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Presentazione di “Società o barbarie” di Pierfranco Pellizzetti, Martedì 27 Ottobre ore 17 all’Urban Center

a cura di in data 15 Ottobre 2015 – 09:18
Locandina invito

Locandina invito

PRESENTAZIONE DI “SOCIETA’ O BARBARIE”
DI PIERFRANCO PELLIZZETTI
PARTECIPANO MARCO AIME E LUCA BORZANI
Martedì 27 ottobre ore 17 Urban Center

Martedì 27 ottobre alle ore 17 all’Urban Center Pierfranco Pellizzetti, già docente all’Università di Genova, firma di Micromega e del Fatto Quotidiano, presenterà il suo libro “Società o barbarie”. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Culturale Mediterraneo, fa parte del ciclo “Economia, società, politica: anticorpi alla crisi”. L’autore sostiene che “la società esiste”, in polemica con la celebre tesi contraria di Margaret Thatcher. Pellizzetti indaga sulle origini storiche, i risvolti socioeconomici e le tecniche propagandistiche del neoliberismo e propone di “rifare società”, restituendo autonomia a una politica oggi assoggettata all’economia e avvicinandola ai cittadini. La politica come discorso pubblico deliberativo e non come tecnologia del potere è una necessità urgente, sostiene Pellizzetti, se l’Occidente vuole sfuggire alla barbarie. Insieme all’autore interverranno Marco Aime, docente di Antropologia Culturale all’Università di Genova, e Luca Borzani, Presidente della Fondazione Palazzo Ducale.


Pierfranco Pellizzetti, già docente all’Università di Genova, opinionista del Fatto Quotidiano e di Micromega, ha presentato all’Urban Center, invitato dall’Associazione Culturale Mediterraneo, il suo libro “Società o barbarie”. Pellizzetti è stato introdotto da Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione, e da Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova, che hanno convenuto su “una duplice chiave di lettura del libro: la drammaticità e l’ottimismo”. “Drammaticità” perché politica e democrazia vanno ripensate: le forme attuali non sono più valide. E perché la sinistra è stata sconfitta, sul piano sociale e politico, senza essere stata nemmeno capace di riflettere sulla sua sconfitta. “Ottimismo” perché esiste comunque una domanda sociale di un’altra politica, e perché l’esempio del fare della singola persona e l’assunzione della responsabilità individuale -che sono la conclusione del libro- costituiscono la base del cambiamento sociale e politico. “La barbarie -ha affermato Pellizzetti- è l’attuale democrazia svuotata, in cui il cittadino è un semplice spettatore, in cui hanno vinto l’economia e la proprietà a scapito della politica, diventata una corporazione indifferenziata al suo interno e separata dalla società”. “Ma non dobbiamo rassegnarci -ha proseguito l’autore- sia perché il capitalismo finanziario è giunto alla sua fase terminale, sia perché c’è un risveglio sociale che chiede una ricostruzione dei legami sociali e un’altra politica, una spinta che va raccolta da un nuovo soggetto politico dal profilo realmente sorgivo, innovativo, non compromesso con le zavorre del passato”. “Alla base di tutto -ha concluso Pellizzetti- ci sono la qualità delle persone e il fattore umano: è da qui che bisogna ripartire, dalla passione umana, dalla virtù politica del discorso pubblico partecipato di cui parlava Erasmo da Rotterdam, contro la tecnologia del potere e il cinismo machiavellico”.

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icona-pdfIntroduzione a Società o barbarie

 

icona-pdfRecensione di Stefano Petrucciani

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