Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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Presentazione di “Non come tutti” di Giorgio Pagano a Levanto

a cura di in data 27 Dicembre 2014 – 11:55
Invito "Non come tutti" a Levanto

Invito “Non come tutti” a Levanto

Presentazione di “Non come tutti” di Giorgio Pagano
Levanto, Sabato 3 gennaio, ore 10,30 Ospitalia del mare

Giorgio Pagano, già Sindaco della Spezia, è ora impegnato nella cooperazione internazionale -presiede le associazioni Januaforum e Funzionari senza Frontiere- e nella pianificazione strategica urbana; nonché, alla Spezia, nel campo della cultura, come presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, e dell’antifascismo, come co-presidente del Comitato Unitario della Resistenza. Al suo ruolo associativo e civico ha sempre accompagnato l’impegno nella sinistra. E alla sinistra italiana, e alla necessità della sua ricostruzione, ha dedicato il suo ultimo libro, “Non come tutti” (edizioni Cinque Terre), che sarà presentato -dopo La Spezia, Genova, Lerici, Sarzana e Chiavari- a Levanto sabato 3 gennaio alle ore 10,30 (Ospitalia del mare, via San Nicolò 1). Interverranno Sergio Cofferati, parlamentare europeo del Pd, e Andrea Ranieri, giornalista e scrittore. Sarà presente l’autore.

Ha scritto il sociologo Luciano Gallino, su la Repubblica del 16 dicembre scorso: “Tra coloro che hanno partecipato alle dimostrazioni per lo sciopero di venerdì 12 dicembre si contano forse numerosi elettori potenziali per lo sviluppo di una nuova formazione politica, in grado di opporsi alle catastrofiche politiche di austerità imposte da Bruxelles e supinamente applicate dal nostro Governo. Non si tratta di fare un esercizio astratto sul futuro del nostro sistema politico.Se una simile forza non si sviluppa, quello che ci attende è un ulteriore degrado dell’economia e del tessuto sociale, seguito da rivolte popolari dagli esiti imprevedibili”. Chi è interessato a questi temi trova indicazioni utili nel libro di Giorgio Pagano. “Credo sia significativo -spiega l’autore- che una persona come me, che ha rinunciato ormai da molti anni alla politica ‘tradizionale’, privilegiando l’impegno sociale e culturale dal basso, oggi senta l’urgenza del ritorno della politica e della sinistra”. Il libro di Pagano propone i fini della sinistra -l’eguaglianza, la libertà della persona che lavora, la difesa della natura-, il programma -il riformismo radicale-, e il soggetto politico: “una forza di sinistra popolare che ancora non c’è”, “una forza non minoritaria, non semplicemente ‘a sinistra del Pd’, ma portatrice di un punto di vista autonomo e di un disegno di società”, che potrà sorgere solo “da un’osmosi permanente tra politica e società”, dall’impegno di lista Tsipras, Sel, Prc, persone di sinistra che sono nel Pd e nel M5S, energie del mondo della cultura, associazioni, movimenti… L’autore individua nella società italiana “un blocco sociale e politico antiliberista con tanti protagonisti” ma ancora basato sul mondo del lavoro, che è sì “segmentato e lacerato” ma va ricondotto all’unità con un lavoro di “costruzione culturale e politica” che abbia al centro “il reddito minimo per tutti e i diritti per tutti”.

Il libro di Pagano sta diventando anche un’occasione per discutere su “che cosa significa essere di sinistra oggi in Liguria”. Spiega Pagano: “Io penso che una persona di sinistra debba opporsi fermamente al modello di sviluppo della Liguria di tutti questi anni: la santa alleanza tra mattone, finanza e politica… Bisogna dire dei sì e dei no. Il discorso contro la sinistra dei no è un discorso di destra. La sinistra, diventata troppo conformista, ‘come tutti’, ha perso l’arte del dire di no. Ma se la sinistra non dice di no al cemento, al consumo di suolo, al carbone, che sinistra è? No accompagnati da sì: alla rigenerazione urbana, al ritorno alla terra, al turismo sostenibile, alle energie rinnovabili… Sergio Cofferati è la persona giusta per una svolta di sinistra, non solo perché dice questi no e questi sì, ma anche perché è estraneo al sistema di potere connesso al vecchio modello di sviluppo. E perché non ne creerebbe un altro: non è, infatti, un politico da grovigli consociativi, da pacifiche convivenze trasversali, da alleanze spregiudicate. E’, semplicemente, un’altra storia”.


 

Il confronto sulla sinistra italiana e ligure suscitato dalla presentazione del libro di Giorgio Pagano “Non come tutti” ha fatto tappa anche a Levanto, protagonisti Andrea Ranieri, l’autore e un folto pubblico. Ranieri ha definito il libro “una riflessione importante sulla politica e la sinistra di oggi”: è giusta, nel libro, la tesi secondo cui “la sinistra ha fatto la politica della destra”, e la tesi connessa secondo cui “se non c’è la sinistra c’è l’omologazione, tutti stanno sullo stesso piano, la gente non si sente rappresentata e c’è la crisi della democrazia”. Ranieri ha poi condiviso la critica di Pagano al “partito della nazione”: “la sinistra deve porsi la questione della nazione, ma a partire dalla rappresentanza dei ceti più deboli”. Da qui l’accordo anche sulla “preoccupazione per un mutamento di natura del Pd, da partito di centrosinistra a partito pigliatutto” e più in generale per “una mutazione genetica della politica”, di cui “il leaderismo personalistico e l’esplosione della questione morale sono un simbolo”. La parte finale dell’intervento di Ranieri è stata dedicata alla Liguria e alle prossime primarie: ”da mesi si sta promuovendo un assemblaggio di sindaci e personaggi vari dello schieramento di centrodestra, lontani anni luce dai nostri valori”: “è trasformismo bello e buono, un inaccettabile fenomeno degenerativo della politica, pericoloso per la sorte della democrazia”. Sergio Cofferati, ha concluso, “è l’antidoto a tutto ciò per trasparenza, affidabilità, rigore morale, e perché la coalizione che richiama è quella del centrosinistra, senza camuffamenti e alleanze innaturali”.

Pagano ha insistito sul punto politico di fondo: “la sinistra è oggi dispersa e politicamente informe, e non appare in grado di aggregare un grande movimento popolare, che pure è presente nella società ed esprime una domanda politica che non trova risposta”. Per questo, ha detto, “dobbiamo provarci, l’assillo di tutte le persone di sinistra, dentro, fuori e oltre i partiti, deve essere quello di trovare una risposta”, soprattutto “partendo dal basso, dai territori, senza aspettare l’accordo tra stati maggiori troppo prigionieri del tatticismo”. Sulla Liguria Pagano ha condiviso l’allarme di Ranieri: “bisogna combattere la tendenza al partito unico che unisce destra e sedicente sinistra dentro un unico quadro valoriale e programmatico, in cui il ceto politico diventa sostanzialmente interscambiabile”. “La sinistra -ha continuato il Presidente di Mediterraneo- va distinta dalla destra, deve conquistare i suoi elettori ma non i suoi politicanti”: “io sono stato eletto sindaco due volte, con il 56% e il 59% dei voti, molti dei quali erano di elettori che votavano centrodestra alle elezioni politiche e che alle amministrative apprezzavano il mio operato, ma non ho mai avuto nulla da spartire con i vecchi arnesi della destra”. E ancora: “Ho conosciuto Orsi come vicepresidente della giunta regionale di centrodestra a guida Biasotti, me lo ricordo quando a Genova abbandonò il palco il 25 aprile in polemica con il Presidente della Repubblica Scalfaro, e non mi capacito che lo si voglia imbarcare nelle primarie del centrosinistra, snaturandole e svilendole”.

 

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