Organizzare reti solidali: una possibile risposta alla crisi? Incontro con Euclides Mance
LUNEDI’ 7 NOVEMBRE ORE 17 SARZANA, FORTEZZA FIRMAFEDE
L’Associazione Culturale Mediterraneo, Solidarius Italia, Fair e Banca Etica, in collaborazione con le associazioni e i movimenti impegnati nelle esperienze di economia solidale nel nostro territorio, organizzano un incontro con Euclides Andrè Mance, filosofo, antropologo e pedagogista brasiliano, impegnato nell’elaborazione di politiche pubbliche di sviluppo territoriale realizzato attraverso strategie di economia solidale.
L’economia solidale, più che un settore dell’economia, è un approccio trasversale che tocca tutti i settori economici, dai servizi all’agricoltura e all’industria, e che mette al centro del proprio operare le persone, la qualità della vita, le relazioni sociali e l’ambiente.
Il gruppo di economia solidale della Spezia – nato da una partnership tra Mediterraneo e Solidarius Italia ed aperto ad altre realtà dell’economia solidale del territorio – svolgerà una ricerca-intervento sull’economia solidale nell’area spezzina e lunigianese.
L’incontro con Mance si propone anche come momento di approfondimento e confronto con gli strumenti e le metodologie di analisi e ricerca per la costruzione e il rafforzamento delle reti di economia solidale che lo stesso Mance ha realizzato ed utilizza nel suo impegno in Brasile e in altri Paesi.
La Fortezza Firmafede a Sarzana, per iniziativa dell’Associazione Culturale Mediterraneo, di Solidarius Italia, di Fair e di Banca Etica, ha ospitato il filosofo, antropologo e pedagogista brasiliano Euclides Andrè Mance, una personalità impegnata in Brasile e in tutto il mondo nell’elaborazione di politiche pubbliche di sviluppo territoriale realizzate attraverso strategie di economia solidale. Mance ha raccontato, in particolare, l’esperienza brasiliana, in un fitto dialogo con i tanti cittadini interessati presenti: 22.000 iniziative dal basso, soprattutto cooperative, coordinate da reti o forum di economia solidale. Reti che mettono insieme produttori, distributori, consumatori, finanza etica e banche comunitarie, che operano nel campo sia della produzione, soprattutto agricola, che dei servizi. “Bisogna capire cosa si consuma in un territorio e fare una mappatura -ha detto Mance- il passo successivo è organizzare la produzione secondo la domanda, il terzo passo è organizzare le reti, per non lasciare sole le singole cooperative”. E ha aggiunto: “tutto nasce dalla’autogestione e dal protagonismo popolare, poi è importante l’apporto delle istituzioni”. In Brasile il Governo Lula ha creato una segreteria nazionale che si occupa del tema, e strumenti analoghi esistono a livello regionale e comunale.
Soana Tortora di Solidarus e Giorgio Pagano di Mediterraneo hanno presentato la proposta di “ricerca-intervento”: una mappatura partecipata delle esperienze di economia solidale in atto, che coinvolga tutte le realtà esistenti in provincia, per individuare le potenzialità di sviluppo e le possibili collaborazioni. Pagano ha aggiunto: “Si tratta di un’iniziativa attualissima, anche alla Spezia, in un momento in cui la tragedia che ha colpito il territorio e l’attacco ai beni comuni impongono una svolta nel modello di sviluppo, nella direzione della green economy, dell’agricoltura di qualità e di un nuovo welfare comunitario”. Tortora e Pagano hanno così concluso: “Nella provincia spezzina stanno crescendo sia le sensibilità che le nuove realtà economiche, ora dobbiamo mettere in rete i pezzetti di futuro che stiamo creando, sollecitando un impegno consapevole delle istituzioni”.
É possibile scaricare la locandina in formato .PDF dal seguente link:
Organizzare reti solidali: una possibile risposta alla crisi?
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