Polis e progetti partecipati: il libro di Giorgio Pagano a Levanto
“Ripartiamo dalla polis”: il nuovo libro di Giorgio Pagano, ex sindaco della Spezia e oggi opinionista per numerose testate giornalistiche, sarà presentato venerdì 29 giugno, alle ore 21.30, alla Loggia medioevale di piazza del Popolo a Levanto. L’iniziativa è a cura del Comitato Vallesanta di Levanto, in collaborazione con l’Associazione culturale Mediterraneo e con Legambiente Liguria. All’incontro – a ingresso libero – interverranno il professor Mario Vegetti, docente universitario di Storia della filosofia antica, tra i più celebri studiosi di Platone e Aristotele oltre che degli aspetti etici e politici della filosofia antica; il dottor Marco Grondacci, giurista ambientale; Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria. Moderatore sarà il giornalista Giacomo Campodonico.
Nel suo libro Giorgio Pagano – che, tra l’altro, è segretario della Rete delle Città Strategiche e presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo – rilancia il concetto che la politica delle città (“polis” in greco, appunto) deve coinvolgere i cittadini. Che a loro volta devono dare il proprio contributo alla nuova pianificazione strategica e urbanistica. Per Pagano, assessore alla Qualificazione del sistema urbano nella giunta Rosaia e poi per dieci anni sindaco della Spezia, la nuova politica deve dunque “spostare risorse dalla rendita alle infrastrutture, ai servizi, all’ambiente, al paesaggio”. La soluzione: rinnovare il pubblico senza che sia più governato dal privato, ripristinare la supremazia della ragione pubblica sulle relazioni economiche e, infine, portare “i valori democratici della polis al centro della progettualità partecipata”. Ma questo “ritorno alla polis”, inteso come “luogo della progettazione con il dialogo tra cittadini”, per Pagano si realizza se la politica si dota di una visione non più subalterna all’economia, ma soprattutto se è fondata sulla “democrazia partecipativa”.
Difficile non pensare al “caso Levanto”, dove l’amministrazione comunale e le sue società partecipate da anni stanno procedendo a colpi di “diktat”, sorde alla voce dei cittadini e decise a stravolgere gli equilibri urbanistici con opere costosissime e a vantaggio di pochi.
A conferma di questo, il 21 giugno, Legambiente ha presentato a Roma il dossier “Mare Monstrum 2012” dove, come ogni anno, passa in rassegna i principali nemici del mare e delle coste: un’intera pagina, nella sezione “Il business dei nuovi porti”, è dedicata proprio al “Progetto Waterfront di Levanto”…
Sempre il 29 giugno, a partire dalle ore 18 il Comitato Vallesanta organizzerà un presidio alla Loggia dove saranno illustrare le nuove iniziative e dove verranno messi a disposizione dei cittadini la delibera comunale relativa al “secondo lotto” del waterfront e l’intero progetto, che prevede la realizzazione nell’ex viadotto ferroviario di un parcheggio a rotazione per 62 posti auto, ma soprattutto di altri 117 box per privati in riva al mare.
Il libro di Pagano a Levanto: “Ripartire dalla partecipazione”
Un pubblico numeroso ha partecipato, alla Loggia medievale di Levanto, alla presentazione del libro “Ripartiamo dalla polis” di Giorgio Pagano, organizzata dal Comitato Vallesanta, dall’Associazione Culturale Mediterraneo e da Legambiente Liguria. L’incontro è stato introdotto, in rappresentanza del Comitato, dal giornalista Giacomo Campodonico: “Sembra quasi che questo libro sia stato commissionato da noi, perché denuncia la lontananza di molte città dal modello della polis, e Levanto ne è molto lontana”. Campodonico si è soffermato sul progetto di realizzazione del porticciolo di Vallesanta ma anche su quello riguardante il secondo lotto del waterfront di Levanto, criticando il Comune rivierasco non per l’idea in sé (“tutti condividiamo la riqualificazione”), ma per “l’assenza di processi partecipativi”.
Il professor Mario Vegetti, uno dei massimi studiosi della polis greca, ha apprezzato il libro di Pagano per il “richiamo non retorico alla polis” come luogo della coesione sociale, dello spazio pubblico e della democrazia dei cittadini. Fu uno “straordinario esperimento”, ha detto Vegetti: i cittadini “erano di volta in volta governanti e governati, grazie all’accesso alle cariche pubbliche in gran parte per sorteggio”, e “il potere supremo era detenuto dall’assemblea popolare plenaria”. Pagano, ha concluso, ci invita a riflettere “su una lezione che è ancora attuale e che va portata nel futuro” e a credere che “un mondo migliore, nonostante tutto, è immaginabile”.
Marco Grondacci, giurista ambientale, ha affrontato il tema della “partecipazione che non c’è” e delle “regole di una corretta partecipazione”: rispetto della legge, trasparenza, coinvolgimento dei cittadini fin dall’inizio della fase decisionale, confronto su tutte le opzioni fino alla decisione finale, e successivo monitoraggio. Anche Grondacci, riferendosi al progetto del porticciolo, ha denunciato la “totale mancanza di partecipazione”. Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria, ha affermato che “o i partiti ripartiranno dalla polis partecipata o non avranno futuro”. Ha poi citato, come possibile metodo partecipativo, quello francese del debat public. Sul porticciolo ha dato un giudizio negativo anche nel merito: “E’ sbagliato – ha sostenuto – perché troppo impattante e poco rispettoso dell’ambiente”; e si è detto “fiducioso” sul fatto che “la Regione Liguria non approverà mai il progetto”.
Infine Giorgio Pagano, segretario della Rete delle Città Strategiche e, alla Spezia, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, ha delineato un possibile “programma per il ritorno della polis”: “Stop al consumo di suolo e rigenerazione dell’esistente”, “stop alla distruzione del welfare e suo rilancio grazie a prelievi fiscali su rendite e patrimoni”, “stop alla privatizzazione degli spazi pubblici e loro riconquista, grazie a una nuova dimensione sociale e ambientale della pianificazione urbanistica”. Sulla situazione della nostra provincia, Pagano ha affermato che “è giusto praticare la nuova opzione turistico-terziaria”, ma “con progetti meno invasivi”, “governati dal pubblico più che dal privato” e “sottoposti a processi partecipativi”. Ciò vale, ha aggiunto, “sia pure in forme diverse”, sia per il progetto di Marinella-Fiumaretta che per il masterplan del waterfront spezzino e il progetto del porticciolo di Vallesanta, mentre “l’outlet di Brugnato è privo di ogni radicamento sul territorio e nemmeno dovrebbe essere realizzato”. Su Vallesanta, in particolare, ha auspicato che, “sia pure in ritardo, sia sottoposto a uno dei tanti possibili processi partecipativi”. In Italia siamo di fronte, ha concluso Pagano, “a una separazione tra governanti e governati come mai si è avuta, per espansione e profondità, nella vita della Repubblica”: servono “nuovi canali di comunicazione” di fronte a “una domanda di un’apertura della politica alla società e di una sua disponibilità a trovare nuove forme di coinvolgimento e di responsabilità”. La classe dirigente, quella del centrosinistra in particolare, deve reagire e dare risposte positive, perché “la rabbia e la protesta evidenziano che sta suonando per tutti il segnale dell’ultimo giro”.
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Presentazione di “Ripartiamo dalla polis” a Levanto il 29-06-2012
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