ma la storia ha ridato a Dante Castellucci il suo giusto posto. E allora, la memoria non è neutra, non può esserlo. Può invece essere il mezzo con il quale la concitazione della cronaca si acquieta e lascia indietro quelle scorie che nascondevano la verità.
Nella storia della Resistenza spezzina — il libro è ricchissimo di nomi, testimonianze, racconti — si incrociano, forse più che altrove, voci che parlano lingue diverse. Rudolf Jacobs, il tedesco che si fece partigiano; e le voci sussurranti, urlanti, piangenti di chi riuscì a salire sulla nave “Exodus” per lasciare dietro di sé l’incubo dei lager, portando con sè poco più dei soli ricordi di famiglie scomparse, ma anche la voglia di ricominciare. La memoria di queste voci è accolta e amplificata. Perché ricordare è un dovere, ma è anche un impegno non semplice da onorare.
Pagano l’ha fatto, e bene. L’incontro di Sarzana è organizzato dalla sezione Anpi di Sarzana, da Archivi della Resistenza — Circolo Edoardo Bassignani, dall’Associazione Culturale Mediterraneo e dal Museo audiovisivo della Resistenza. Prossimi appuntamenti il 30 gennaio (a Levanto alle 15, a Follo alle 17,30 con il presidente dell’Ilsrec Mino Ronzitti) e il 5 febbraio a Lerici ( ore 17,30 Sala consiliare del Comune) e Sesta Godano (ore 21 in Comune).
Donatella Alfonso
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