Socialisti, ecologisti e cattolici insieme per superare il neoliberismo
Cronaca4 – 20 Febbraio 2012 – Ho apprezzato l’intervento di Egidio Banti su Cronaca4 del 17 febbraio. Il tema del rapporto tra politica e Europa è decisivo, e discuterne è bene: anche per orientare le scelte che si fanno a livello locale. Usciremo dalla crisi che attraversa il nostro continente solo con un’accelerazione verso un’Europa federale. E questa prospettiva richiede partiti con una dimensione europea. Banti si definisce “uomo di centrosinistra oggi nell’Udc”, e ha un sogno che probabilmente non coincide con quello di Casini: “nuovi contenitori che uniscano insieme valori laici e cattolici”, lontani da quel Partito Popolare Europeo che oggi, afferma giustamente, è “un’alleanza conservatrice”. Anche Casini pensa a un “nuovo contenitore”: il superamento del Terzo Polo per dar vita a un partito moderato, che probabilmente farà riferimento proprio al Ppe. Mi sembra un’Opa lanciata su un Pdl in crisi profonda. Banti teme questa possibilità ma nel contempo giudica “glorioso ma insufficiente” l’altro grande partito europeo, il Partito socialista (Pse).
Piaccia o non piaccia, in Europa la sinistra democratica è espressa da partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti. Se vogliamo un’Europa diversa da quella della Merkel e di Sarkozy, la speranza èla Spd, è il Ps francese. Detto questo, so bene che la crisi del neoliberismo che ha dominato negli ultimi trent’anni si supera riaffermando sì la validità di una gestione programmata dell’economia, ma con modalità e strumenti del tutto diversi dal passato. Che occorre ribadire le ragioni del socialismo e della sinistra per innovare e riformare, non per rivendicare un passato che non tornerà. I partiti del Pse sono alla ricerca di strade inedite, non sono certo fermi a un’improponibile ortodossia. Sono plurali al loro interno e cercano una mescolanza con altre culture. Si pensi alla vitalità del pensiero ecologista in Francia e in Germania. E poi c’è il pensiero cattolico: il socialismo europeo non può che rianimarsi da un confronto conla Caritas in veritate e i successivi documenti vaticani. Insomma, il neoliberismo si supera mescolando il meglio delle culture del socialismo, dell’ecologismo e del solidarismo cattolico.
Vedremo. Il tema è grande, e bisogna continuare a discuterne. Chissà, alla fine persone come me e come Banti potrebbero ritrovarsi insieme, in un’alleanza o magari in un partito della sinistra democratica, ma dalla cultura politica non così rinsecchita come quella dei partiti attuali… Intanto spero ci si ritrovi nel centrosinistra spezzino. Anch’esso ha tanti acciacchi, e ha bisogno di un rinnovamento profondo. Direi di un’anima, per usare il linguaggio dei cattolici.
Giorgio Pagano
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