Valmozzola: commemorazione dell’eccidio dei partigiani e presentazione di “Sebben che siamo donne”. Sabato 17 Marzo dalle ore 10
Valmozzola: commemorazione dell’eccidio dei partigiani e presentazione di “Sebben che siamo donne”
Sabato 17 Marzo dalle ore 10
Sabato 17 marzo si terrà la commemorazione dell’eccidio dei partigiani a Valmozzola, avvenuto il 17 marzo 1944 per mano dei nazifascisti. La manifestazione, organizzata dal Comune di Valmozzola e dalle associazioni partigiane, avrà inizio alle ore 10: oratore ufficiale sarà Paolo Galantini, copresidente del Comitato Unitario della Resistenza della Spezia in rappresentanza della Fiap.
Alle ore 13 tutti i partecipanti si ritroveranno per un pranzo collettivo al ristorante Vecchi ricordi, al termine del quale Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello presenteranno il loro libro “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana”.
Il Museo della Resistenza di Valmozzola sarà aperto dalle 15 alle 18,30.
L’episodio di Valmozzola si svolse i due tempi, di cui uno fu la drammatica conclusione dell’altro: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola, nel parmense, da parte dei partigiani della banda “Betti” il 13 marzo, a cui parteciparono molti spezzini, tra cui il comunista Primo Battistini “Tullio”, e la rappresaglia che ne seguì, fino alla fucilazione di otto ribelli il 17 marzo. I ribelli furono catturati sul monte Barca, nel bagnonese: erano partigiani spezzini, sarzanesi, lericini, più tre prigionieri russi, evasi da un campo di concentramento. Il capo spirituale del gruppo, per sensibilità e preparazione politica, era Ubaldo Cheirasco, studente universitario socialista. Si era formato culturalmente, ed anche eticamente, nel Liceo Classico Costa della Spezia, autentica fucina dell’antifascismo: la scuola dove insegnarono nobili figure come Ennio Carando e Aldo Ferrari, e anche Italo Malco, che di Ubaldo era stato docente di greco.
La sorella di Ubaldo, Teresa, che fu incarcerata dopo la morte del fratello e fu poi staffetta partigiana, è una delle protagoniste del libro di Pagano e Mirabello.
L’Anpi provinciale ha organizzato la partecipazione: un pullman partirà da Piazza D’Armi alle ore 8 e farà rientro alla Spezia alle ore 17.
Sabato 17 marzo si è tenuta la commemorazione dell’eccidio dei partigiani a Valmozzola, avvenuto il 17 marzo 1944 per mano dei nazifascisti. La manifestazione, organizzata dal Comune di Valmozzola e dalle associazioni partigiane, è stata come sempre molto partecipata: anche da parte spezzina, perché le vittime furono soprattutto partigiani delle nostre zone, del capoluogo, di Lerici e di Sarzana. Gli oratori ufficiali della manifestazione sono stati il Sindaco di Valmozzola Claudio Alzapiedi e il copresidente del Comitato Unitario della Resistenza Paolo Galantini. Assai significativa è stata la presenza dei ragazzi del Liceo Classico Costa Giada Carolini, Francesca Piastri e Francesco Ferrari, che hanno rievocato i due episodi della tragica vicenda: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola da parte dei partigiani della banda “Betti”, a cui parteciparono molti spezzini, tra cui Primo Battistini “Tullio” (suo figlio Oscar era presente alla manifestazione); e la rappresaglia che colpì, nel monte Barca (Bagnone), un altro gruppo di partigiani che nulla avevano avuto a che fare con l’assalto al treno e che furono trucidati a Valmozzola. Il loro capo spirituale era Ubaldo Cheirasco, che era stato studente del Liceo Costa. Galantini ha ricordato la storia democratica del Liceo e le nobili figure di Ennio Carando e Aldo Ferrari.
Nel pomeriggio, al Museo della Resistenza di Valmozzola, è stato presentato il libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana”. Pagano ha ricordato alcune protagoniste del libro legate alle vicende e ai luoghi dell’eccidio: da Giuseppina Cogliolo “Fiamma”, partigiana in armi che operò sempre nelle brigate di “Tullio”, a Rosetta Solari, partigiana in armi che contribuì alla liberazione di Borgotaro e collaborò con la Brigata Centocroci comandata da Federico Salvestri “Richetto”, dalle suore di Albareto alle donne delle campagne e delle montagne, curatrici e sostenitrici dei partigiani. Sia Galantini che Pagano hanno ricordato Teresa Cheirasco, sorella di Ubaldo, che alla morte del fratello fu arrestata dai fascisti e imprigionata per tre mesi, e fu poi staffetta partigiana: “Entrai ragazza e uscii donna”, dice Teresa nella testimonianza raccolta nel libro, perché “dopo la morte di mio fratello e la prigionia ero molto più forte spiritualmente”. Pagano ha concluso ricordando le donne spezzine che con i carretti andavano a cercare cibo per i loro cari risalendo pericolosamente la Cisa verso Parma: sono anch’esse, ha detto, “un simbolo dello spirito di sacrificio e dell’impegno delle donne”.
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