Presentazione di “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello – Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17 a Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
15 Dicembre 2024 – 19:29

Presentazione di
“Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”
di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello
Giovedì 19 dicembre 2024 ore 17
Porto Venere – Ristorante La Marina Calata Doria
I due …

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Dolore per la morte di Usman Toffik. Servono permessi di soggiorno e misure di inserimento lavorativo per tutti i profughi africani

a cura di in data 18 Ottobre 2012 – 10:53

COORDINAMENTO IO NON RESPINGO

DOLORE PER LA MORTE DI USMAN TOFFIK. SERVONO PERMESSI SI SOGGIORNO E MISURE DI INSERIMENTO LAVORATIVO PER TUTTI I PROFUGHI AFRICANI

Il Coordinamento Io non respingo esprime dolore e cordoglio per la tragica scomparsa di Usman Toffik, giovane del Togo giunto alla Spezia nei mesi scorsi in seguito all’emergenza umanitaria nel Nord Africa. Il suicidio di Usman chiama le istituzioni, le forze politiche e la società civile a un sussulto di responsabilità e di impegno: oltre 26.000 profughi oggi ospitati in centri di accoglienza rischiano di trovarsi, il 31 dicembre 2012, una volta terminata la fase di emergenza, in una situazione drammatica di emarginazione sociale, senza permesso di soggiorno, senza occupazione, senza un prospettiva di vita se non quella di diventare immigrati irregolari. Servono risposte concrete e certe da parte del Governo e delle Regioni, che mettano in rete tutti i soggetti e le risorse, economiche e civili, disponibili.
Il Coordinamento Io non respingo chiede che a tutti gli immigrati a cui non sia riconosciuto lo status di rifugiato politico sia concesso un permesso di soggiorno per motivi umanitari; e che per tutti coloro che decideranno di fermarsi nel nostro Paese -molti si ricongiungeranno invece con parenti e amici che vivono in altri Paesi europei- siano urgentemente varate misure per l’inclusione socio-lavorativa. Le politiche di incentivazione economica per il rimpatrio assistito non possono infatti che riscontrare uno scarsissimo interesse da parte di persone che non vogliono fare ritorno nelle terre e nelle situazioni di sofferenza da cui sono fuggiti. Le risorse economiche vanno invece investite in progetti di formazione con finalità occupazionali e in incentivi alla collocazione nel mercato del lavoro per coloro che decideranno di fermarsi nel nostro Paese..
Il Coordinamento si impegna a mantenere alta l’attenzione e l’impegno di tutte le associazioni della città per chiedere alle istituzioni una risposta di dignità e di civiltà.

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