“Basta zercar” di Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo, “Basta zercar”
Cominciamo col dire cosa non è. Non è un libro sulle primarie del PD e neanche una cronistoria sugli anni recenti della sinistra. Non è un saggio di storia né l’indice per un futuro programma elettorale. A quello penseranno altri più attrezzati di me. È una raccolta di note dove si parla di destra, sinistra, sicurezza, Primo Levi, Ruanda, Nord e Sud, banche, lavoro, vecchiaia, saggezza, prestigio, libri, badanti, bandiere, disguidi, la nuova frontiera, traslochi, la protezione civile, Tito Stagno, i rom, il Mediterraneo, la lentezza e parecchie altre cose. Ne è venuto un discreto disordine e la necessità di fornire, per chi lo voglia, un minimo supporto alla lettura. Per questo alla fine del libro ci sono una bibliografia commentata dove si citano gli autori e i volumi disseminati qua e là tra le pagine e una cronologia dei fatti accennati. Il titolo, infine, è in dialetto triestino. Va inteso come “basta la pazienza di cercare e tutto prima o dopo si trova”. Per la pronuncia segnalo soltanto che la z è dura, per capirci non quella di zoo, ma quella di dizionario. Direi che è tutto.
Fonte: http://giannicuperlo.ilcannocchiale.it/2009/11/26/basta_zercar.html
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