Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
14 Novembre 2024 – 21:22

Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi
Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
Massa, Palazzo Ducale – Sala della Resistenza
Il libro di Dino Grassi “Io …

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Presentazione di “Succedeva un secolo fa. La sinistra e il fascismo in Italia e in Liguria. 1918-1925” di Roberto Speciale. Giovedì 26 maggio ore 17.30 al centro sociale anziani di Piazza Brin

a cura di in data 21 Maggio 2022 – 12:24

Invito 26 maggio piazza Brin

Presentazione di
“Succedeva un secolo fa. La sinistra e il fascismo in Italia e in Liguria. 1918-1925”
di Roberto Speciale
Giovedì 26 maggio ore 17.30
al centro sociale anziani di Piazza Brin

Giovedì 26 maggio alle ore 17,30 al Centro sociale anziani di piazza Brin (via Corridoni 7) verrà presentato il libro di Roberto Speciale “Succedeva un secolo fa. La sinistra e il fascismo in Italia e in Liguria. 1918-1925”.
L’iniziativa è a cura delle Sezioni Anpi Centro e Fincantieri-Muggiano e dell’Associazione Culturale Mediterraneo.
Dopo il saluto di Oretta Jacopini, presidente di Anpi Centro, l’autore discuterà del libro con Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo e autore del saggio “Con gli Arditi del popolo nel 1922 dove il 1922 non piegò l’antifascismo” (www.patriaindipendente.it).
E’ trascorso un secolo da uno dei periodi più bui della storia d’Italia, da cui sarebbero scaturiti venti anni di dittatura fascista e una serie interminabile di lutti e distruzioni. “Succedeva un secolo fa” si propone di illustrare in modo agile e divulgativo gli avvenimenti più significativi vissuti in quegli anni dal movimento operaio, dalla sinistra e dalle forze democratiche e liberali, le luci e le ombre che le hanno contraddistinte.
Il libro si sofferma anche sulla Liguria, dalla cui storia emergono avvenimenti fondamentali che hanno determinato la storia successiva della regione, e soprattutto persone, in parte dimenticate, che ne hanno forgiato l’animo.
“Cento anni dopo -spiegano gli organizzatori- dobbiamo riflettere su come e perché nacque il fascismo, perché non accada più”.


Il tema delle origini del fascismo e dell’antifascismo è stato al centro della discussione sul libro di Roberto Speciale “Succedeva un secolo fa. La sinistra e il fascismo in Italia e in Liguria. 1918-1925”, presentato in piazza Brin per iniziativa delle Sezioni Anpi Centro e Fincantieri-Muggiano e dell’Associazione Culturale Mediterraneo.
“Chi è impegnato politicamente e socialmente non può non conoscere la storia -ha esordito Speciale- altrimenti non può capire il presente”. E ha aggiunto: “Le basi dell’antifascismo stanno nella Resistenza e nella Costituzione, cioè nella vittoria, ma anche negli anni Venti, nella sconfitta, che va ripensata e da cui occorre imparare”.
Per Speciale il fascismo “nacque come squadrismo, terrorismo e violenza organizzata”, mentre “lo Stato chiudeva un occhio, poi entrambi”. Il Partito Socialista era “un partito glorioso, ma ottocentesco, imbelle, incapace sia di fare le riforme che la rivoluzione”, mentre il Partito Comunista “nacque tardi, come piccolo partito dogmatico e settario”. Gli Arditi del popolo, movimento antifascista dal basso, “fu osteggiato da tutti i partiti”. Ma un’autocritica, ha concluso, “spetta anche ai liberali, alla monarchia e alla Chiesa, che sottovalutarono anch’essi l’importanza della libertà e della democrazia”.
Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo e autore del saggio “Con gli Arditi del popolo nel 1922 dove il 1922 non piegò l’antifascismo” (www.patriaindipendente.it), ha dialogato con l’autore sottolineando il dato spezzino del periodo 1919-1922: “una forte classe operaia, con una diffusa coscienza di sé e del proprio ruolo, e sindacati e partiti che non rispecchiavano quella maturazione”, e il forte sostegno al fascismo da parte di “ampi settori della borghesia industriale, della Marina Militare e degli apparati dello Stato”. Anche per Pagano gli Arditi del popolo furono “una grande occasione mancata”: “il loro limite fu di essere un movimento solo militare e non politico”, ma ebbero comunque “il merito di combattere e di porre le premesse per la lunga lotta che seguì”.

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