“La sinistra la capra e il violino.Trenta parole per La Spezia che vorrei” di Giorgio Pagano. Presentazione a Lerici e a Sarzana
MERCOLEDI’ 26 GENNAIO DON ANDREA GALLO PRESENTA A LERICI ALLE ORE 17 E A SARZANA ALLE ORE 21 IL LIBRO “LA SINISTRA LA CAPRA E IL VIOLINO. TRENTA PAROLE PER LA SPEZIA CHE VORREI” DI GIORGIO PAGANO
Mercoledì 26 gennaio l’Associazione Culturale Mediterraneo organizza a Lerici (ore 17, Sala Consiliare del Comune, Piazza Bacigalupi 9) e a Sarzana (ore 21, Sala Consiliare del Comune, Piazza Matteotti 1) la presentazione del libro di Giorgio Pagano “La sinistra la capra e il violino. Trenta parole per La Spezia che vorrei”. A entrambe le iniziative parteciperà don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova e autore della prefazione del libro. Interverranno i sindaci di Lerici e di Sarzana Emanuele Fresco e Massimo Caleo.
Il volume è diviso in tre parti: una conversazione con Daniela Brancati sulle passioni attuali dell’autore – l’impegno di cooperante in Palestina e in Africa, quello di segretario della Rete delle Città Strategiche e l’impegno associativo e civico in città – e sul rapporto critico tra Pagano e il Pd; la raccolta degli articoli sulla Spezia e sul tema delle città e delle politiche urbane pubblicati in questi anni sul Secolo XIX, organizzati attorno a trenta parole chiave; e l’appendice “Acam. La verità. Diario 1997-2007”, che racconta in ogni dettaglio la storia dell’azienda e il perché della sua crisi. Le fotografie del libro, raccolte sotto il titolo “Terra Santa 2005-2010” sono state scattate in Israele e in Palestina o sono comunque ad esse dedicate: “testimoniano -scrive l’autore- un impegno personale e soprattutto ricordano a tutti noi il ruolo di pace assegnato dalla storia alla nostra città”. Il titolo, ha detto Pagano, rimanda a un quadro di Chagall, “Le Marie”, in cui una capra suona il violino: è un invito, nella vita e nella politica, “a non ridurre tutto a calcolo e a dare aria alla fantasia e al sogno”, ad avere sempre un orizzonte e a non smarrirsi nella quotidianità. Un invito che, per l’autore, vale più che mai per la sinistra, a livello sia nazionale che locale.
Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, ha presentato prima a Lerici e poi a Sarzana, di fronte a numerosi cittadini presenti nelle sale consiliari dei due Comuni, il libro di Giorgio Pagano “La sinistra la capra e il violino. Trenta parole per La Spezia che vorrei”. Hanno portato il saluto delle Amministrazioni a Lerici l’assessore Pamela Misuri e a Sarzana il presidente di “Itinerari culturali” Stefano Milano. Gianluca Solfaroli, vicepresidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, che ha promosso i due incontri, ha introdotto i lavori parlando di quelli che ha definito “i concetti chiave che costituiscono il filo rosso del libro”: ”il progetto e la partecipazione civica”, così connessi tra loro che “non può esserci l’uno senza l’altra e viceversa”.
Don Gallo ha iniziato affermando che “non è frequente che chi ha avuto un ruolo istituzionale e politico di primo piano per molti anni scelga la partecipazione civile e associativa” e ha aggiunto: “ma quella di Giorgio Pagano non è antipolitica, è anzi un forte stimolo per un rinnovamento radicale dei partiti”. Il sacerdote ha parlato della “saldezza dei valori” che emergono dal libro:”i valori della Costituzione: l’eguaglianza, i diritti del lavoro, la giustizia sociale”. E’ un libro, ha aggiunto, imperniato sulla “resistenza” e sull’”utopia”. Parlando dell’autore don Gallo ha citato Bertold Brecht: “chi lotta un giorno solo è buono, ma chi lotta per tutta la vita è imprescindibile”. E ha concluso dicendogli di “non temere la solitudine: l’invincibile è Don Chisciotte, che ogni volta si rialza sempre”.
Giorgio Pagano si è soffermato sui motivi che lo hanno portato al “distacco dalla politica tradizionale”: la nuova passione per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, per la Terra Santa e l’Africa, ma anche la critica a una politica “sempre più povera di etica e idealità” e a un Pd “senza una visione del futuro”, troppo “subalterno alle idee conservatrici” e “separato dalla società civile”. L’autore ha raccontato il suo impegno nel civismo associativo e ha affermato: “da questa postazione civica cerco di contribuire a far sì che la sinistra ritorni capace di trasmettere emozioni e speranze e di riconnettersi alla vita delle persone”.
Non è mancato un riferimento alla vicenda Acam, oggetto del Diario pubblicato in appendice al libro: “La classe dirigente della città, tutta e in particolare quella della sinistra, dovrebbe fare un’autocritica radicale, base necessaria della svolta radicale che sta iniziando. Nessuno mi ha chiamato a questo impegno, per questo ho deciso di farlo da solo: sia riconoscendo i miei errori sia evidenziando l’avversità, che pure vi fu, alla mia iniziativa per risanare l’azienda aggregandola a imprese più grandi. Un’avversità all’insegna di quel localismo dalla veduta corta che purtroppo è sempre in agguato, come dimostra l’attuale opposizione all’alleanza con Hera. Il mio è solo un contributo alla discussione, auspico che si apra sul tema, finalmente, un dibattito vero”.
E’ possibile scaricare il materiale in formato .ZIP dal seguente link:
“La sinistra la capra e il violino.Trenta parole per La Spezia che vorrei” di Giorgio Pagano
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