Presentazione di “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Domenica 14 Ottobre ore 16.30 a Calice al Cornoviglio
Presentazione di “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana“
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Domenica 14 Ottobre ore 16.30
Calice al Cornoviglio
Castello Doria Malaspina
Prosegue il tour di presentazioni del libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana” (edizioni Cinque Terre), arrivato alla trentacinquesima tappa. La prossima presentazione si terrà a Calice al Cornoviglio, nell’ambito della Festa del Castagno, domenica 14 ottobre alle ore 16,30. All’iniziativa, organizzata dal Comune di Calice al Cornoviglio, interverranno Mario Scampelli, Sindaco di Calice al Cornoviglio, Stefano Franceschini, assessore alla Cultura, Rina Rebecchi, donna contadina sostenitrice dei partigiani, e gli autori.
L’intendimento del libro è quello di fornire un materiale organizzato, anche documentario, tramite il quale capire con la ragione e percepire sentimentalmente il fenomeno della Resistenza al femminile: moltissime donne, nate e cresciute sotto il fascismo, mai prima protagoniste, compirono dopo il 25 luglio e l’8 settembre 1943 scelte morali pesanti e drammatiche. Parteciparono agli scioperi operai, organizzarono proteste, diventarono staffette o partigiane in armi. Nelle campagne e nelle montagne si sviluppò la Resistenza civile delle donne, che furono curatrici e sostenitrici: senza il loro aiuto, variamente declinato fra silenzio, protezione, assistenza, il movimento partigiano non avrebbe potuto superare le traversie del durissimo inverno 1944-45.
Senza la pretesa di esaurire l’argomento “Donne e IV Zona Operativa”, il libro sicuramente costituisce una novità e un punto fermo: il nuovo sta nell’articolazione dei contenuti, nell’apparato di note, nell’ agevole accesso al materiale anche grazie all’indice analitico, nelle indicazioni bibliografiche, nell’ampia documentazione fotografica; il punto fermo è dato dal fatto che sono state raccolte- e oltre l’attuale fase storica sarebbe stato davvero impossibile- le ultime testimonianze delle protagoniste e/o di chi a stretto contatto con esse ha vissuto: 32 sono i ritratti delle donne partigiane, e un intero capitolo è dedicato alle donne delle campagne e delle montagne.
Tra le protagoniste del libro ci sono le donne calicesi, tra cui Rina Rebecchi, contadina sostenitrice dei partigiani, che sarà presente all’iniziativa.
“In un certo senso -scrivono Pagano e Mirabello- si è trattato di fare una corsa contro il tempo, per ‘fissare’ criticamente ma non freddamente un ‘altro’ tempo, senza il quale e senza l’affiorare in esso del protagonismo femminile non ci sarebbero state la Repubblica e la Costituzione. E’ un ‘altro’ tempo che ci parla ancora. Nella vita delle donne protagoniste del libro si intravede l’apertura di una breccia, il principio di un percorso di partecipazione: per tante di loro quei giorni furono ‘vissuti veramente da me’… Oggi che il percorso di emancipazione delle donne, così come il più generale percorso di emancipazione sociale, incontra grandi difficoltà, la concezione della Resistenza civile resta un potente strumento di trasformazione culturale: perché insegna che tutti e tutte, e quindi anche i più deboli, e in ogni occasione, possono fare qualcosa”.
Il libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana” (edizioni Cinque Terre), ha fatto tappa anche a Calice al Cornoviglio, nell’ambito della Festa del Castagno.
Dopo l’introduzione dell’assessore alla cultura Stefano Franceschini, Giorgio Pagano si è soffermato sul ruolo delle partigiane in armi e delle staffette, e soprattutto delle donne contadine curatrici e sostenitrici dei partigiani, il cui ruolo fu decisivo anche nel Calicese. L’autore ha ricordato Elvira Pesalovo, sorella del comandante Daniele Bucchioni, delle altre sorelle Adalgisa e Armida e della madre Albina, delle donne della famiglia Fraboschi ai Casoni, delle maestre di Calice zona libera partigiana fin dal giugno 1944, e di tante altre donne “coraggiose, decise e ospitali”, “senza le quali la Resistenza ai monti non ce l’avrebbe mai fatta”.
Bucchioni, ha aggiunto Pagano, ricorda nel libro che, nel rastrellamento dell’ottobre 1944, “le ragazze raggiunsero i partigiani anche nelle postazioni più avanzate, incuranti del grandinare dei proiettili, per distribuire a ciascuno una ciotola di minestra, pane e vino”, e che “questo gesto di solidarietà commosse i partigiani e ne aumentò lo spirito combattivo”. L’omaggio finale è andato a Rina Rebecchi, contadina e pastorella che aiutò e sostenne i parenti tutti partigiani, che proprio quel giorno ha compiuto 88 anni.
Questa la conclusione:
“La cultura oggi egemone nega il principio di umanità. E’ un nuovo egoismo che sgretola le culture dell’umanesimo: la solidarietà cristiana, la fraternità socialista, il buon senso compassionevole del liberalismo. Bisogna tornare a essere ‘partigiani di umanità’: questa è la lezione perenne delle donne calicesi, donne semplici che seppero superare ogni egoismo, riconoscere la sofferenza degli altri e farsene carico. La loro lezione ci dice che le radici dell’umanesimo, nonostante tutto, sono forti e si possono recuperare”.
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