Uscire dalla crisi ambientale ed economica con la conversione ecologica. Quale strada?
USCIRE DALLA CRISI AMBIENTALE ED ECONOMICA CON LA CONVERSIONE ECOLOGICA. QUALE STRADA?
Incontro con GIANNI MATTIOLI
Martedì 27 novembre ore 17 al CAMeC
Oggi vi è un consenso molto ampio sul fatto che per uscire dalla crisi sia necessario rilanciare la crescita dell’economia. Ma esistono anche dei forti dubbi che la crescita possa rappresentare l’unica soluzione dei nostri problemi in quanto un’espansione quantitativa senza limiti così come l’abbiamo conosciuta dalla rivoluzione industriale non appare sostenibile. La crescita continua sta determinando un’imponente distruzione di forze naturali. La domanda è dunque questa: esistono altre forme di economia che possano fare a meno della crescita senza farci cadere nella povertà? Molti economisti e scienziati sono impegnati nel compito di immaginare le linee portanti di un nuovo modello di sviluppo dell’economia in senso ecologico. Uno degli aspetti fondamentali riguarda la il processo di conversione ecologica dell’economia, cioè di superamento di un modello basato sui combustibili fossili, sulle automobili e sulle materie plastiche. L’Associazione Culturale Mediterraneo ha chiamato a dscuterne uno degli studiosi più impegnati in questa riflessione: Gianni Mattioli, docente di Fisica all’Università di Roma La Sapienza, già parlamentare e Ministro della Repubblica. Prossimamente, non appena supererà i suoi problemi di salute, verrà alla Spezia anche Guido Viale, un altro esperto della tematica, che avrebbe dovuto partecipare all’iniziativa, poi rinviata, prevista il 4 ottobre.
Gianni Mattioli, docente di Fisica all’Università di Roma La Sapienza, uno dei padri dell’ambientalismo scientifico italiano, già parlamentare e ministro, è stato il protagonista dell’ultima iniziativa dell’Associazione Culturale Mediterraneo, dedicata al tema “Uscire dalla crisi ambientale ed economica con la conversione ecologica dell’economia. Quale strada?”. Mattioli si è soffermato sia sullo sconvolgimento climatico in atto sia sulla crisi economico-finanziaria, indagando sulle loro cause, e ha affermato che “entrambe le crisi esigono la modifica di un modello di crescita quantitativo che si è rivelato rovinoso”. La green economy può essere, ha aggiunto, “il punto di partenza solo se non è un fattore aggiuntivo ma una modifica di tutte le culture produttive”: efficienza energetica e ricorso alle fonti rinnovabili; riqualificazione urbana; ristrutturazione degli impianti industriali e abbattimento degli inquinanti; ristrutturazione delle reti di trasporto; difesa del suolo; agricoltura come sicurezza alimentare ma anche come controllo della franosità e della sicurezza idraulica; prevenzione sanitaria; restauro e valorizzazione dei beni storici, ambientali e culturali; eccellenza della produzione artigianale e di nicchia”. La conversione ecologica dell’economia è, ha concluso Mattioli, “il passaggio dalla cultura produttiva della quantità alla cultura della qualità, a un modello di sviluppo radicalmente alternativo a quello neoliberista, a una programmazione economica democratica che deve essere partecipata, perché è impraticabile senza cambiamenti dei nostri stili di vita individuali”.
Numerosi gli interventi del pubblico, che hanno toccato le principali problematiche ambientali, dall’Ilva alla Tav, dalla gestione dei rifiuti alle centrali a carbone. Su quest’ultimo punto, riguardo alla situazione spezzina, Mattioli ha sottolineato l’impatto ambientale del carbone: “La ricerca non ci dà ancora garanzie né sulla gassificazione del carbone né sulla cattura nel sottosuolo dell’anidride carbonica da esso prodotta. Il futuro è nelle energie rinnovabili, che sono arrivate a coprire il 26% della produzione di energia elettrica”. Su questo punto il Governo Monti, con la sua proposta di <Strategia energetica nazionale>, è” ancora troppo arretrato, perché punta soprattutto sul petrolio da estrarre dal mare e sul gas”.
E’ possibile scaricare tutto il materiale in formato .ZIP dal seguente link:
Iniziativa “Uscire dalla crisi ambientale ed economica con la conversione ecologica” del 27-11-2012
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