“Fuga dal nucleare” di Luca Iezzi
Sono passati appena cinque mesi dal disastro di Fukushima in Giappone. Sembra che sia successo chissà quanto tempo fa. Si rischia in fretta di dimenticare, di dire che è successo in un luogo tanto lontano. Ho apprezzato anche per questo il libro di Luca Iezzi dal titolo Fuga dal nucleare. Quale futuro senza l’atomo? (Casltevecchi) in cui il giornalista de La Repubblica, in sei densi capitoli, tira le fila di quanto è avvenuto in Giappone e di cosa poter fare per il futuro.
Fuga dal nuclerare è un testo che pone domande ed è per questo che lo trovo ancora più interessante. È ovvio, infatti, che un libro non può risolvere la questione del nucleare e delle altre fonti energetiche. Ma un libro può – e deve – porre delle domande: saranno queste poi che “gergmolieranno” nelle persone e saranno di aiuto per la ricerca di una soluzione condivisa. A questo scopo è particolarmente utile il riassunto dei “concetti chiave” che si trovano nel corso del libro: dei box che fanno il punto della situazione, di quanto si è detto e affrontato in maniera chiara e concisa.
Fukushima ci ha ricordato che il nucleare è una forma di energia che ha dei limiti enormi […] Invece la riflessione innescatasi a livello mondiale ha chiarito che le nuove centrali sono più sicure, ma molto costose e incompatibili con un mercato dell’elettricità del tutto liberalizzato […] La prospettiva di rinunciarvi [al nucleare, ndr] completamente a livello mondiale, è improponibile: il nucleare è una brutta soluzione ma non peggiore delle alternative […] C’è una speranza verde in fondo al tunnel, economie denuclearizzate e decarbonizzate: non un sogno, ma un esperimento vero già in corso, che avrà presto degli epigoni.
Luca Iezzi
Fuga dal nucleare. Quale futuro senza l’atomo?
Castelvecchi, 2011
ISBN 978-88-7615-590-1
pp. 126, euro 9,50
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