Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
14 Novembre 2024 – 21:22

Presentazione di
“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi
Venerdì 22 novembre ore 17 al Palazzo Ducale di Massa
Massa, Palazzo Ducale – Sala della Resistenza
Il libro di Dino Grassi “Io …

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Il vento del sud per un’altra Europa

a cura di in data 17 Febbraio 2014 – 16:19

“Le Piramidi di Giza”, mostra “L’infinito”, C18 atelier d’Arte, via Curtatone 18, 14-28 febbraio 2014 (2012) (foto Giorgio Pagano)

Città della Spezia – 16 febbraio 2014 – Ribelle ma assennato, oppositore dei dettami della trojka Commissione europea- Banca centrale- Fondo monetario internazionale ma pronto a giurare fedeltà all’euro in un’Unione che abbandoni le politiche di austerity: è il ritratto essenziale di Alexis Tsipras, il leader greco di Syriza, un partito unitario di sinistra che alle elezioni politiche ha ottenuto il 27% dei voti. Tsipras è il candidato alla presidenza della Commissione europea -le elezioni per il Parlamento europeo si terranno dal 22 al 25 maggio- del Partito della Sinistra Europea e, in Italia, di una lista promossa da movimenti e personalità della società civile, autonoma dai partiti: primi firmatari dell’appello sono Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale.

La forza di questa candidatura è quella di indicare una terza via tra chi vuole mantenere l’Unione europea così com’è e chi vuole distruggerla, tra l’Europa dell’austerity e del comando autoritario delle lobby tecnocratiche e finanziarie e l’Europa delle piccole patrie e dei nazionalismi. C’è un grande spazio da occupare: quello compreso tra chi è appiattito sull’austerity e sui vincoli imposti dall’attuale governo dell’Europa e chi vuole invece recuperare la sovranità nazionale abbandonando l’euro e prefigurando in tal modo il crollo di tutta la costruzione europea. E’ lo spazio di chi ritiene che le battaglie decisive oggi si combattono in Europa e non ritraendosi da essa e di chi intende battersi per la democratizzazione radicale dei suoi istituti, per una rinegoziazione del debito dei Paesi messi sotto scacco dalle istituzioni finanziarie europee e per l’abrogazione dei trattati che hanno determinato questa situazione. L’entusiasmo che si è creato attorno a Tsipras e alla lista è la prova di quanto ampio sia questo spazio, lo spazio di un nuovo europeismo.
Ho aderito alla lista per più ragioni. Innanzitutto come attivista di associazioni e reti impegnate per la cultura, l’antifascismo e la democrazia, l’accoglienza agli immigrati, la cooperazione internazionale. Perché, in questa veste, sperimento e mi batto ogni giorno contro le conseguenze devastanti dell’austerity neoliberista, che sta uccidendo l’idea di Europa come comunità solidale.

La Piramide di Chefren a Giza (2012) (foto Giorgio Pagano)

Un’altra ragione della mia adesione è che la lista Tsipras è la prima vera occasione per creare un’alleanza tra le forze sociali, economiche e culturali del Sud Europa e per spostare il baricentro dell’Unione europea verso il Mediterraneo. Non in contrapposizione alla Germania, ma per cambiare un modello economico e sociale fallimentare. Oggi il Mediterraneo, il cuore di una delle più fiorenti civiltà della storia, è diventato per l’Europa “carolingia” un mero problema di polizia frontaliera contro il disordine migratorio. Io sono convinto, invece, che dobbiamo instaurare un nuovo dialogo con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, di cooperazione paritaria, di sostegno, di creazione di condizioni di libertà e di benessere, e puntare a una progressiva integrazione delle due sponde. Bisogna ridare all’Europa un’idea di se stessa in cui il Mediterraneo sia parte integrante: l’Europa e il Mediterraneo si salvano solo insieme. A questo fine non serve a nulla l’Europa com’è, cioè una debole confederazione degli Stati nazionali: non c’è alternativa alla federazione, agli Stati Uniti d’Europa.
Ho aderito alla lista Tsipras, infine, come persona che da molti anni si batte per una sinistra socialista e riformista in Italia. Ma il riformismo socialista avrebbe dovuto incontrare i giovani di Seattle, di Porto Alegre e di Genova, e diventare un’alternativa al neoliberismo, non un suo imbellettamento. Così purtroppo non è stato. Certamente non in Italia, dove il Pd è nato usando le parole degli altri, quelle del neoliberismo. Ma così non è stato neppure nel resto d’Europa, dove pure ci sono i partiti socialisti. Né Hollande né la Spd sono alfieri di un cambio di rotta. Martin Schulz, candidato alla presidenza del Partito Socialista Europeo, è persona degna e con buoni propositi, ma è il rappresentante di un partito, la Spd, che ha scambiato, entrando nel governo di coalizione, i vantaggi nazionali per il proprio elettorato con l’accettazione della politica di austerity sostenuta dalla Merkel: una brutta pagina di egoismo nazionalistico. La lista Tsipras può unire una sinistra larga, e il suo successo può portare a un ripensamento e a uno spostamento a sinistra del socialismo europeo, alla sconfitta dell’idea che la collaborazione tra socialisti e conservatori sia la chiave per salvare l’Europa. Occorre creare un vasto schieramento di europeisti contro i difensori dello status quo. Uno schieramento che potrebbe includere, come scrive Barbara Spinelli, “un Gue (Sinistra Europea) in maggiore sintonia con Tsipras, dunque trasformato, i Verdi, i socialisti contrari al patto con il centrodestra, i futuri deputati Cinque Stelle e anche i liberali”.
Infine: vedo, attorno alla lista Tsipras, un clima nuovo a sinistra. Meno logiche di appartenenza partitica, meno rigidità, più convivenza di culture diverse, più generosità e capacità di essere inclusivi. Possiamo, con il massimo di apertura e di partecipazione, “ritrovare un popolo”. Tuttavia il vero obbiettivo delle elezioni europee non è questo. Come militante di una sinistra italiana mai così smarrita vedo tutto il valore della ricostruzione di una sinistra nuova nel nostro Paese: il bisogno di sinistra resta inalterato, anzi oggi è ancora più grande . Ma questa volta non si gioca solo una partita italiana. Deve esserci una forte convinzione che si vota e ci si batte per una posta in gioco più alta, per un cambiamento europeo: in questo modo si susciteranno energie ed entusiasmi ben oltre la cerchia della sinistra. Tsipras è una speranza non solo per la sinistra italiana e nemmeno solo per la sinistra europea: è una speranza per l’Europa. La lista Tsipras deve essere un polo oltre i confini dei partiti della sinistra e oltre i confini dei partiti, per un cambiamento politico e culturale radicale della scena europea.

Post scriptum: la foto di oggi, “Le Piramidi di Giza” è esposta nella mostra “L’infinito” (C18 atelier d’Arte, via Curtatone 18, La Spezia, dal 14 al 28 febbraio). E’ accompagnata dal seguente testo:

Il faraone defunto fu generato da suo padre Atum
quando il cielo ancora non era
quando la terra ancora non era
quando gli uomini ancora non esistevano
quando ancora non erano stati generati gli dei
quando ancora non esisteva neppure la morte

Testo antichissimo ritrovato nei cunicoli delle Piramidi di Giza

lucidellacitta2011@gmail.com

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