Migranti, l’umanità è ora diventata reato
Il Secolo XIX nazionale, 9 agosto 2017 – Alla Spezia la notizia della morte di un giovane tunisino è stata accolta da un’ondata di parole inumane sui social. E’ solo un episodio in un contesto nel quale la solidarietà è stigmatizzata e l’Altro è ridotto a Cosa.
Le Ong, che suppliscono all’assenza dell’Europa e meriterebbero il titolo di “Giusti”, come coloro che salvarono gli ebrei dai nazisti, sono criminalizzate. Il gesto umanitario è diventato reato. Al posto di “Mare Nostrum”, che salvò 100.000 migranti, si sta dispiegando un’azione militare nel caos della Libia, con l’obbiettivo di respingere a ogni costo i migranti per consegnarli a libici senza scrupoli.
I soldi per la cooperazione internazionale vengono usati per finanziare non solo la Libia ma anche il Niger e altri Paesi africani perché si tengano i migranti nei loro centri di detenzione, dove vengono perpetrate le peggiori violenze e torture. E’ una politica che può essere riassunta così: “Respingiamoli a casa loro”.
Ma davvero si pensa di conseguire qualche risultato? Riusciremo forse, per breve tempo, a fermare crudelmente i migranti, ma non le guerre, la fame, il deserto da cui fuggono. Renzi e Minniti non usano alcun “pugno duro” contro la vendita delle armi italiane ai Paesi in guerra. Né aumentano le risorse per la cooperazione internazionale. Tantomeno vogliono cambiare il modello di sviluppo che produce la crisi climatica. Il fenomeno migratorio, quindi, si ripresenterà in forme sempre più drammatiche. Dovremmo fare tutto quello che Renzi e Minniti non fanno: accogliere i migranti, formarli per un lavoro, consentire loro di arricchire il nostro Paese in tracollo demografico o di tornare nei loro Paesi, per contribuire alla bonifica sociale e ambientale dell’Africa grazie a progetti di cooperazione in cui impegnarci assieme.
La mitologia xenofoba è sempre più forte perché è scomparsa la sinistra politica, mentre quella sociale e civile è debole. La sinistra ha inseguito la destra sul suo terreno, gettando alle ortiche tutta la sua storia. Le elezioni del 2018 saranno una gara tra anti migranti. In un Paese in collasso economico bisogna trovare altrove il colpevole: i migranti sono il perfetto capro espiatorio. Ma i problemi dell’Italia certamente non si risolveranno. Possibile che solo Roberto Saviano e pochissimi altri abbiano il coraggio di raccontare la verità?
Giorgio Pagano
Cooperante, presidente delle associazioni Mediterraneo e Funzionari senza Frontiere
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