“Strage di piazza Fontana. 55 anni alla ricerca di verità e giustizia”. Incontro a Sarzana, al Centro Sociale Barontini – Giovedì 12 dicembre ore 17
“Strage di piazza Fontana. 55 anni alla ricerca di verità e giustizia”
Incontro a Sarzana
Centro Sociale Barontini
Giovedì 12 dicembre ore 17
Il Circolo Pertini, la Sezione ANPI di Sarzana e l’Associazione Culturale Mediterraneo hanno organizzato l’incontro sul tema “Strage di Piazza Fontana 55 anni alla ricerca di verità e giustizia”, che si terrà giovedì 12 dicembre alle ore 17 a Sarzana nella Sala convegni del Centro sociale Barontini, in via Ronzano. Dopo l’introduzione del presidente del Circolo Pertini Nicola Caprioni, interverranno Giorgio Pagano, storico, copresidente del Comitato unitario provinciale della Resistenza, e Angelo Ventrone, docente di Storia contemporanea all’Università di Macerata, studioso della strategia della tensione e dei terrorismi.
L’incontro intende ricordare la strage avvenuta il 12 dicembre 1969 alle ore 16,37 all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano, quando l’esplosione di una bomba causò la morte di 17 persone e il ferimento di 87. “Vogliamo – affermano gli organizzatori – fare memoria della prima strage che diede inizio agli anni della strategia della tensione e del terrorismo neofascista; sarà presente il professor Angelo Ventrone, uno dei massimi studiosi della strategia della tensione”.
La strage di Piazza Fontana apre il periodo più buio e sanguinoso della storia italiana recente, quello segnato dalla strategia della tensione. Angelo Ventrone, nel suo libro “La strategia della paura”, ha provato a collocare quel disegno eversivo in una cornice storica più ampia, che non comprende solo l’Italia. I primi progetti volti a rovesciare l’assetto politico esistente con la pretesa di “salvare il Paese” dalla sovversione emergono infatti già all’inizio del Novecento.
Ogni volta che all’orizzonte si profilano trasformazioni sociali importanti, si propagano la sfiducia nelle procedure del sistema parlamentare, l’insofferenza verso i compromessi imposti dal pluralismo e il timore che il Paese si snaturi, perda la propria identità. È proprio allora che affiora la tentazione di fare un passo indietro e sconfessare i valori della democrazia, accusata di non essere in grado di gestire quelle trasformazioni.
Dalla Grande Guerra al Ventennio fascista, dal secondo dopoguerra al Sessantotto e alla sotterranea opposizione a ogni svolta politica che veda la sinistra assumere responsabilità di governo, fino ai progettati e mai realizzati golpe anticomunisti, Ventrone ci accompagnerà lungo una strada nella quale attentati, stragi, insabbiamenti, depistaggi e omissioni si rivelano lo strumento primario di un disegno indirizzato a tenere in perenne stato di allarme la popolazione e far sentire la sinistra, identificata con il nemico interno, sempre sotto scacco.
Interesse e partecipazione, a Sarzana, all’incontro organizzato dal Circolo Pertini, dalla Sezione ANPI di Sarzana e dal’Associazione Culturale Mediterraneo sul tema “Strage di Piazza Fontana 55 anni alla ricerca di verità e giustizia”, che si è tenuto nella Sala convegni del Centro sociale Barontini. Dopo l’introduzione del presidente del Circolo Pertini Nicola Caprioni, sono intervenuti Giorgio Pagano, storico, copresidente del Comitato unitario provinciale della Resistenza, e Angelo Ventrone, docente di Storia contemporanea all’Università di Macerata, studioso della strategia della tensione e dei terrorismi.
Verità giudiziaria e verità storica, hanno sostenuto, i due relatori, ormai coincidono: a mettere le bombe furono i fascisti di Ordine Nuovo, con il coinvolgimento dei servizi segreti sia italiani che americani. La falsa pista anarchica seguita dagli apparati dello Stato fu lo strumento per dare la colpa alla sinistra e bloccare la sua avanzata politica. “Si voleva destabilizzare l’ordine pubblico, spaventare i cittadini e, con la teoria degli ‘opposti estremismi’, stabilizzare l’ordine politico, spingendo cioè gli italiani a votare per i partiti centristi e moderati”, ha detto Ventrone. “La nebbia era l’obiettivo da raggiungere, i vertici delle forze dell’ordine e dei partiti di governo sapevano tutto”, ha concluso.
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