Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
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Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi
Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
Massa, Palazzo Ducale – Sala della Resistenza
Il libro di Dino Grassi “Io …

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Sanità spezzina, la riscossa è possibile

a cura di in data 10 Febbraio 2019 – 10:59
Gerusalemme, Spianata delle Moschee, la Cupola della Roccia  (2018)  (foto Giorgio Pagano)

Gerusalemme, Spianata delle Moschee, la Cupola della Roccia
(2018) (foto Giorgio Pagano)

Città della Spezia, 3 febbraio 2019 – Vista dall’estero, con qualche distanza, la situazione italiana, e quindi anche spezzina, sembra cupa. Di più: è il progetto europeo che è in crisi. L’egemonia delle idee di fondo del neoliberismo -l’arretramento della politica rispetto all’economia e la sostituzione della centralità del lavoro con la centralità della grande impresa e dei mercati finanziari- ha svuotato di contenuti etico-politici e sociali il progetto europeo. Gli europei sono giustamente arrabbiati, e l’arroccamento nazionalista non è certo la risposta. Ma non si può contrastare il sovranismo con la difesa dell’Europa così com’è e con la prospettiva di far tornare a governare chi c’era prima. Servono idee nuove e un programma di riforme di grande portata, capaci di ristabilire un equilibrio accettabile tra capitalismo e democrazia.
Ma è tutta la situazione mondiale che è esplosiva. Donald Trump ha abbandonato il trattato che dal 1987 eliminava i missili a testata nucleare di media portata, che avevano firmato Ronald Reagan e Michail Gorbaciov. Stiamo tornando alla guerra fredda, non più con l’Urss ma con la Russia di Putin. Quando ero un bambino la paura di uno scontro atomico intenzionale tra Unione Sovietica e Stati Uniti era vivissimo. Nelle nuove generazioni questo pericolo ha perso rilevanza, ma ora il rischio nucleare è tornato.
C’è poi un altro grande problema di fondo: quello dei cambiamenti climatici globali, dovuti alle attività umane che producono gas a effetto serra e li rilasciano sull’atmosfera. Come possiamo osservare ogni giorno, il riscaldamento medio complessivo è aggravato da un incremento della frequenza di eventi climatici estremi, per esempio più tempeste e inondazioni, ondare di calore sempre più calde e ondate di freddo sempre più fredde. Il riscaldamento porta a sua volta siccità diffuse, calo della produzione alimentare, diffusione di insetti portatori di malattie tropicali nelle zone temperate, scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari e conseguente innalzamento del livello dei mari…

Sono fenomeni inarrestabili? No, ma bisogna agire subito. Eppure Trump ha messo in discussione anche gli accordi per combattere i cambiamenti climatici, per diminuire l’energia ricavata da combustibili fossili e aumentare quella ricavata dalle fonti rinnovabili.
Insomma, di fronte ai principali problemi del mondo non c’è da essere ottimisti. Se ho qualche speranza è perché vedo i cittadini muoversi. Prendiamo il clima: da un mese ragazzi e bambini del Belgio saltano le lezioni per un giorno e scendono in strada a protestare contro il cambiamento climatico e l’indifferenza della politica. E’ il movimento “Youth for Climate”, ispirato dall’attivista sedicenne svedese Greta Thurnberg, che ogni giovedì, da mesi, protesta davanti al Parlamento del suo Paese. Greta pochi giorni fa ha strapazzato i partecipanti al Forum economico di Davos: “Non voglio la vostra speranza, voglio che entriate nel panico. Tutti devono sentire la paura che io provo tutti i giorni. La nostra casa brucia”. Le manifestazioni dei giovani e dei giovanissimi contro il cambiamento climatico si sono estese anche alla Francia e all’Italia. Spero presto anche a Spezia, dove dovrebbero saldarsi con l’impegno a smantellare al più presto la centrale Enel a carbone. Senza però sostituirla con una centrale a gas, come qualcuno sbagliando propone.

Gerusalemme, Spianata delle Moschee, la Cupola della Roccia  (2018)  (foto Giorgio Pagano)

Gerusalemme, il Muro del Pianto
(2018) (foto Giorgio Pagano)

Ecco, bisognerebbe ovunque alzare cartelli che siano più convincenti dei tweet dei politici. Anche a Spezia vedo segnali di un nuovo impegno. L’impegno delle persone e delle associazioni che ieri hanno manifestato il loro “no” alla perdita di umanità e alla messa in discussione dei diritti fondamentali. O di quelle che hanno apposto immagini di Resistenza e della Shoah e fiori rossi sul muro del complesso scolastico 2 Giugno -una sede simbolica perché sorta nel luogo in cui fascisti e nazisti torturavano coloro che poi avrebbero condotto nei campi di sterminio- in risposta alle vergognose scritte antisemite apparse due notti prima.
O, ancora, le persone e le associazioni che si sono mobilitate per salvare la sanità spezzina. Anche in questo caso, se fossi stato a Spezia, mi sarei impegnato al loro fianco. Perché la situazione è davvero grave. E peggiora sempre più, mentre intanto la magistratura indaga sul Direttore Generale.
L’Ospedale è dimezzato: il Felettino è stato abbattuto, ma la costruzione del nuovo Ospedale è ferma senza spiegazioni plausibili da più di un anno, e quello di Sarzana viene progressivamente depotenziato. Il personale dell’Asl 5 ha una dotazione largamente insufficiente, all’ultimo posto tra tutte le Asl liguri, a causa di una grave scelta politica della Regione, operata senza interruzioni dal 2008 ad oggi, che penalizza Spezia. Né se la cavano meglio le attività sociosanitarie sul territorio.
Dopo la manifestazione di sabato scorso queste persone e associazioni hanno iniziato un giro di incontri nei paesi e nei quartieri (ieri erano ad Arcola), per spiegare a tutti i cittadini le ragioni di questa buona battaglia. Per vincerla radicandosi nei territori e premendo sempre più sulle istituzioni. Era davvero una cosa da fare, e c’è chi ha trovato la forza e il coraggio di farla.

Confermo la mia adesione pubblicando di seguito i dieci punti del “Manifesto per la Sanità locale”, che è stato e sarà presentato in questi incontri. Perché deve essere la base della riscossa.

MANIFESTO PER LA SANITA’ LOCALE

1. SANITA’ PUBBLICA
E’ necessario frenare i processi di privatizzazione in corso che attualmente riguardano non singoli servizi, ma intere strutture ospedaliere.
La realizzazione di una sanità di serie A (per chi se la può permettere) e una sanità di serie B non rientra nei principi costituzionali, mentre l’iniziativa economica privata può svolgersi nei c.d. settori di supporto all’assistenza sanitaria con i necessari meccanismi di controllo.
2. RISORSE
E’ necessario un riallineamento della dotazione di posti letto e personale nell’ambito della ASL 5 Spezzina per rendere equa la ripartizione di queste risorse tra le varie province liguri.
3. CONTROLLI
E’ necessaria una precisa analisi delle risorse economico-finanziarie destinate dalla Regione Liguria alla ASL 5 e in particolare per quelle destinate al personale.
La collaborazione con la sezione regionale della Corte dei Conti diventa elemento essenziale di questa analisi.
E’ necessaria la costituzione di un comitato anti sprechi partecipato.
E’ necessaria una precisa analisi sulla qualità, appropriatezza e convenienza dei servizi sanitari prestati dal privato convenzionato.
4. PARTECIPAZIONE
Va incrementato il ruolo e il “peso” della locale Conferenza dei Sindaci, integrandola con altri attori del sistema: dai professionisti e loro organizzazioni, alle associazioni/comitati dei cittadini, prevedendo sistemi di effettiva rappresentanza nelle scelte, utilizzando anche i referendum consultivi per le decisioni di massima importanza.
5. INFORMAZIONE
La Conferenza dei Servizi deve diventare un appuntamento costante (per lo meno biennale) nella rappresentazione ai cittadini della programmazione sanitaria da parte dell’ASL 5 e ciò sia con la rappresentazione dei punti di forza che delle azioni di miglioramento sui punti di debolezza.
6. OSPEDALI
LA SPEZIA nuovo Felettino
E’ necessaria la costituzione di una commissione civica mista di rappresentanza che possa seguire i tempi e i programmi di realizzazione del nuovo ospedale.
SARZANA
Deve essere chiaramente indicata la programmazione relativa alle attività sanitarie sia nella fase di realizzazione del nuovo ospedale della Spezia che successivamente.
PRONTO SOCCORSO
Devono essere potenziate le risorse strutturali e stabilizzate le risorse umane a disposizione dell’emergenza urgenza.
7. TERRITORIO
E’ necessario prevedere un concreto programma di reinternalizzazione delle funzioni socio assistenziali attualmente appaltate a privati, con l’assunzione del personale delle ditte appaltatrici.
Fondamentale la previsione dell’infermiere di famiglia.
L’effettiva presa in carico del paziente deve partire dal medico di famiglia, attraverso anche la medicina di gruppo, le case della salute e, in prospettiva, con le competenze dell’infermiere di famiglia.
8. APPALTI e ANTICORRUZIONE
E’ necessaria la previsione, nei capitolati o nei contratti di fornitura di servizi di supporto a quelli sanitari, di specifiche clausole volte al rispetto della dignità e dell’umanizzazione dell’assistenza anche non sanitaria.
L’ufficio anti corruzione dell’ASL deve essere dotato di opportune risorse tecniche e di personale per rendere funzionale ed efficace il proprio operato.
9. UMANIZZAZIONE dell’ASSISTENZA SOCIO – SANITARIA
Si devono prevedere forme di obbligatorietà di percorsi di formazione del personale, inserendo nel piano delle performance appositi indicatori oggetto di valutazione; indicatori elaborati con il concorso delle associazioni dei cittadini.
Tali percorsi devono essere adottati anche dalle ditte esterne appaltatrici di servizi non sanitari.
10. ASL BENE COMUNE e FENOMENO delle “FUGHE”
E’ necessario che tutti gli attori del sistema, e in primo luogo l’ASL, adottino programmi ed interventi mirati per conquistare la fiducia dei cittadini nella propria azienda sanitaria e per farla loro sentire come “bene comune”.
In contemporanea e in forza di quanto sopra, sono necessari interventi volti a rappresentare i punti di forza della sanità provinciale (adottando programmi di miglioramento della qualita’ nei punti di debolezza) in raffronto a prestazioni rese da strutture extra ASL anche private (Piano Nazionale Esiti)

Post scriptum: le fotografie della rubrica, per tutto il mese di febbraio, saranno fotografie scattate durante la mia missione in Palestina e i miei viaggi in Israele. Quelle di oggi ritraggono la Cupola della Roccia e il Muro del Pianto, a Gerusalemme.

lucidellacitta2011@gmail.com

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