Daniela Brancati presenta il romanzo “Il coyote liberò le stelle”
DANIELA BRANCATI PRESENTA IL ROMANZO
“IL COYOTE LIBERO’ LE STELLE”
Venerdì 11 aprile ore 17
Sala Rossa dellUfficio Turismo (ex Apt)
Viale Mazzini 47
L’Associazione Culturale Mediterraneo affronta ancora una volta il tema della “crisi della politica”, ma questa volta da un punto di vista particolare, quello di un romanzo. Venerdì 11 aprile alle 17, nei locali della Sala Rossa dell’Ufficio Turismo (ex Apt) di Viale Mazzini 47, verrà infatti presentato “Il coyote liberò le stelle”, della giornalista e scrittrice Daniela Brancati, nata nella nostra città. Il libro rappresenta la politica italiana, soprattutto la sinistra italiana, come un teatro. Il teatro della politica come una superficie in cui ogni cosa scivola via, in cui si recita a soggetto, si fanno scelte per il solo fatto di ottenere un posto piuttosto che un altro, in cui non esistono i sentimenti e l’autenticità. E’ il primo romanzo che ci porta davvero dentro le stanze segrete della politica italiana e ce ne mostra i meccanismi, le grandezze e le debolezze. L’autrice ne discuterà con Laura Puppato e Donatella Albano, senatrici del Partito Democratico.
“La politica è in crisi, il realismo consiglia il pessimismo, ma bisogna sperare che le cose cambino: per questo il mio libro ha una specie di lieto fine”. Così Daniela Brancati, giornalista e scrittrice, ha sintetizzato il senso del suo ultimo romanzo, intitolato “Il coyote liberò le stelle”, presentato nei giorni scorsi nella Sala Rossa dell’Ufficio Turismo dall’Associazione Culturale Mediterraneo. La protagonista, Luisa Alunni, è una giovane donna che entra in politica in un grande partito della sinistra e lotta nel tentativo di emergere e di non farsi fagocitare dai meccanismi del potere. A volte è debole e tradisce, ma alla fine sembra farcela: “la vita è fantasia e lotta dura, la tenacia di Luisa è metà dell’opera”, ha detto la Brancati. Introdotta dal presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano e dalla senatrice del Pd Donatella Albano, l’autrice ha spiegato che i meccanismi dl potere svelati dal romanzo sono comuni a tutti i partiti e a tutte le organizzazioni: “La tensione verso il potere, gli inganni, i cerchi magici ci sono dappertutto… la vera domanda è: tendi a conquistare il potere, ma per cosa fare? E ancora: che cosa sei disposto a cedere di te stesso per il potere?”. Un conto, insomma, è “il potere a servizio di un interesse collettivo”, un conto è “il potere che rinuncia a ogni ideale, ridotto a ingordigia per agguantare il pezzo di torta”. Rispondendo alle domande del pubblico la Brancati ha detto la sua sulla distanza tra i partiti di oggi e quelli della prima Repubblica: “i difetti c’erano anche allora, ma ora si sono ingigantiti, perché negli ultimi trent’anni c’è stato il degrado, cioè una omologazione tesa a non disturbare il manovratore e a ottundere il senso critico”. E le donne che fanno politica? “Sta prevalendo lo spettacolo -ha risposto- ma battiamoci perché prevalgano rappresentanza e merito”.
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