Iniziativa del 23/02/2010 con Alberto Clò
Alberto Clo’ presenta “il rebus energetico”
Nuovo appuntamento dell’Associazione Culturale Mediterraneo (Corso Cavour 221) per il ciclo “Crisi climatica e nuove politiche energetiche”. Dopo la presentazione dei rapporti dell’Onu e dell’Unione europea e l’incontro con il fisico Angelo Baracca, è la volta di Alberto Clò, docente di Economia industriale e di Economia dei servizi pubblici nell’Università di Bologna e già ministro dell’Industria. Martedì 23 febbraio alle 17 al CAMeC (Piazza Battisti,1) Clò presenterà il suo libro “Il rebus energetico”, un’analisi delle concause che hanno provocato e continuano a provocare l’aumento della domanda di energia nel mondo, la conseguente necessità di crescita dell’offerta di energia e l’impatto di tutto ciò sull’ambiente. La risoluzione del “rebus” non è affatto semplice. E’ necessario, però, secondo l’autore, “guardare in faccia alla dura realtà delle tendenze che ci stanno di fronte, spazzando via luoghi comuni, pensieri unici e falsi miti che alimentano lo scontro di opinioni”. Clò è critico con chi pensa che le fonti rinnovabili siano la panacea di tutti i mali, ma nel contempo ritiene che la scelta del rientro dell’Italia sia molto complessa, e che non bisogna nasconderne i problemi. Insomma, serve un “pragmatismo riformista” per arrivare a “quei sani compromessi che solo consentono di fare qualche passo in avanti”.
Per informazioni sugli appuntamenti e per aderire all’Associazione Culturale Mediterraneo telefonare a 345 6124287 oppure scrivere all’indirizzo e-mail spmediterraneo@gmail.com o visitare il sito www.associazioneculturalemediterraneo.com
Alberto Clò, docente di Economia industriale e di Economia dei servizi pubblici all’Università di Bologna e già Ministro dell’Industria, ha presentato al CAMeC il suo libro “Il rebus energetico”, invitato dall’Associazione Culturale Mediterraneo (Corso Cavour, 221).
“I problemi dell’energia sono molto complessi, e le soluzioni non son affatto semplici”, ha esordito Clò.La sua è una visione pessimista, molto critica sia nei confronti degli Stati e della politica,”totalmente incapace di decidere”, che delle imprese, “ossessionate dalla logica finanziaria a breve e dalla sete di profitto”. E, poiché né gli stati né le imprese investono”, non si vede come i problemi si possano risolvere.
Clò ritiene necessario “smontare tutti i miti”. Non lo è quello del risparmio energetico, che va favorito con i comportamenti dei singoli” e “con politiche pubbliche che ci costringano, o comunque ci incentivino, a cambiare i nostri edifici energivori”. E’ un po’ un mito, secondo lo studioso, quello delle fonti rinnovabili, perché “senza innovazione tecnologica” oggi sono in grado di dare un contributo molto parziale al fabbisogno di energia. Nel frattempo, “per una generazione”, “il mondo sarà ostaggio dei combustibili fossili, carbone, petrolio, metano”, il che rende indispensabile “sviluppare la ricerca per diminuire le emissioni, a partire dal carbone pulito”. E il nucleare? “Sono un nuclearista non pentito -ha dichiarato l’ex ministro- ma non bisogna essere nuclearisti faziosi”: “il Governo -ha aggiunto- dice di voler entrare nel nucleare, ma l’Italia non ha più il sapere scientifico in questo campo…inoltre il Governo dice che non impegnerà un euro, ma il nucleare senza consistenti risorse pubbliche non si può fare”. Insomma, anche il ritorno del nucleare in Italia è un “mito dasmontare”.
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