Remo Bodei presenta “Generazioni. Età della vita, età delle cose” e incontra gli studenti spezzini
REMO BODEI PRESENTA
“GENERAZIONI. ETA’ DELLA VITA, ETA’ DELLE COSE”
E INCONTRA GLI STUDENTI SPEZZINI
Mercoledì 9 dicembre
ore 10,30 Sala Dante,
ore 17 Centro Allende
L’Associazione Culturale Mediterraneo ha organizzato due incontri con il filosofo Remo Bodei, docente di Filosofia all’Università di Los Angeles California. Mercoledì 9 dicembre alle ore 17 al Centro Allende Bodei presenterà il suo libro “Generazioni. Età della vita, età delle cose”. Il libro si interroga sui legami sociali e la fiducia tra le generazioni: si potrà introdurre tra loro un nuovo, più equo e lungimirante patto? Quali saranno le modalità di restituzione di risorse materiali e immateriali -cose, sicurezza, affetti, autonomia- alle giovani generazioni? Bodei incontrerà al mattino gli studenti spezzini sul tema “Ragion pubblica. Come e perché si degrada la comunicazione politica”. Secondo Bodei i cittadini sono sempre più frastornati da un eccesso di informazione ed esaltati da una partecipazione mimata alla vita politica che assomiglia più al tifo per una squadra di calcio o al divismo per un eroe del tempo libero che non alla conoscenza ragionata e appassionata nella ricerca di soluzioni ai problemi da affrontare: “la politica è stata addomesticata”. L’iniziativa, che si terrà in Sala Dante alle ore 10,30, è organizzata in collaborazione con la Consulta Studentesca Provinciale.
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L’Associazione Culturale Mediterraneo ha organizzato due incontri con il filosofo Remo Bodei, docente di Filosofia all’Università di Los Angeles California. Mercoledì 9 dicembre alle ore 10,30 in sala Dante Bodei incontrerà gli studenti spezzini sul tema “Ragion pubblica. Come e perché si degrada la comunicazione politica”. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Consulta Studentesca Provinciale. Secondo il filosofo “molti hanno la sensazione che in democrazia la politica si sia svuotata dall’interno tanto delle sue motivazioni razionali, quanto delle sue passioni civili” e non resterebbe altro che “il guscio della spettacolarità riempito da un’emotività povera di contenuti”. Con l’ampia diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, sostiene Bodei, “colpisce l’apparente incongruenza per cui nei sistemi parlamentari e nell’età dei diritti, la democrazia sembra servirsi sempre di più delle stesse armi di simulazione e dissimulazione disonesta usati dai regimi totalitari”. Certo, si domanda, “la dose di violenza fisica utilizzata per far credere ed eventualmente obbedire è generalmente modesta o nulla, ma quella di seduzione, di adescamento e di inganno non è forse divenuta più sofisticata ed efficace?”.
Alle 17 al Centro Allende Bodei presenterà il suo libro “Generazioni. Età della vita, età delle cose”. Il libro si interroga sull’indebolimento, oggi, dei legami sociali e della fiducia tra le generazioni. Se in una delle canoniche divisioni della vita umana -quella tripartita in giovinezza, maturità e vecchiaia- la preferenza era data alla maturità, simbolo di pienezza e culmine dello sviluppo dell’individuo, oggi la gioventù e la vecchiaia si dilatano e la maturità si restringe. I giovani tendono a rimanere più a lungo a casa, i vecchi cercano una seconda giovinezza e restano spesso produttivi dopo il pensionamento. Anche per effetto della crisi del welfare state muta pertanto la trama dell’esistenza individuale e dei rapporti di solidarietà tra le diverse età della vita. Il libro di Bodei si interroga su un nuovo, più equo e lungimirante patto tra le generazioni e su quali saranno le modalità di restituzione di risorse materiali e immateriali -cose, sicurezza, affetti, autonomia- alle giovani generazioni.
Remo Bodei, docente di filosofia all’Università di Los Angeles, ha incontrato in sala Dante gli studenti spezzini -invitato dall’Associazione Culturale Mediterraneo e dalla Consulta Studentesca Provinciale- sul tema “Ragion pubblica. Come e perché si degrada la comunicazione politica”. La comunicazione politica è sempre stata manipolatoria, ha spiegato il filosofo, e lo è tanto più oggi, quando “la politica slitta verso il populismo, affidandosi alla seduzione a all’inganno”. Ma, ha aggiunto, la politica non è solo manipolazione: “il problema è tornare a una politica vicina ai cittadini, che li educhi e li coinvolga”. Una politica “basata sulle argomentazioni e sulla persuasione, non sulla retorica”, con partiti politici “che tornino ad avere un contenuto etico” e si rigenerino grazie “al rapporto con la società”. Il punto centrale, ha concluso Bodei, è che “la politica non deve essere più subalterna all’economia”.
Nel pomeriggio, al Centro Allende, Bodei ha presentato il suo libro “Generazioni. Età della vita, età delle cose”. Oggi i giovani, ha detto, “vivono in un presente puntuale, non conoscono il passato e non hanno speranza nel futuro”. Serve, allora, “un patto generazionale, per restituire alle giovani generazioni quello che abbiamo ricevuto, beni materiali e valori, e per ricostruire un tessuto connettivo, basato sulla reciprocità tra generazioni”. Dobbiamo recuperare, ha concluso il filosofo, “la progettualità di una società diversa e l’utopia”, perché insieme al comunismo abbiamo buttato via, sbagliando, l’idea di eguaglianza e di un nuovo modo di vivere: invece bisogna puntare “sull’innovazione non solo tecnica, ma anche nei rapporti umani”, perché “l’uomo può cambiare”. Se ieri sbagliava chi diceva “vogliamo tutto”, oggi sbaglia chi si rassegna e dice “non vogliamo niente”.
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