Presentazione di Non come tutti di Giorgio Pagano a Lerici e a Sarzana
Presentazione di Non come tutti di Giorgio Pagano a Lerici e a Sarzana
Mercoledì 17 dicembre
ore 17 Lerici sala dell’hotel Shelley
ore 21 Sarzana sala della Repubblica
Giorgio Pagano, già Sindaco della Spezia, è ora impegnato nella cooperazione internazionale -presiede le associazioni Januaforum e Funzionari senza Frontiere- e nella pianificazione strategica urbana; nonché, in provincia, nel campo della cultura, come presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, e dell’antifascismo, come co-presidente del Comitato Unitario della Resistenza. Al suo ruolo associativo e civico ha sempre accompagnato l’impegno nella sinistra. E alla sinistra italiana, e alla necessità della sua ricostruzione, ha dedicato il suo ultimo libro, “Non come tutti” (edizioni Cinque Terre), che sarà presentato, dopo Spezia e Genova, a Lerici e a Sarzana. I due incontri si terranno mercoledì 17 dicembre: alle ore 17 a Lerici, nella sala dell’hotel Shelley, e alle ore 21 a Sarzana, nella sala della Repubblica. Interverranno Sergio Cofferati, parlamentare europeo del Pd, Marco Fumagalli, di Sinistra Ecologia Libertà, e Andrea Ranieri, giornalista e scrittore. Sarà presente l’autore.
Il titolo del libro di Pagano trae spunto da quello del libro di Francesco Piccolo “Il desiderio di essere come tutti”, vincitore del Premio Strega 2014, un racconto autobiografico contenente una tesi politica con cui Pagano polemizza. La tesi di Piccolo è che la sinistra ha iniziato a perdere quando si è isolata in una diversità sterile e non si è posta la questione della responsabilità del potere, non si è “sporcata le mani” con il potere. Secondo Pagano, invece, “la sinistra negli ultimi vent’anni la questione del potere se l’è posta, ma male: perché l’ha esercitato adattandosi alle idee degli altri”. La sinistra, rinunciando ad avere una sua ideologia, è stata in realtà subalterna all’ideologia dominante, il “pensiero unico” neoliberista, quello che ci ha portato alla “Grande crisi”. Ecco perché, se vogliamo uscirne, “vale la pena -secondo Pagano-, almeno qualche volta, non essere come tutti”.
I temi chiave del libro sono la critica del neoliberismo, nel nome dell’eguaglianza e della redistribuzione della ricchezza; l’elogio del conflitto; il lavoro umano come punto di partenza della politica; la critica a una concezione “istituzionalista” e “politicista” della politica, distante dai processi sociali e dalla vita delle persone; la critica al leaderismo e al populismo, nel nome della democrazia partecipata.
Il libro delinea un programma di “riformismo radicale” che Pagano propone a tutta la sinistra, politica e sociale, con l’obbiettivo di dar vita a “un nuovo partito della sinistra”. Un nuovo partito che Pagano descrive così: “una forza non minoritaria, non semplicemente ‘a sinistra del Pd’, ma portatrice di un punto di vista autonomo e di un disegno di società”, che potrà sorgere solo “da un’osmosi permanente tra politica e società”, dall’impegno di lista Tsipras, Sel, Prc, persone di sinistra che sono nel Pd e nel M5S, energie del mondo della cultura, associazioni, movimenti…
Secondo Pagano “le piazze dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil costituiscono una grande, nuova domanda di sinistra”: “la sinistra, assente e distante in questi anni, umiliata dalle oligarchie dominanti della finanza e dall’inettitudine di tanta parte delle sue classi dirigenti, riemerge dal profondo di un dolore sociale dove il lavoro diventa pura merce”. “Il popolo del 12 dicembre -conclude Pagano- chiede una nuova sinistra che si metta in sintonia con il tempo e sia capace di rappresentare sia il lavoro dipendente che i precari e le nuove forme del lavoro: il momento è adesso, dobbiamo dar vita a una rappresentanza politica che indichi e pratichi un’alternativa all’austerity neoliberista”.
Il popolo di sinistra si è ritrovato a Lerici e a Sarzana, riempiendo prima la sala dell’hotel Shelley e poi la sala della Repubblica, per partecipare alla presentazione del libro di Giorgio Pagano “Non come tutti” e al confronto tra l’autore, Sergio Cofferati, Marco Fumagalli e Andrea Ranieri. Erano presenti esponenti del Pd, di Sel, di Rifondazione, della Cgil, di Legambiente, dell’Anpi e di tanti comitati e associazioni, e molti cittadini.
Marco Fumagalli, dirigente di Sel, ha descritto il libro come “pieno di passione e di speranza” e “capace di combattere il conformismo neoliberista”. Pagano “fa una critica serrata alla sinistra ma nel contempo manifesta ottimismo, fondandolo sulla lettura dei nuovi fermenti sociali e culturali” e “chiede che a questi fermenti si dia una risposta politica, costruendo un nuovo soggetto della sinistra”. “E’ una necessità urgente -ha concluso Fumagalli- che va accompagnata alla costruzione, dove è possibile, di esperienze di centrosinistra nelle realtà locali utili a dare una speranza al Paese”: in Liguria Cofferati “è una garanzia di impegno per l’ambiente e contro il trasformismo” e “una figura morale di grande rigore”.
Andrea Ranieri, giornalista e scrittore, membro della Direzione nazionale del Pd, si è soffermato su come il libro di Pagano “demistifichi la narrazione dominante”, e ha condiviso le sue critiche al Governo Renzi su lavoro, ambiente, democrazia. “Un partito di sinistra non può convocare una Direzione e non parlare nemmeno dei lavoratori in sciopero”, ha sostenuto, mentre “la questione morale è questione politica, gli scandali derivano dal fatto che i partiti sono sempre più liquidi, e la politica sempre più un investimento sulla propria carriera personale”. Sul nuovo soggetto politico Ranieri ha detto: “può darsi, intanto si crei un progetto nuovo dialogando tra forze diverse, come si sta facendo in Liguria”. Pieno appoggio, infine, a Cofferati, per “costruire nella nostra regione un nuovo modello di sviluppo e sconfiggere un sistema di potere asfissiante”.
Sergio Cofferati, europarlamentare del Pd e candidato alle primarie per la presidenza della Regione, ha definito “Non come tutti”, “un libro di grandissimo interesse, di straordinaria preveggenza su questione morale, rapporto cittadini-istituzioni, ambiente, lavoro: già nei testi del 2007-2008 Pagano individuava i segni della gravissima intensità delle crisi che sarebbero sopravvenute”. Oggi, ha aggiunto Cofferati, “c’è il rischio del disamore sempre più grande verso la politica e la democrazia”, che va combattuto “ritornando alla dialettica chiara tra destra e sinistra”. In questi anni, invece, “in Liguria non c’è mai stata opposizione”, perché “destra e sinistra si sono riconosciute in un comune quadro di valori e di programmi”. Sulla sua candidatura Cofferati ha detto: “ho ricevuto molte sollecitazioni, perché la Liguria vive una crisi seria, una storia della nostra regione è arrivata a compimento e bisogna avere il coraggio del cambiamento, non solo sull’ambiente ma su tutte le politiche e sul modo di esercitare il potere”. Infine un passaggio sulla coalizione: “dev’essere di centrosinistra, non farò mai alleanze con il Ncd e i transfughi della destra”.
Infine Giorgio Pagano: “ho scelto in questi anni l’impegno culturale e sociale dal basso, ma oggi sento un assillo: a fianco dei sindacati e dei movimenti c’è bisogno di una forza politica di sinistra popolare che ancora non c’è”. Il problema della rappresentanza politica “è urgente, è un problema della nostra democrazia, perché masse così grandi non possono rimanere a lungo senza qualcuno che le rappresenti anche politicamente”. In Liguria, ha concluso il presidente di Mediterraneo, “serve l’unità tra tutte le forze di sinistra su un programma di forte cambiamento, e Cofferati è il federatore che ci voleva”. L’ex segretario della Cgil “è la persona giusta sia perché vuole superare il modello di sviluppo basato sulla santa alleanza tra mattone, finanza e politica”, sia perché “è estraneo al sistema, e non è un politico da grovigli consociativi, da pacifiche convivenze trasversali e da alleanze spregiudicate”.
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