Presentazione del libro “Il mestiere della sinistra. Nel ritorno della politica”, di Stefano Fassina – Venerdì 17 febbraio ore 17 Auditorium Biblioteca Beghi
Presentazione del libro
“Il mestiere della sinistra. Nel ritorno della politica”
di Stefano Fassina
Venerdì 17 febbraio ore 17
Auditorium Biblioteca Beghi
Il terzo incontro del ciclo “Socialismo e democrazia, uguaglianza e libertà. Storie, riflessioni, speranze”, organizzato dall’Associazione Culturale Mediterraneo e dal Circolo Pertini, in programma venerdì 17 febbraio alle ore 17 all’Auditorium della Biblioteca Beghi, prevede la presentazione del libro “Il mestiere della sinistra. Nel ritorno della politica”, di Stefano Fassina, economista, già deputato del Pd e di Leu. L’autore dialogherà con Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, e con Paolo Ugolini, consigliere regionale del M5S.
Secondo Fassina, la guerra della Russia all’Ucraina ha sancito il ritorno della Politica. La “fine della Storia”, celebrata nell’89, era la favola raccontata dai vincitori: la Grande Recessione del 2008, la Brexit, l’elezione di Donald Trump e, da ultima, la pandemia hanno dimostrato l’insostenibilità della regolazione liberista dei mercati. Con otto promemoria Fassina ricorda alla Sinistra gli interessi sociali da rappresentare e gli impegni imprescindibili da assolvere per fare il suo mestiere, nel quadro di un atlantismo adulto e un europeismo consapevole. Propone anche una lista essenziale di autori da studiare per darsi basi intellettuali solide e affrontare la questione cruciale di fronte a noi: la riconquista del primato della Politica sull’Economia. È la condizione necessaria per “fare” la pace e per introdurre vincoli identitari, sociali e ambientali ai movimenti di capitali, merci, servizi e persone. Quindi, per la centralità della persona, la dignità e la soggettività politica del lavoro, la salvezza del pianeta, insomma per un neo-umanesimo integrale.
Scrive Fassina:
“Il mestiere distintivo della sinistra nello scenario di ritorno della politica è ridare valore morale, economico e sociale al lavoro attraverso la ricostruzione della sua rappresentanza e soggettività politica. E’ una sfida culturale, prima che politica, per navigare le contraddizioni sotto i nostri occhi: la conversione ecologica, la mutazione degli equilibri geopolitici, lo smarrimento identitario, l’emergenza abitativa, l’inverno demografico, la transizione digitale”.
“Questo libro – sostengono Giorgio Pagano e Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini – è importante per la discussione che si è aperta a sinistra e nel M5S dopo il risultato elettorale. L’originalità e la problematicità di molte delle tesi sostenute da Fassina possono contribuire al superamento di carenze e di atteggiamenti consolidati, che sono alla radice delle débacles che hanno portato la destra postfascista alla direzione del Paese”.
“La situazione locale – continuano Pagano e Caprioni – è in movimento: dal confronto congressuale interno al Pd, che coinvolge anche Articolo 1, al riposizionamento strategico da parte dei Cinque Stelle; dalla riflessione in altre forze della sinistra che non si riconoscono in questi partiti, ai segnali importanti provenienti dai movimenti per la pace, per l’antifascismo, per una nuova sanità, per un turismo diverso e per la salvaguardia dell’ambiente. Nell’immediato futuro avremo appuntamenti importanti sia sul piano sociale che politico, come le elezioni a Sarzana e a Portovenere. Le nostre due associazioni sono rigorosamente e gelosamente autonome rispetto a partiti e gruppi politici: vogliamo essere, nella sinistra, un punto di riferimento aperto per superare la frattura tra cultura e politica, uno strumento di elaborazione e trasmissione di un pensiero critico sul presente e di rilancio di un’idea alternativa di società”.
Si è tenuto, nell’Auditorium della Biblioteca Beghi, il terzo incontro del ciclo “Socialismo e democrazia, uguaglianza e libertà. Storie, riflessioni, speranze”, organizzato dall’Associazione Culturale Mediterraneo e dal Circolo Pertini. Stefano Fassina, economista, già deputato del Pd e di Leu, ha presentato il suo libro “Il mestiere della sinistra. Nel ritorno della politica”, dialogando con Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, con Paolo Ugolini, consigliere regionale del M5S, e con molti cittadini intervenuti. L’incontro è stato introdotto da Gino Di Sacco, vicepresidente del Circolo Pertini.
Per Pagano il libro di Fassina “è di grande interesse” perché “individua con chiarezza che lo spaesamento identitario e lo spiaggiamento economico delle classi popolari, finora intercettati dalla destra o alla radice dell’astensionismo, possono trovare una risposta vera soltanto in una sinistra radicalmente rinnovata, che ridia valore al lavoro e tenga insieme diritti sociali, diritti civili e diritti della Natura”. Perché ciò accada “la sinistra deve perseguire una autonoma visione dell’Europa, in cui la politica riprenda il controllo dell’economia”, anche per “far riacquisire all’Europa un ruolo politico e per la pace che ha del tutto smarrito”.
Ugolini ha insistito sul “contrasto alla povertà, alle diseguaglianze, alla privatizzazione di scuola e sanità” come “unico modo per riconquistare la fiducia delle persone”. E sull’impegno per la pace, perché “la guerra non conviene né all’Ucraina né all’Europa, ma solo agli USA”.
Fassina si è soffermato sui risultati delle ultime elezioni regionali: “chi ha più bisogno della politica sta lontano dalla politica, chi si avvicina alla politica sta lontano dalla sinistra”. Bisogna “combattere la malattia che è all’origine di tutto ciò: abbiamo lasciato fare andare troppo avanti il mercato, dobbiamo mettergli un po’ di briglie”. Il lavoro, ha aggiunto, “è molto diverso dal passato, ma resta centrale, è un punto di vista sulla storia, sulla società”. Oggi, ha concluso, “è in atto un cambiamento, si riapre uno spazio per la politica, che era stato chiuso nel 1989-1991: è finita l’epoca della politica ridotta ad amministrazione e conformista, può tornare una sinistra popolare, antiliberista e anti individualista”.
Molti gli interventi, convergenti sulla necessità di costruire uno schieramento sociale che metta insieme lavoro dipendente, lavoro autonomo, ceti medi intellettuali, giovani disoccupati, partendo dai bisogni materiali per arrivare alle esigenze più profonde di protezione e di identità e di lotta alla solitudine sociale delle classi popolari.
Popularity: 4%