Incontro su “Ripartiamo dalla polis” alla Festa Democratica
Incontro su “Ripartiamo dalla polis” alla Festa Democratica
Venerdì 31 agosto ore 17,30 Parco 25 aprile-La Maggiolina
Il libro di Giorgio Pagano “Ripartiamo dalla polis” verrà presentato e discusso venerdì 31 agosto alle ore 17,30 nell’ambito della Festa Democratica Nazionale sull’ambiente, al Parco 25 aprile-La Maggiolina. Oltre all’autore, segretario della Rete delle Città Strategiche e presidente di Funzionari senza Frontiere e, alla Spezia, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, parteciperanno all’incontro l’on. Andrea Orlando e Luca Basile, della segreteria provinciale del Pd.
“La politica delle città -scrive l’autore nel saggio introduttivo- deve essere visione della città futura, che coinvolge i cittadini per contribuire a crearla. Deve riscattarsi dal degrado in cui spesso è impantanata, e nel quale l’ha condotta la realpolitik, il pragmatismo senza meta. Deve riuscire a spostare risorse dalla rendita alle infrastrutture, ai servizi, all’ambiente e al paesaggio. Deve, nella dialettica tra pubblico e privato, aprire la fase in cui il pubblico si rinnova e non è più governato dal privato. La politica delle città sarà più forte se e quando sconfiggerà coloro che sostengono che le relazioni economiche non devono più sottostare alla ragione pubblica. Se e quando porterà i valori democratici della polis al centro della progettualità partecipata”.
Il libro, scrive nella Prefazione Roberto Speciale, “parla della Spezia ma soprattutto parla dalla Spezia di questioni che riguardano, in misura più o meno grande, tutte le città”. La priorità è “il ritorno della polis, che si definisce essenzialmente come ricostruzione di un sistema di relazioni che sostenga la coesione, come una politica urbanistica, culturale e sociale che rimetta al centro gli spazi pubblici e quindi la partecipazione dei cittadini”.
Il libro di Giorgio Pagano “Ripartiamo dalla polis” è stato discusso, presente un pubblico numeroso, alla Festa Democratica nazionale sull’Economia Verde. Oltre all’autore sono intervenuti Luca Basile, della segreteria provinciale del Pd, e l’on. Andrea Orlando. Basile, nell’introduzione al’incontro, ha messo l’accento sui contenuti chiave del libro: “una nuova fase della programmazione economica e territoriale e un nuovo rapporto tra pubblico e privato” che veda la “prevalenza del pubblico”; e “il rilancio della partecipazione”, intesa come “modalità per poter davvero decidere”, contro ogni istanza decisionista. E poi “i beni comuni”, che per Pagano costituiscono le“esigenze fondamentali di questa nuova fase programmatoria”. Il libro, ha concluso Basile, “è un contributo importante alla definizione di un nuovo riformismo urbano”, sul quale “può largamente convergere la sinistra spezzina”.
Andrea Orlando ha esordito affermando che il merito del libro di Pagano è quello di “dare respiro a una riflessione locale senza molti orizzonti” e ha sottolineato i punti di intesa, innanzitutto sulla programmazione, che non deve essere “il recepimento delle istanze di carattere privato”. Il pubblico, ha aggiunto il responsabile giustizia del Pd, “non può limitarsi al ruolo di mero compilatore di queste istanze” e deve “riconquistare un ruolo di guida, da esercitarsi con la partecipazione”. E’ su queste basi, ha affermato Orlando, che “occorre ricostruire il centrosinistra” e “porre mano al problema della inadeguatezza della classe dirigente della nostra provincia”. Il parlamentare del Pd ha concluso segnalando i punti di diversità rispetto all’analisi di Pagano, soprattutto sul ruolo del Pd: “non c’è nulla senza il Pd, e dalla politicizzazione della società civile non viene nulla”. Ed è sbagliato, ha concluso, “contrapporre popolo del Pd e suo gruppo dirigente”.
Giorgio Pagano ha parlato di “Ripartiamo dalla polis” come di un ”libro di impegno e di lotta”. Il “ritorno alla polis” significa critica della “città infinita”, che invade le campagne realizzando le periferie o gli outlet, e quindi “stop al consumo di suolo”; significa anche, ha aggiunto Pagano, “difesa dello spazio pubblico”, cioè delle piazze, del paesaggio e dei servizi pubblici del welfare, nonché “rilancio del risveglio civico” e “riscoperta di forme per governare la città con gli abitanti”. Questi obbiettivi sono possibili solamente se “ritorna la politica come strategia partecipata, visione di lungo periodo fondata sulla democrazia dei cittadini, non più subalterna all’economia e non più separata dai mondi della vita”. Spezia, ha continuato Pagano, “ha sofferto di meno la crisi delle città grazie alle forme di programmazione attuate nei decenni trascorsi”, ma oggi “non deve assolutamente accontentarsi dei vecchi progetti ma aprire una nuova fase di programmazione partecipata, più attenta alla dimensione sociale e ambientale”. In questa ottica “molti progetti, da quello di Marinella-Fiumaretta al masterplan del waterfront, fino a quello del porticciolo di Vallesanta a Levanto, vanno rivisti, cioè più e meglio governati dal pubblico e resi meno invasivi”. Queste sfide sono “l’occasione per tornare ad essere creativi” e per “ricostruire la sinistra a Spezia”, “leva essenziale per dar vita a una nuova classe dirigente”. Serve, ha detto l’ex sindaco, “una sinistra laburista e ambientalista, con agganci politici e culturali di tipo europeo”, che sia “un partito vero e non una federazione di potentati, con una cultura politica, una vita democratica e un radicamento popolare”. Una sinistra “che certamente non può fare a meno del Pd”, ma che “deve comprendere altre forze, da Sel alle tante energie civiche”, per dar vita a “un nuovo grande soggetto politico unitario del cambiamento”. La vera contrapposizione, ha concluso Pagano, “non è tra popolo del Pd e suo gruppo dirigente” ma “tra chi è subalterno al liberismo, come il Veltroni del Lingotto e oggi Renzi, e chi vuole riusare le nostre parole, le parole della sinistra, eguaglianza, civiltà del lavoro, diritti civili, beni comuni”.
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Presentazione di “Ripartiamo dalla polis” del 31-08-2012
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