Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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Presentazione di “Qualcuno ci giudicherà” di Giuseppe Civati

a cura di in data 12 Ottobre 2014 – 22:00
Invito alla presentazione "Qualcuno ci giudicherà" di Giuseppe Civati

Invito alla presentazione
“Qualcuno ci giudicherà”
di Giuseppe Civati

Presentazione di “Qualcuno ci giudicherà” di Giuseppe Civati

Lunedì 3 novembre alle ore 21 all’Urban Center -non, come originariamente annunciato, lunedì 20 ottobre alle 21 al Centro Allende- l’on. Giuseppe “Pippo” Civati, membro della Direzione del Pd, presenterà il suo libro “Qualcuno ci giudicherà”. L’iniziativa è dell’Associazione Culturale Mediterraneo, che ha inserito questa presentazione nel suo ciclo “Economia, società, politica: anticorpi alla crisi”.

Il libro è un pamphlet- manifesto su quella che dovrebbe essere la politica della sinistra, lontana dalla rincorsa del consenso a tutti i costi, coerente, alta e in grado di lasciarsi alle spalle quella che Civati chiama “la politica dell’occhiolino”. Di che si tratta? Il modo migliore per riassumere il concetto è attraverso un esempio: Enrico Letta assume l’incarico di premier e afferma con sicurezza che il suo governo “durerà fino al 2018”. Tutti sanno che non è vero, lui per primo, mentre lo dice sta già facendo l’occhiolino. E lo stesso potrebbe dirsi di un Matteo Renzi che afferma prima di non avere “nessuna intenzione di diventare segretario del Pd”, poi di non avere “nessuna intenzione di diventare premier senza passare dal voto” e anche di non avere “nessuna intenzione di fare le scarpe a Enrico Letta”. Questo lato della politica, per cui si fanno promesse in malafede come se nulla fosse, è uno dei principali aspetti messi nel mirino da Civati.

La critica a Renzi è esplicita: “Il mio obbiettivo è tenere uniti due elementi che considero fondamentali: la sinistra e l’idea di andare al governo. Che per me devono stare insieme, necessariamente. Mentre da qualche tempo c’è molto governo e poca, pochissima sinistra”.

Il libro offre poi una sintesi del programma della sinistra di governo auspicata da Civati. Ne scaturisce l’idea di una politica che la smette con il tatticismo esasperato e che ricomincia a guardare al lungo termine, che sa “giocare d’anticipo” e costruire il futuro, invece di subirlo. Perché, scrive l’autore, “qualcuno, un giorno, ci giudicherà, valuterà quello che abbiamo fatto, ne osserverà le conseguenze, e ci ringrazierà o forse ci condannerà”.

Urban Center affollato per la presentazione del libro di Pippo Civati “Qualcuno ci giudicherà”, organizzata dall’Associazione Culturale Mediterraneo, che nell’occasione ha festeggiato i sei anni di attività. “La cultura è l’unico modo per conoscere e migliorare le cose -ha detto il presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano- siamo diventati un punto di riferimento per tanti, vogliamo crescere ancora ed entrare sempre più in rapporto con tutti coloro che in città riflettono, sperano, resistono e progettano il futuro”. Pagano, rivolto a Civati, ha poi posto la questione della “ricostruzione di una grande forza di sinistra popolare che ancora non c’è”, questione che è decisiva anche per la politica, “che rinasce solo se c’è un’alternativa, un conflitto tra destra e sinistra, e deperisce quando vige, come oggi, l’omologazione”.

Civati si è detto d’accordo con l’analisi di Pagano, mettendo in evidenza la piena sintonia tra “Qualcuno ci giudicherà” e “Non come tutti”: “se non c’è il conflitto c’è solo la politica orientata al potere”, ecco perché “è radicalmente sbagliata l’idea del partito della Nazione”. Serve invece un “partito che rappresenti i più deboli, gli umili” e che “non si confonda con la destra”. “Il Pd sta perdendo credibilità -ha concluso Civati- e ciò ci obbliga a una domanda: si può fare una politica di sinistra dentro il Pd? Nel giro di qualche mese dobbiamo decidere, coinvolgendo nella discussione altre forze e persone di sinistra presenti nel Pd, da Cuperlo a Fassina fino a Bersani”.

 

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