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Presentazione di “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” – Sabato 8 Febbraio ore 16 a San Terenzo

a cura di in data 27 Gennaio 2025 – 21:20

Invito

Presentazione di
Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto
Sabato 8 Febbraio ore 16
San Terenzo

Il libro “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” (ETS edizioni) sarà presentato sabato 8 febbraio alle ore 16 a San Terenzo nella sala Itala Mela (Viale della Vittoria 4).
All’incontro – organizzato dalla Cooperativa 1° Maggio nell’ambito della Rassegna letteraria 2025 – interverranno Giorgio Pagano, curatore dell’opera, Beppe Mecconi, scrittore, e Livio Bernardini, musicista.
Il libro ospita scritti di: Giorgio Pagano, Marcello Flores, Luisa Passerini, Chiara Dogliotti, Giovanni Gozzini, Alessandro Santagata, Alfonso Maurizio Iacono, Massimo Cappitti, Luca Basile, Marcello Montanari, Guido Viale.

Sessant’anni fa, il 30 novembre 1964, iniziò l’occupazione di Sproul Hall, nel campus di Berkeley. Joan Baez intonò Blowin’ in the wind di Bob Dylan («Su quante strade deve camminare un uomo / Prima di essere chiamato tale?»). Mario Savio, leader del Free Speech Movement, tenne un brevissimo discorso agli studenti, basato sul concetto che «la storia non è finita» e che «è possibile una migliore società». Il Sessantotto fu la richiesta di un cambiamento di civiltà all’insegna della fratellanza: l’essere persone nuove e il sentirsi reciprocamente legati. Più che un movimento nato nelle sedi istituzionali della politica, un movimento “morale” che poi scoprì la politica ma non assunse una forma definita. E che volle rispondere alle sfide della secolarizzazione ricercando un nuovo senso della vita, intrecciando in questo tentativo spinte di provenienza marxista, cattolica, libertaria. Fu utopia, ma anche realismo, lotta per conquistare qui e ora una scuola e una fabbrica più libere e democratiche, una radicale riforma del sapere e della cultura, una maggiore giustizia sociale.
In questo libro storici, filosofi e studiosi di diversa provenienza riflettono e discutono ancora sugli anni Sessanta e sul Sessantotto. Forse perché l’utopia concreta di «una migliore società» non può esaurirsi, e la storia può e deve ricominciare. Quegli anni sono ormai molto lontani da noi, ma l’approccio umanistico contro un mondo disumanizzato è più che mai necessario.


Il dialogo sul Sessantotto che si è svolto a San Terenzo, nella sala Itala Mela, tra Giorgio Pagano, curatore del volume “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto”, e lo scrittore Beppe Mecconi ha suscitato molto interesse. All’iniziativa – organizzata dalla Cooperativa 1° maggio – sono intervenuti anche Settimo Scatena, presidente della Cooperativa, e il musicista Livio Bernardini, che ha cantato alcune canzoni simbolo di quegli anni: “O cara moglie”, “Contessa” e “Nina”.
“Il Sessantotto – ha detto Pagano – non fu un’esplosione repentina ma il frutto di un’incubazione e di una maturazione durate anni, lungo un decennio ad alto potenziale formativo, culturale e politico. Negli anni Sessanta prese corpo una ‘rivolta morale’, una lotta antiautoritaria contro autorità a cui non si riconosceva più legittimità. Una contestazione – fondata su un forte senso etico dell’umano – della razionalizzazione autoritaria che negava autonomia, autorealizzazione di sé e dignità alla persona: allo studente della scuola nozionistica e gerarchica, che ossificava la cultura, come all’operaio della fabbrica fordista, nella quale i calcoli ingegneristici applicati ai tempi di produzione si sposavano con un comando brutale affidato all’onnipotenza e alla prepotenza dei capi. Una critica ai tratti di fondo della società consumistica”.
L’ascolto di alcune canzoni di quegli anni ha portato a discutere sull’importanza della musica nella costruzione dell’identità della “comunità giovanile” che fu protagonista del Sessantotto.
“Al diffuso bisogno di ideali che diano un senso alla vita rispose in primo luogo la musica – ha concluso Pagano – non solo la musica dei cantautori o quella di protesta, ma anche quella dei Beatles e dei Rolling Stones. Non erano ‘solo canzonette’, né dal punto di vista musicale né da quello narrativo: esprimevano il conflitto generazionale e la lotta al consumismo, alle ingiustizie e a tutte le guerre”.
La prossima presentazione di “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” si terrà mercoledì 19 febbraio alle ore 17,30 alla Biblioteca Mazzini, nell’ambito della rassegna “Libriamoci”. Nell’occasione Giorgio Pagano dialogherà con il filosofo Alfonso Maurizio Iacono, docente dell’Università di Pisa.

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