Perché aderisco alla lista Tsipras
Micromega – 7 febbraio 2014- Aderisco alla lista Tsipras come attivista di associazioni e reti di base impegnate per la cultura, l’antifascismo e la democrazia, l’accoglienza agli immigrati, la cooperazione internazionale. Perché sperimento e mi batto ogni giorno contro le conseguenze devastanti del neoliberismo che sta uccidendo l’idea di Europa come comunità solidale.
Aderisco alla lista Tsipras anche come persona che da molti anni si batte per una sinistra riformista e socialista in Italia. L’ho fatto prima da dirigente del Pci e del Pds, poi da Sindaco, dal 1997 al 2007, della mia città, La Spezia. Il riformismo socialista avrebbe dovuto incontrare i giovani di Seattle, di Porto Alegre e di Genova, e diventare un’alternativa al neoliberismo e non un suo imbellettamento. Così purtroppo non è stato. Certamente non in Italia, dove il Pd è nato usando le parole degli altri, senza mai pensare a come sia possibile un’altra forma sociale di conflitto e di convivenza, non più nelle mani esclusive dei più ricchi e dei più potenti. Ma così non è stato neppure nel resto d’Europa, dove pure ci sono i partiti socialisti: perché essi non sono stati capaci di realizzare gli ideali a cui dicono di ispirarsi, come dimostra la subalternità di gran parte del socialismo europeo all’ideologia dell’austerity. Dove sono i progetti alternativi al neoliberismo? Né la Spd né Hollande sono alfieri di un vero cambio di rotta. La lista Tsipras può unire una sinistra larga, per ricostruire il valore del lavoro a favore di un’Europa sociale, democratica e federalista. E il suo successo può portare a un ripensamento e a uno spostamento a sinistra del socialismo europeo.
Vedo, attorno alla lista Tsipras, un clima nuovo, anche nella mia città: meno logiche di appartenenza partitica, meno rigidità, più convivenza di culture diverse, più generosità e capacità di essere inclusivi. Tante persone sono disponibili a spendersi in questo progetto. Possiamo, con il massimo di apertura e partecipazione, “ritrovare un popolo”.
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