Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Lunedì 8 aprile ore 17,30 alla Biblioteca del Mare a Riva Trigoso
Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”
di Dino Grassi
Lunedì 8 aprile ore 17,30
Biblioteca del Mare Riva Trigoso.
Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” sarà presentato a Riva Trigoso lunedì 8 aprile alle ore 17,30 alla Biblioteca del Mare. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Tigullio Democratico e Progressista.
Giorgio Pagano, curatore dell’opera, dialogherà con i sindacalisti della CGIL Dantino Stagnaro e Armando Firpo e con Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla cCmera dei deputati.
Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI dal 1970 al 1980. In quella fase continuò a fare l’operaio.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.
Molte persone, soprattutto lavoratori ed ex lavoratori del Cantiere di Riva Trigoso, hanno partecipato alla presentazione, alla Biblioteca del Mare, del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”. All’iniziativa, organizzata dall’Associazione Tigullio Democratico e Progressista, hanno partecipato Giorgio Pagano, curatore dell’opera, i sindacalisti della CGIL Dantino Stagnaro e Armando Firpo e Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera dei deputati.
Stagnaro ha ripercorso la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano della Spezia tra il 1940 e il 1980, intrecciandola con il ricordo dell’esperienza personale e di quella del padre: il fascismo, gli scioperi del 1944 e la Resistenza, la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale, la restaurazione degli anni Cinquanta e la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. “E’ un libro che porta un po’ di aria fresca, che ci parla di moralità, idealità, lotte per la libertà. Viviamo in un tempo senza storia, ma senza memoria tutto può tornare”.
Valentina Ghio si è soffermata sui tratti essenziali della concezione della vita di Grassi e degli operai di allora – etica del lavoro e impegno politico per trasformare la fabbrica e la società – per poi sostenere: “Ha vinto per ora una concezione economica del mondo che non è quella di Dino, ed è entrata in crisi la stessa democrazia. Una crisi che può essere superata solo ridando qualità e dignità al lavoro. Il libro è molto utile perché ci parla non solo del passato ma anche del futuro, del lavoro che deve tornare ad essere centrale”.
Armando Firpo ha affermato che “il libro di Grassi può essere utilizzato per la formazione sindacale perché trasmette sentimenti e valori alle nuove classi dirigenti” e ha ricordato l’imminente avvio della campagna referendaria della CGIL con l’obiettivo di riconquistare diritti, dignità e libertà al mondo del lavoro.
Giorgio Pagano ha citato una frase di Grassi: “gli operai e i lavoratori esistono sempre e soffrono ancora, anche se le loro coscienze sono cambiate, così come la fabbrica”. E ha ricordato che oggi in Fincantieri “i dipendenti diretti sono una minoranza, gran parte della nave è realizzata da ditte di appalto esterne, che sfruttano i lavoratori stranieri.” “Dino Grassi – ha affermato – farebbe oggi quello che ha fatto per tutta la vita: partire dai bisogni dei lavoratori, istruirli, organizzarli, creare le RSU nelle ditte di appalto, occuparsi della casa e della sanità, oltre le mura della fabbrica”. E ha così concluso: “Possiamo dire che rimane, di questa bellissima storia, innanzitutto un modo di vivere: modesto e probo. Un modo di concepire la vita: come cammino non solo individuale ma collettivo, con gli altri e per gli altri. Un’idea compiuta di moralità. E’ partendo da qui che si possono creare nuove comunità di lotta e si può unire un mondo del lavoro frammentato e diviso: l’ordine delle cose si può sfidare, la storia non è finita”.
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