A chi non spera più voglio dire partecipate, non siate stanchi. Sta tornando la sinistra popolare – Intervento di Giorgio Pagano
Lerici 24 ottobre 2024,
Città della Spezia 25 ottobre 2024,
La Nazione 26 ottobre 2024
Intervento di Giorgio Pagano
Spero che Andrea Orlando sia il prossimo Presidente della Regione Liguria.
La nostra regione non era mai scesa così in basso: questione morale e crisi della democrazia; calo demografico; marginalizzazione economica, sociale, infrastrutturale del territorio; scadimento dei servizi essenziali: sanità, formazione, servizi sociali, trasporti.
Non si può, in queste condizioni, rimanere assenti.
Orlando ha presentato e discusso un programma di cambiamento radicale. Questa volta non c’è, come troppo spesso è successo in passato, una sostanziale omogeneità delle politiche dei due schieramenti.
Questa volta si sceglie: tra partecipazione e oligarchia; tra un modello di sviluppo fondato sulla “industrializzazione gentile” e sulla “economia della bellezza” e non sul turismo dissipatore e sul cemento – la nostra Lerici ne è purtroppo esempio; tra la sanità pubblica e i diritti dei più deboli e dei più poveri e la politica delle diseguaglianze e della riduzione della vita e del lavoro a merce.
Dieci anni fa fui proposto come candidato a Presidente della Regione da una parte della società civile ligure: volevamo un programma alternativo al sistema dominante e, per attuarlo, un grande schieramento popolare, politico e civico, che unisse sinistra e Cinque stelle ma non si rinchiudesse nell’accordo dei partiti per aprirsi al protagonismo di forze civiche e sociali. Queste condizioni allora non c’erano. Ne presi atto, tornai nella mia Africa a costruire con gli africani altri progetti di cambiamento radicale. Dopo dieci anni di sconfitte e di compromissioni forse oggi quelle condizioni ci sono, anche se tutto è più difficile. Perché è cresciuta la rassegnazione in chi non ha voce e potere. A chi non spera più, a chi è spinto a starsene a casa voglio dire: partecipate, non siate stanchi, indifferenti. Sta tornando la sinistra popolare, la sinistra che soffre anch’essa quando soffre il popolo. E che per questo non lo abbandona ma lo difende.
La scelta tra due poli non è solo ligure. Tutto si tiene, nel mondo globale.
Domenica scorsa ero a Bosco di Corniglio, nell’Appennino, dove ottant’anni fa i nazisti e i fascisti uccisero i partigiani del Comando Unico parmense, tra cui Giuseppe Picedi Benettini, un sarzanese-arcolano a cui anche Lerici ha dedicato una piazza. Che cosa fu la moralità della Resistenza? L’umanità al posto della disumanità. La Resistenza ha riscattato l’Italia dalla vergogna storica del fascismo: e oggi? E’ così difficile dichiararsi antifascisti? E che altro mai potremmo noi essere? Chi non ha questo sentimento non può rappresentare il popolo italiano, non può guidare la Liguria e l’Italia.
Sabato prossimo sarò a Firenze, alla manifestazione “Fermiamo le guerre”. La sfida di ottant’anni fa, in condizioni diverse, è la stessa di oggi. Tra democrazia e autoritarismo, tra pace e guerra, tra diritto e violenza. A Gaza ci sono gli arsi vivi, come a Bosco di Corniglio. La profezia di Isaia “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci”, 2500 anni dopo, entra nel nostro secolo con l’imperativo della pace. Perché quel che accade è umanamente intollerabile.
Tutto si tiene: va ripreso un filo. Dobbiamo riprendere con coraggio e con fiducia il sogno della Costituzione, l’amore dei partigiani per la pace, per la vita, per il popolo. Dalla Liguria può arrivare un segnale di speranza.
Di seguito l’appello per la partecipazione al voto per la Regione Liguria, scaricabile in pdf cliccando qui
Appello per la partecipazione al voto per la Regione LiguriaPopularity: 1%