Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 2 Agosto ore 21.15 al Centro Sociale Polis di Ceparana
Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi
Venerdì 2 agosto ore 21.15
Centro Sociale Polis di Ceparana
Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” sarà presentato a Ceparana venerdì 2 agosto alle 21,15 al Centro Sociale Polis, Via Fermi 5.
Giorgio Pagano, curatore dell’opera, dialogherà con Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini.
L’iniziativa, organizzata dal Comune di Bolano e dalla società Dante Alighieri, sarà introdotta dalla professoressa Luciana Ferrari. Saranno proiettate le immagini della mostra fotografica “Uomini e navi”, curata da Giorgio Pagano.
Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI dal 1970 al 1980. In quella fase continuò a fare l’operaio.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.
Interesse e partecipazione anche a Ceparana, al Centro Sociale Polis, per il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”, curato da Giorgio Pagano.
Pagano ha illustrato i contenuti del libro e ha presentato la mostra fotografica “Uomini e navi”, che segue il filo narrativo della “Memoria”: l’infanzia e la gioventù di Grassi il primo affascinante incontro con le navi e con gli operai, il matrimonio e la vita familiare, le lotte in fabbrica, i vari e le trasformazioni del Cantiere, fino all’impegno in Regione.
“Il titolo ‘Uomini e navi’ – ha spiegato Pagano – era uno dei due titoli proposti da Dino per la ‘Memoria’. ‘Io sono un operaio’ era la risposta che Dino dava quando gli si chiedeva l’identità. ‘Uomini e navi’ erano le due grandi passioni della sua vita: la sua classe, gli altri, gli oppressi in tutto il mondo, e i prodotti del lavoro, in cui lui e i suoi compagni si realizzavano come persone”.
Molti gli interventi, anche sull’oggi, e sul come ridare voce e rappresentanza a un mondo del lavoro in cui, come scrive Grassi, “gli operai esistono e soffrono ancora” e devono avere la dignità di uomini.
Pagano si è soffermato sul “lavoro schiavo” che oggi è presente nelle ditte di appalto in Fincantieri. “Il libro di Grassi – ha affermato – ha suscitato una riflessione su come superare una situazione inaccettabile, che riguarda i lavoratori migranti bengalesi. Qualcosa si è mosso: un tavolo di lavoro in Prefettura, l’apertura di uno sportello sanitario e di uno sportello di mediazione interculturale. Purtroppo i lavoratori non ci vanno, anche perché le ditte non glielo consentono. I problemi sono irrisolti, i diritti sono ancora negati. Spezia ha un’emergenza democratica, su cui occorre intervenire con molta più determinazione”.
Le presentazioni del libro e della mostra, dopo la pausa ad agosto, riprenderanno mercoledì 3 settembre alle ore 21 a Vezzano e sabato 6 settembre alle ore 21 a Framura.
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