Piazza Europa, i parcheggi sono pochi e la fontana non c’è
Città della Spezia, 19 giugno 2016 – Non sono mai stato convinto della necessità di costruire un parcheggio interrato in piazza Europa. Lo scrissi anche quando fu presa la decisione, nel 2010. Ricordai che il parcheggio “era stato scartato in passato perché privo dell’utenza necessaria a renderlo ‘economico’”. Proseguivo con una domanda: “Il parcheggio è tornato d’attualità perché, come quello previsto alla Pinetina, è funzionale sia alla pedonalizzazione di piazza Verdi che al waterfront. A proposito, esiste uno studio sulle relazioni tra questi due parcheggi e quelli del waterfront?”. Terminavo ponendo un’altra questione: “Certo, è eccentrico che a costruire il park di piazza Europa sia la Camera di Commercio, e non Atc Mobilità e Parcheggi (la società creata da Comune e Atc per gestire la sosta a pagamento e realizzare i parcheggi, ndr), che pure rinuncerà, insieme al Comune, agli introiti dei parcheggi a pagamento che verranno eliminati attorno alla piazza. Ma l’importante è che ci sia un quadro programmatorio: parcheggi tutti sull’asse viale Italia-viale Amendola (forse piazzale del Marinaio si adatta più di piazza Europa), a corona del centro pedonale” (“Realtà il programma dei parcheggi”, in “Il Secolo XIX”, 2 agosto 2010, leggibile su www.associazioneculturalemediterraneo.com).
Nel corso degli anni le mie perplessità sono sempre più cresciute. Anche per la contemporaneità dei due cantieri ravvicinati di piazza Verdi e di piazza Europa, che ha messo troppo in sofferenza residenti e operatori di questa parte della città. Ma soprattutto per la mancata risposta alle questioni citate. In realtà la zona di piazza Europa, in sé, non aveva e non ha un gran bisogno di un parcheggio. Va in sofferenza nelle ore centrali del mattino, data la vicinanza di molti uffici, ma non nelle altre ore della giornata. Accanto, vicino alla Cattedrale, sono stati realizzati molti parcheggi pertinenziali. Per fare qualche esempio: c’è molto più bisogno di un parcheggio a Fossitermi o a Migliarina. Certo, il parcheggio di piazza Europa poteva e può avere un senso se collegato alle necessità del waterfront: ma di questo non si è mai parlato, anche perché il waterfront si è arenato. Vedo che non si parla più del parcheggio della Pinetina: a mio parere è un errore, perché quella è un’area con un bisogno assai maggiore, e quello lì previsto sarebbe il vero “parcheggio del centro storico”, al servizio di via Prione, di Corso Cavour e di tutta l’area pedonale. Certo, si sarebbe dovuto studiare questo parcheggio insieme al waterfront, al sottopasso di viale Italia, all’estensione dei Giardini verso il mare, al superamento della barriera tra città e mare, alla realizzazione di un “nuovo” Centro Allende… Pensare cioè a un grande progetto riguardante tutta l’area, da finanziarsi con fondi europei, nazionali e regionali: quando ero Sindaco l’allora Presidente della Regione Biasotti fu “costretto” dal Comune a impegnarsi in questo senso. Ma poi tutto si è arenato, e le beghe tra Comune e Autorità Portuale hanno preso il sopravvento su ogni progettualità.
Resto inoltre convinto che i parcheggi a Spezia vadano realizzati sull’asse viale Italia-viale Amendola (non a caso tutte le ipotesi passate erano riferite, oltre che alla Pinetina, a piazza Chiodo, al Lagora e alla Palazzina delle Associazioni d’Arma, in viale Amendola): meglio quindi, eventualmente, piazzale del Marinaio che piazza Europa. Il parcheggio è infatti collocato in una zona interna, e ciò comporterà problemi viabilistici in via XXIV maggio e nelle piccole vie di collegamento tra viale Italia e via XXIV maggio. Ancora: il parcheggio di piazza Europa poteva realizzarlo solo la Camera di Commercio, perché Atc Mobilità e Parcheggi non era d’accordo (ed era impegnata a realizzare il parcheggio della Stazione e a progettare quello della Pinetina). Ma il problema della regia unitaria della sosta cittadina era ed è reale. Qualche mese fa il Comune aveva cambiato idea, decidendo di riconoscere alla Camera di Commercio gli oneri di investimento sostenuti, mediante il coinvolgimento di Atc Mobilità e Parcheggi e il trasferimento a quest’ultima del diritto di superficie (con un apporto di capitale del Comune). Poi, di fronte alle proteste dell’opposizione, guidata dal giovane consigliere Guerri, ha fatto marcia indietro. Certamente, giunti a quel punto, l’acquisto non era la soluzione migliore.
Che fare, allora? La situazione è questa: il parcheggio ospiterà 233 posti a rotazione, più 30 a uso privato. Ma l’accordo originario con la Camera di Commercio prevede, per incentivare l’uso del nuovo parcheggio, che i 90 posti di piazza Bayreuth e i 60-70 attorno alla piazza, più quelli di via XX settembre zona Inps e quelli di viale Mazzini, attualmente tutti a rotazione, diventino per residenti. Quindi i nuovi posti a rotazione saranno veramente molto pochi. Se si tiene conto che, con l’approdo delle crociere, si sono persi i 300 posti a rotazione accanto al porto, il bilancio dei posti a rotazione, in questa parte della città, è del tutto negativo. Il Comune, inoltre, incasserebbe circa 425.000 euro in meno, scrive Sondra Coggio su “Il Secolo XIX”. A questo punto non resta che una cosa da fare: cercare di assicurare un’unica regia della sosta cittadina, una gestione unitaria che garantisca il migliore utilizzo, proprio perché coordinato, dei parcheggi di piazza Europa, di piazza Bayreuth, del Mirabello e della Stazione. Che dovrebbero essere tutti a rotazione. In modo tale che al turista, al city user, a chi si reca in città per i suoi servizi, siano offerti, in maniera integrata, 900 parcheggi. In sostanza: se Atc Mobilità e Parcheggi, società solida ed efficiente, gestisse anche il parcheggio di piazza Europa, sarebbe molto meglio. Parlo di gestione e non di proprietà: la Camera di Commercio, infatti, pur restando proprietaria, non gestirà il parcheggio, e a tal fine ha annunciato che farà una gara. Ma l’accordo di programma originario tar Comune e Camera prevede che quest’ultima “potrà avvalersi di una società di scopo, costituita ad hoc, purché tale società sia a capitale interamente pubblico” e aggiunge che l’ente camerale “si impegna a parità di condizioni economiche a privilegiare la società Atc M. e P., di proprietà di Atc e Comune, quale soggetto gestore del parcheggio, in quanto presente sul territorio ed esperto in tale servizio”. Quindi la strada c’è: si può uscire dalla logica della gestione del singolo parcheggio, che spinge a guadagnare solo per quel singolo parcheggio, senza una visione complessiva.
Concludo manifestando il mio disaccordo sulla soluzione scelta per la sistemazione definitiva della piazza, con due fontane lungo i lati, perpendicolari rispetto alla fontana esistente. Anche perché il metodo utilizzato per assumere questa decisione non ha nulla a che fare con un vero e serio processo partecipativo. Non si può, infatti, spacciare per partecipazione un sondaggio on-line, in cui il cittadino è chiamato a esprimersi da solo, senza alcun approfondimento e senza alcun confronto con gli altri cittadini. Non sarebbe costato nulla organizzare un qualche percorso di dialogo organizzato tra i cittadini, come quelli previsti dalle leggi regionali sulla partecipazione in vigore nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana, recentemente presentate e discusse in un convegno tenutosi nella nostra città. Un percorso fondato su una discussione razionale, argomentata, trasparente, organizzata secondo regole precise ed entro tempi rigorosamente prestabiliti: un confronto ragionato capace di dare tutte le informazioni (per esempio: perché la piazza fu concepita così come l’abbiamo conosciuta, con la fontana di fronte alla Cattedrale e le file di palazzi ai due lati?), di coinvolgere tutti i punti di vista e di arrivare a una soluzione il più possibile condivisa, magari diversa da quelle proposte originariamente da ciascuno. Un simile processo di “democrazia deliberativa”, come insegna l’esperienza nazionale e internazionale, porta più efficacia e anche più consenso alle scelte delle Amministrazioni. La pratica del sondaggio on-line è invece rischiosa, tanto più che in questo caso non aveva alcun filtro di controllo: gli spezzini si sono scatenati nell’ironia, votando più volte con nomi diversi, da Putin a Obama, da Messi fino alla firma “Belin” di nome e “Chetanega” di cognome… Spero che i loro voti non siano stati calcolati… Peccato: in questo modo si è scelto di rinunciare alla fontana di fronte alla Cattedrale, che nel disegno originale della piazza aveva un significato molto evidente: era il quarto lato della piazza. Negli anni Ottanta la fontana subì uno scempio: fu trasformata in un’aiuola. Appena eletto assessore, rimediai subito a quell’insulto alla memoria storica. E ora mi dispiace che si sia cambiato ancora. Non dico che non si potesse fare: ma almeno bisognava discuterne seriamente.
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