Presentazione dei libri “Slessico familiare” e “Il 68” di Guido Viale, Giovedì 10 Maggio ore 17 alla Mediateca Regionale
Presentazione dei libri “Slessico familiare” e “Il 68“
di Guido Viale
Giovedì 10 maggio ore 17 alla Mediateca Regionale
L’Associazione Culturale Mediterraneo organizza, giovedì 10 maggio alle ore 17, alla Mediateca Regionale Ligure (via Firenze 37), la presentazione di due libri del sociologo ed economista Guido Viale: “Slessico familiare” e “Il 68”.
“Slessico familiare. Parole usurate prospettive aperte” è un libro sulle parole della politica, che secondo l’autore, sono logorate dall’uso che ne fa la cultura dominante. Il libro prova a stilare un repertorio per i tempi a venire, cercando di dare nuove prospettive a parole usurate con cui tutti conviviamo ma che meritano nuove interpretazioni, nuova linfa vitale.
“Il 68” è invece un libro per conoscere il ’68 e il “decennio rivoluzionario” che ne seguì. Viale ripercorre le tappe della nascita e dello sviluppo del ’68 in Italia, citando fatti, luoghi e personaggi che influenzarono e determinarono le scelte di quel movimento. Operai e studenti, il Vietnam e Che Guevara, i cancelli di Mirafiori e le strade di Valle Giulia, l’internazionalismo e la strage di Stato, il femminismo e la lotta armata, in questo libro tutto viene ricostruito, affiancando a date e documenti una lucida e militante analisi politica, scritta da chi quei fatti li visse in prima linea e da protagonista. Alla domanda su “che cosa resta del ‘68” Viale risponde così: “La cosa che più potrebbe essere recuperata del ‘68 è la rivendicazione della dignità degli esseri umani, questo era il contenuto di fondo dell’antiautoritarismo di allora sia nelle scuole sia nelle fabbriche”.
Guido Viale, sociologo ed economista, ha presentato alla Mediateca Regionale i suoi libri “Slessico familiare. Parole usurate prospettive aperte” e “il 68”, su invito dell’Associazione Culturale Mediterraneo.
Viale ha dialogato con Giorgio Pagano, Presidente di Mediterraneo, che ha definito “Slessico familiare” un contributo politico e culturale molto importante sia “alla critica di alcune parole del pensiero dominante e al disvelamento di quello che c’è dietro di esse, come per esempio la parola ‘merito’”, “sia all’individuazione di altre parole, che prospettano un pensiero alternativo, le parole dell’ecologia della mente, dell’economia circolare, della conversione ecologica e della lotta al patriarcato”. “C’è un filo rosso con il libro sul ’68 -ha detto Pagano- ed è la lotta alle gerarchie”, ma “il pensiero successivo di Viale è più ricco, perché è fondato sul femminismo e l’ecologismo e va oltre i ‘bracieri spenti’ della sinistra e del socialismo”.
Guido Viale ha concordato: “Il filo conduttore dei due libri è la critica antigerarchica e antiautoritaria, la ‘lunga marcia nelle istituzioni’ di cui parlava il leader del ’68 tedesco Rudi Dutschke… le novità che non c’erano nel ’68 sono la critica al patriarcato, che è la base fondamentale della struttura gerarchica e autoritaria della società, e la critica allo sfruttamento della natura”. Il ’68, ha continuato Viale, “si caratterizzò per la rivendicazione della dignità e per il rifiuto del servilismo, ma non fu né femminista né ecologista, anche se la metà dei partecipanti erano donne e se qualche nucleo di queste culture, molto minoritario, c’era già”.
Viale ha così concluso: “Oggi il problema principale è il razzismo contro i migranti e contro i poveri, che sta avanzando dappertutto e sta facendo saltare l’Unione europea, ma non si deve tornare ai nazionalismi bensì ricostituire l’Europa dalle fondamenta”.
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