Presentazione del libro “Ripartiamo dalla polis” di Giorgio Pagano alla Spezia
Lunedì 4 giugno alle ore 17 al Centro Allende, per iniziativa dell’Associazione Culturale Mediterraneo, verrà presentato il libro di Giorgio Pagano “Ripartiamo dalla polis”. Interverranno Lorenzo Caselli, docente di Gestione dell’Impresa e di Etica Economica all’Università di Genova, Bruno Dente, docente di Analisi delle Politiche Pubbliche al Politecnico di Milano e Giuseppe Pericu, già Sindaco di Genova e docente emerito di Diritto Amministrativo all’Università di Genova. Sarà presente l’autore, Segretario Generale della Rete delle Città Strategiche e Presidente dell’Associazione Funzionari senza Frontiere, e, alla Spezia, Presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo.
“La politica delle città -scrive Pagano nell’introduzione- deve essere visione della città futura, che coinvolge i cittadini per contribuire a crearla. Deve riscattarsi dal degrado in cui spesso è impantanata, e nel quale l’ha condotta la realpolitik, il pragmatismo senza meta. Deve riuscire a spostare risorse dalla rendita alle infrastrutture, ai servizi, all’ambiente e al paesaggio. Deve, nella dialettica tra pubblico e privato, aprire la fase in cui il pubblico si rinnova e non è più governato dal privato. La politica delle città sarà più forte se e quando sconfiggerà coloro che sostengono che le relazioni economiche non devono più sottostare alla ragione pubblica. Se e quando porterà i valori democratici della polis al centro della progettualità partecipata”.
Il libro, scrive Roberto Speciale nella Prefazione, “parla della Spezia ma soprattutto parla dalla Spezia di questioni che riguardano, in misura più o meno grande, tutte le città”. La priorità è “il ritorno della polis, che si definisce essenzialmente come ricostruzione di un sistema di relazioni che sostenga la coesione, come una politica urbanistica, culturale e sociale che rimetta al centro gli spazi pubblici e quindi la partecipazione dei cittadini”.
“RIPARTIAMO DALLA POLIS” – Presentato il nuovo libro di Giorgio Pagano
“Ripartiamo dalla polis”, il nuovo libro di Giorgio Pagano, è stato presentato al Centro Allende in un incontro affollato, introdotto dal Vicepresidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo Gianluca Solfaroli. Tre i relatori, tutti d’eccezione: Lorenzo Caselli, docente di Gestione dell’Impresa e di Etica Economica all’Università di Genova, Bruno Dente, docente di Analisi delle Politiche Pubbliche al Politecnico di Milano e Giuseppe Pericu, già Sindaco di Genova e docente emerito di Diritto Amministrativo all’Università di Genova. Caselli ha convenuto sull’impostazione di fondo del libro di Pagano: “la città come polis, tessuto vivente di relazioni sociali, è in difficoltà per l’attacco del neoliberismo e dell’individualismo privatistico, che mercificano lo spazio pubblico”. Occorre andare in controtendenza, ha continuato Caselli, con l’impegno per l’intercultura, per un nuovo welfare, per la partecipazione dei cittadini, e soprattutto con “il rilancio sia della pianificazione strategica che della pianificazione urbanistica, che costituisce la grande sfida posta dal libro di Pagano”. Bruno Dente ha sottolineato i cambiamenti in corso nelle città: “è finita -ha spiegato- la fase della città edilizia e dell’espansione immobiliare”, così come quella delle aziende municipalizzate, “sempre più finanziarizzate e staccate dal territorio”. La crisi economica, inoltre, ci fa capire che “in futuro lo sviluppo non sarà più industriale ma soprattutto terziario”. Dente si è poi soffermato sulla crisi della politica nelle città, auspicando una “departitizzazione della politica” fondata su “un’assunzione di responsabilità di chi si candida a governare”, sul modello del Governo Monti. Giuseppe Pericu ha invece ricordato il lavoro comune con Pagano per dotare Genova e La Spezia dei Piani strategici e ha spiegato le difficoltà nell’attuazione del Piano genovese, “dovute alle resistenze dei partiti”. La pianificazione strategica, ha concluso, è indispensabile affinché “una città si doti di una visione partecipata del suo futuro”, “costruita in un confronto con tutte le associazioni” capace di condurre “a una mediazione alta e a una sintesi di punti di vista e di interessi diversi”.
Giorgio Pagano ha spiegato la sua tesi del “ritorno alla polis”, intesa come “dimora, radicata in un territorio delimitato da confini certi”, come “luogo della cura e delle relazioni sociali”, come “spazio pubblico” (dalla piazza ai servizi del welfare) e come “luogo della progettazione con il dialogo tra cittadini”. Le nostre città si sono sempre più allontanate da questo modello: sono diventate “senza confini, con periferie sterminate che collegano le città le une alle altre in un continuum urbanizzato che invade le campagne”; hanno perso il carattere di luogo d’incontro, e sono diventate “città della solitudine e della paura”; sono sempre meno spazio pubblico, a causa di “una politica urbanistica in cui è tendenzialmente il privato a governare il pubblico” e dell’”attacco al welfare”; anche partecipazione e dialogo sono in crisi, e “i mondi della vita non trovano sedi in cui esprimersi”. “E’ possibile tornare alla polis”, ha continuato Pagano, se “la politica si dota di una visione non più subalterna dell’economia e non più separata dalla vita”, fondata sulla “democrazia partecipativa”. Gli obbiettivi principali sono “lo stop al consumo di suolo”, “lo stop alla distruzione del welfare”, “lo stop alla privatizzazione degli spazi pubblici” e la “riconquista di una dimensione sociale e ambientale della pianificazione”, “il risveglio civico come leva per un nuovo riformismo urbano”. Temi su cui occorrono “provvedimenti legislativi e una svolta nella politica nazionale”, ma anche “impegni a livello locale”, dove trionfa un “pragmatismo senza meta, schiacciato sul presente”, che va superato con “nuove visioni prospettiche “ e una “progettazione sistemica”.
E Spezia? Per il Presidente di Mediterraneo, “grazie alla strategia di questi anni ha sofferto di meno la crisi delle città”, ma questo non significa “accontentarsi dei vecchi progetti”. Bisogna aprire una “fase nuova di progettualità e di partecipazione”, che si cimenti su “un grande progetto per le colline e per le valli con al centro l’agricoltura. il paesaggio e la cultura”, sul ripensamento del welfare, “che oggi a Spezia tocca 2 cittadini su 10, mentre ad averne bisogno sono 5 su 10”, e sulla “riconquista dello spazio pubblico” nei grandi progetti turistici e terziari, “da Marinella al waterfront”. L’opzione turistico-terziaria va praticata, ha detto Pagano, “con progetti meno invasivi e più sostenibili dal punto di vista ambientale”.
Pagano ha concluso sulla crisi della politica, rispondendo a Dente: “non si esce dalla crisi italiana con comici, demagoghi, rottama tori, imprenditori scalpitanti”, ma anche “il ruolo dei tecnici sta finendo”; serve “una dimensione europea delle culture politiche”, a destra come a sinistra, e a sinistra ciò significa costruire “una forza laburista e ambientalista, aperta al civismo e ai movimenti”.
Intervista a Giorgio Pagano – Cronaca4
Intervista a Giorgio Pagano – Città della Spezia
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Presentazione “Ripartiamo dalla polis” a La Spezia il 04/06/2012
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