La narrazione nella relazione educativa – Martedì 28 Maggio ore 16,30 Sala Dante
La narrazione nella relazione educativa
Martedì 28 Maggio, ore 16,30 – Sala Dante
Parlare di narrazione vuol dire di parlare di “storie” che possono, nei pensieri dei bambini e degli adulti, animarsi di una preziosa vita propria. Chi si accosta al libro, letto o raccontato, inizia un’avventura unica e mai scontata, le storie prendono nuova forma e nuova identità, evocano ricordi e metafore attivando così emozioni e azioni.
Martedì 28 maggio in Sala Dante alle ore 16.30 si realizzerà un incontro formativo aperto alla città, organizzato dalla Cooperativa Coopselios in collaborazione con i Servizi Educativi del Comune della Spezia e l’Associazione Culturale Mediterraneo.
Il pomeriggio di dialogo sarà aperto da una performance dell’attrice narratrice Mara Baronti e il professor Marco Dallari dell’Università di Trento terrà una lezione sul tema “la narrazione nella relazione educativa”.
La giornata consentirà, oltre ad una conoscenza reciproca che promuove l’ascolto, riflessioni e un confronto aperto rispetto alle teorie di riferimento e alle esperienze educative e personali in una dimensione di ricerca e sperimentazione condivisa.
L’attrice e narratrice Mara Baronti e il professor Marco Dallari, docente di Pedagogia e Scienza della Formazione dell’Università di Trento sono stati i protagonisti dell’incontro sul tema “La narrazione nella relazione educativa”, tenutasi in sala Dante per iniziativa della Cooperativa Coopselios, in collaborazione con i Servizi Educativi del Comune della Spezia e l’Associazione Culturale Mediterraneo. Mara Baronti ha affascinato il pubblico narrando la storia di Sharazade e altre novelle tratte da “Le mille e una notte”. Marco Dallari ha svelato il valore della narrazione come pratica di cura, sottolineando il ruolo che i libri di figure e gli albi illustrati hanno nello sviluppo della creatività dei bambini. “La cura è un aspetto universale della vita umana, dall’esperienza di qualcuno che si prende cura di noi comincia il senso dell’esserci e si costituisce una dimensione originaria dell’educare”, ha affermato Dallari, che ha così proseguito: “La narrazione, dove il linguaggio delle parole è arricchito dalle tonalità affettive della corporeità, dà luogo ad uno dei momenti di più autentica e intensa relazione di cura: come nell’esperienza di allattamento, del cambio, delle coccole, la relazione narrativa non è semplicemente data al piccolo ma co-costruita nella relazione adulto-bambino”. “Se leggiamo bene ai bambini, essi diventano bravi lettori”, e “l’adulto che non legge e non conosce storie è un vero portatore di handicap”, ha concluso Dallari. L’incontro, introdotto dall’assessore alle Politiche sociali del Comune Andrea Stretti e dal presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano e coordinato dalla responsabile del Coordinamento delle Scuole dell’Infanzia e degli Asili Nido del Comune Lucia Castiglia, ha visto la presenza di molte insegnanti delle Scuole dell’Infanzia e degli Asili Nido e di insegnanti e studentesse dell’indirizzo Socio-psico-pedagogico del liceo Mazzini. Nel dibattito si è più volte sottolineata la necessità che i bambini non siano solo spettatori della Tv, ma co-protagonsti con gli adulti della lettura, perché essa porta a un’avventura unica e mai scontata e costituisce un luogo educativo ineludibile, che non va assolutamente perduto.
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La narrazione nella relazione educativa – 28 maggio 2013
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