Presentazione di “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” – Giovedì 31 Ottobre ore 18 a Fivizzano. Dialogo tra Giorgio Pagano, Alessandro Santagata e Simone Galli
Presentazione di
“Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto”
Giovedì 31 Ottobre ore 18
Fivizzano, Museo di San Giovanni degli Agostiniani
Dialogo tra
Giorgio Pagano, Alessandro Santagata e Simone Galli
Giovedì 31 ottobre alle ore 18 nel Museo di San Giovanni degli Agostiniani di Fivizzano sarà presentato il libro “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” (ETS edizioni). Dopo i saluti del Sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti e l’introduzione di Carmine Mezzacappa, presidente dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, Giorgio Pagano, curatore del libro, dialogherà con lo storico Alessandro Santagata, uno degli autori, e con Simone Galli, dell’Associazione Dal libro alla solidarietà.
L’iniziativa è organizzata dal Comune di Fivizzano e dall’Associazione Dal libro alla solidarietà.
Il libro ospita scritti di: Giorgio Pagano, Marcello Flores, Luisa Passerini, Chiara Dogliotti, Giovanni Gozzini, Alessandro Santagata, Alfonso Maurizio Iacono, Massimo Cappitti, Luca Basile, Marcello Montanari, Guido Viale.
Sessant’anni fa, il 30 novembre 1964, iniziò l’occupazione di Sproul Hall, nel campus di Berkeley. Joan Baez intonò Blowin’ in the wind di Bob Dylan («Su quante strade deve camminare un uomo / Prima di essere chiamato tale?»). Mario Savio, leader del Free Speech Movement, tenne un brevissimo discorso agli studenti, basato sul concetto che «la storia non è finita» e che «è possibile una migliore società». Il Sessantotto fu la richiesta di un cambiamento di civiltà all’insegna della fratellanza: l’essere persone nuove e il sentirsi reciprocamente legati. Più che un movimento nato nelle sedi istituzionali della politica, un movimento “morale” che poi scoprì la politica ma non assunse una forma definita. E che volle rispondere alle sfide della secolarizzazione ricercando un nuovo senso della vita, intrecciando in questo tentativo spinte di provenienza marxista, cattolica, libertaria. Fu utopia, ma anche realismo, lotta per conquistare qui e ora una scuola e una fabbrica più libere e democratiche, una radicale riforma del sapere e della cultura, una maggiore giustizia sociale.
In questo libro storici, filosofi e studiosi di diversa provenienza riflettono e discutono ancora sugli anni Sessanta e sul Sessantotto. Forse perché l’utopia concreta di «una migliore società» non può esaurirsi, e la storia può e deve ricominciare. Quegli anni sono ormai molto lontani da noi, ma l’approccio umanistico contro un mondo disumanizzato è più che mai necessario.
La discussione sul Sessantotto che si è svolta a Fivizzano, nella sala del Museo di San Giovanni degli Agostiniani, tra Giorgio Pagano, curatore del volume “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto”, e lo storico Alessandro Santagata dell’Università di Padova, ha suscitato molto interesse e partecipazione. Dopo i saluti del Sindaco Gianluigi Giannetti e l’introduzione di Carmine Mezzacappa, presidente dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, Simone Galli ha condotto il dialogo, con domande sul Sessantotto ma non solo: sul prima, durante e dopo. Si è discusso di storie di vita, a partire da quelle raccontate da Pagano nel libro “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla spezia ed in provincia”, che Santagata ha definito “il più importante libro di storia glocale, cioè locale e globale insieme, pubblicato sul Sessantotto”. Famiglia, infanzia, scuola, Università, lavoro, studenti e operai, femminismo nascente e maschilismo ancora in auge, passioni politiche, analisi retrospettive e considerazioni su quel che resta di quegli anni: il dibattito ha spaziato un po’ su tutto.
Pagano e Santagata hanno convenuto: il Sessantotto è stato sconfitto sul piano politico – anche se ci ha consegnato leggi ancora di enorme valore, come lo Statuto dei lavoratori, il divorzio e la riforma sanitaria – meno su quello socio-culturale. Ha cioè lasciato in eredità alcune grandi esperienze di massa come quella della disobbedienza all’autoritarismo e quella della partecipazione, per dare nuova linfa alla democrazia.
“Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” è un libro che riflette su questa eredità, ma non solo, ha concluso Santagata: “è un vivacissimo caleidoscopio, ricco non solo delle memorie dei protagonisti, come Guido Viale o Luisa Passerini, ma anche delle riflessioni di storici e filosofi di grande spessore, come Marcello Flores, Alfonso Maurizio Jacono e tanti altri”. “Ha ancora senso parlare di Sessantotto – queste le ultime parole di Galli – perché in un mondo sempre più disumanizzato l’approccio umanistico di quegli anni ci parla ancora”.
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